Capitolo 46.

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Arrivammo nel boschetto e li lasciammo liberi di andare dove volevano, mentre noi li guardavamo tenendoci per mano: Isabel era sul petto di Itzi, Noel e Nicholas giocavano su una zattera e Matias 

'Aspetta dov'è Mathias?' chiesi subito e Itzi si allarmò

'Non lo so, pensavo stesse giocando coi gemelli' 

'Non c'è' 

'Cazzo, lo vedi?' 

'No' 

'Una settimana sembrava migliorare, aprirsi di più, uffa cosa ho fatto di male?' 

'Nulla, è un bambino difficile con un passato triste e complicato, non puoi pretendere che ti salti addosso e ti dica <<Mamma mamma>>' 

'Non lo pretendo Alvaro cazzo, sembra che non mi conosci. Vorrei solo che fosse un bambino normale, che seguisse le regole, mi sembra di avere a che fare con un adolescente in crisi ormonale' 

'Parlando di questo, come stai? ultimamente non te lo chiedo per vari fattori' 

'Bene grazie' rispose sorridendo 

'Perfetto, sai che non lo vedo ancora' 

'Com'è possibile, non può essere sparito nel nulla' 

'Invece sì, ci sono pochissimi bambini e lui non è tra loro' 

'Cazzo dividiamo: io vado a destra e tu a sinistra' e così fecimo.

Dopo una decina di minuti Itzi mi chiamò, pensavo l'avesse trovato e invece: 

'Alvaro - piangeva - non c'è, non lo vedo. Io non ce la faccio' 

'Stai tranquilla, Itzi pensa al bambino e a Isabel, più ti agiti più li fai star male' 

'Ok' 

'Respira con me, inspira espira e inspira espira, come va?' 

'Meglio' 

'Adesso finisco di guardare in giro e ti dico' 

'Va bene' Era ancora tesa, lo sentivo e percepivo anche a metri di distanza

Andai avanti altri 10 minuti quando vedi una manina sporgere dall'albero, mi incuriosì e procedetti in quella direzione. Superato l'albero vidi un Mathias seduto che si guardava la mano, gli dissi subito 

'Non farlo mai più' lui mi guardava con occhi acquosi, chiamai Itzi 

'L'hai trovato?' 

'Si ascolta potresti venire qua, siamo dietro le altalene' 

'Certo sto arrivando' 

Vidi che si muoveva, mentre lo faceva io mi sedetti di fianco a mio figlio 

'Cosa è successo?' 

'Volevo vedere cosa c'è dietro qua ma sono caduto' tirò su col naso 

'Fammi vedere' aveva la mano insanguinata con un taglio lungo ma superficiale e i pantaloncini sporchi a causa di altri graffi sul ginocchio 

'Ti fa male?' 

'Si' disse abbassando la testa 

'Adesso arriva la mamma, scusami Itzi, è forza dell'abitudine - fece spallucce - dovrebbe avere dei disinfettanti e dei cerotti'

Nostra figlia | AU ALVITZWhere stories live. Discover now