Capitolo 44.

103 6 11
                                    

ITZIAR'S POV:

Il bambino tornò di lì a poco, felicissimo con il suo ghiacciolo 'Guarda, guarda' disse entusiasto alla suora 'Ottimo, ringrazia la maestra, e andiamo' Uscì anch'io per ritornare a casa dai miei bambini. Entrai ed erano già le 5, Alvaro mi venne incontro, baciandomi le labbra con in braccio Isabel: 'Cosa è successo?' chiese sottovoce 'Te lo dico dopo' Così mi feci una doccia e preparammo insieme la cena. Seduti sulla penisola dissi:

'Noel, so tutto' 

'Cosa mamma?' chiese smarrito 

'Di Mathias' si rattristò subito e abbassò lo sguardo 

'Perché non me ne hai parlato? Avremmo potuto risolverlo insieme - dissi massaggiandogli la schiena - Ti vergognavi? - Annuì - Non c'è nulla di cui vergognarsi: un bambino ti ha preso di mira, non è la fine del mondo' 

'Papà..' guardai Alvaro 

'Amore - disse allora lui - non cambia nulla per me; sei sempre mio figlio. Certo sarei intervenuto, avrei gridato ma solo se me lo avessi chiesto tu e non devi vergognarti con noi, qualsiasi cosa non cambierà nulla. Adesso mangia' sorrise e riprese a mangiare 

(I)'Da domani andrà meglio vedrai, però d'ora in poi ce ne parlerai sempre e vuoi sapere perché ti prendeva in giro?' annuì e Nicholas con lui 

'Perché è invidioso - mi guardò confuso - già la maggior parte dei bulletti lo fa per invidia, ti ha preso di mira perché hai esattamente tutto ciò che lui vorrebbe: una mamma che lo ama, un papà presente, dei fratelli' 

'E lui non li ha?' chiese 

'No amore, lui è stato abbandonato da piccolo e ora vive con delle suore'

'Allora domani posso portare una caramella in segno di pace?' 

'Certo amore tutto quello che vuoi, ma ora mangia che si raffredda/fredda' 

Quella sera andai a letto più leggera, come se mi avessero tolto un peso dallo stomaco. Mi coricai sotto le coperte, vicino ad Alvaro:

'Ho un'incredibile voglia di scopare' gli dissi 

'Aspetta, prima parliamo: io ho pensavo, no forse non è il caso ma' 

'No, non sto capendo nulla, riformula' 

'Quando hai detto che è senza genitori, io pensavo che potessimo' 

'Essere noi' 

'Come?' 

'L'ho pensato anch'io, lui stesso pensa che siamo perfetti, siamo ciò che vuole. Solo ho paura di come la prenderà Noel' 

'Anch'io ma hai visto come ha reagito oggi?' Annui 

'Promette bene' 

'Per me si può fare' 

'Si assolutamente ma lo sai che sarà difficile sì?' 

'L'ultima volta che l'hai detto vivevamo in tribunale' Ridemmo 

'Lo so ma ce la facciamo, quel bambino è destinato a noi' 

'Ne sono convinto' 

Così dicendo Alvaro abbassò la mano destra lungo la mia coscia, tirandomi in un bacio. Scoppiò la scintilla e io iniziai a togliere la sua camicia mentre lui faceva lo stesso con la mia t-shirt. Continuammo a baciarci anche quando mi tolsi i pantaloni o meglio lui lo fece a me, lasciandomi in l'intimo. A quel punto mi slacciò, con le sue mani abiti, il reggiseno e iniziò a baciarmi le spalle per poi afferrarmi un capezzolo e succhiarlo. Fece lo stesso con l'altro mentre giocava con il pollice sul precedente. Venni quasi subito, colpa degli ormoni impazziti e del seno sensibile. Dopo toccò a me, scesi togliendogli i pantaloni e prendendogli il membro. Lo misi in bocca e succhiai più che potei, giocai con i testicoli e passai ripetutamente la lingua sulla punta, sapendo che era il suo punto più sensibile., infatti venne. Quando si riprese mi fece girare di schiena e, dopo aver condotto il suo membro al mio ingresso, mi penetrò. 'Se andiamo avanti così, nostro figlio nemmeno nato avrà un altro fratello più piccolo' 'Shh' rispose lui baciandomi una guancia prima di iniziare a muoversi, prima lentamente e poi con spinte sempre più profonde e precise. Quando la mia vagina iniziò a stringersi intorno al suo pene mi stimolò il clitoride fin quando non venni di nuovo, lui spinse ancora tre volte e mi segui. Ci sdraiammo a pancia in su per riprendere fiato 

Nostra figlia | AU ALVITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora