28. beccati

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La vita dei quattro ragazzi procedeva lenta e monotona a Busan, tutti lavoravano duramente e illegalmente alla notte cercando di fare più soldi possibili e il resto della giornata lo passavano a poltrire a letto cercando di riposarsi il più possibile.

Dopo il tragico evento l'unico che era riuscito a trovare dei vantaggi in tutta quella situazione era stato solo Jin, svolgeva un lavoro che lo appagava interiormente e stava facendo carriera ma nonostante tutto questo non aveva mai voltato le spalle ai suoi amici e continuava a vivere con loro.

-"cosa fai?"- una voce roca lo interruppe.

-"preparo il pranzo"- sorrise Jin.

-"non ho molta fame"- sussurrò Jungkook.

-"ma a me non interessa"- sorrise il maggiore -"oggi siamo tutti a casa perciò pranzeremo insieme e non accetto no come risposta"-

-"va bene"- roteò gli occhi il corvino -"se insisti tanto"-

-"è quasi pronto"- disse il rosa -"vai a chiamare gli altri"-

-"anche Jimin?"-

-"certo, anche lui vive qui"-

-"ma sappiamo entrambi che non verrà"-

-"tu prova"- sorrise di nuovo Jin -"non ti costa nulla"-

Senza troppo entusiasmo Jungkook lasciò la cucina per poi avviarsi verso il piano di sopra per avvertire i suoi compagni. Arrivato davanti alla stanza di Hoseok bussò per qualche secondo, vide poi la porta aprirsi davanti a lui ma invece del proprietario della stanza davanti si palesò uno Yoongi assonnato e a torso nudo.

-"che vuoi?"- chiese sbadigliando.

-"Jin ha preparato il pranzo per tutti"- lo avvisò il minore -"Hoseok?"- domandò Jungkook curioso.

-"sta facendo la doccia"- rispose il maggiore e solo in quel momento il corvino notò la confusione all'interno della stanza, con tanto di vestiti sparsi ovunque, e le macchie violacee presenti sopra il collo e le clavicole del maggiore davanti a lui.

Non potè evitare di ripensare a quando erano lui e Taehyung a ridurre la stanza, che faceva da sfondo alle loro pazze notti di passioni, in quel modo ed ancora una volta nella sua mente riaffiorarono tutti i bei momenti che Jungkook aveva vissuto con il maggiore ed, ancora una volta, il volto del minore si fece triste.

-"allora tra dieci minuti scendete"- disse senza troppa energia nella sua voce -"Jin ci tiene"-

-"agli ordini capo"- sorride Yoongi prima di chiudergli la porta in faccia.

Jungkook prese poi una grande respiro e si avviò davanti alla stanza di Jimin, stanza che vedeva chiusa da quasi tre settimane, poco dopo bussò ed aspettò immobile un qualsiasi tipo di risposta che però non arrivò.

-"Jimin"- lo chiamò piano il più piccolo -"abbiamo preparato il pranzo, vuoi venire a mangiare con noi?"-

-"no grazie"- si sentì dopo pochi istanti.

-"ehi era da tanto che non sentivo la tua voce"- parlò ancora Jungkook accennando il primo vero sorriso da quando Taehyung era scappato -"posso entrare?"- chiese titubante.

Purtroppo però quella domanda non ricevette risposta ma, ormai pronto per tornare di sotto ad aiutare Jin, la porta si spalancò rivelando Jimin, o meglio, quello che una volta era Jimin.

Gli occhi erano spenti, stanchi e con sotto due tremende borse nere, il naso era tutto rosso a causa dei troppi pianti e il volto era poco curato e trasandato cosa non da Jimin dato che teneva molto all'aspetto esteriore.

Jeon's 7 |taekook|Where stories live. Discover now