35. faccia tosta

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Fortunatamente Jungkook trovò Jimin non troppo lontano dalla casa, il biondo se ne stava fermo in piedi mentre pensava a chissà cosa. Il minore si avvicinò piano, non voleva che Jimin se ne andasse un’altra volta ma, contro ogni sua aspettativa, appena lo raggiunse il maggiore non si scompose più di tanto, rimase lì fermo, con gli occhi puntati sul nulla.

-"mi dispiace"- parlò dopo poco Jungkook con voce sottile -"non volevo dare la colpa a te"- sospirò -"sono un codardo senza palle"-

-"sì lo sei"- confermò velocemente il biondo -"però neanche io ti avevo parlato della mia storia con Nam"- abbassò lo sguardo -"perciò siamo pari"-

-"siamo nel torto tutte e due allora"- accennò un sorriso Jungkook.

-"siamo sempre nel torto noi due"- confermò Jimin guardando l’amico -"è da quando ti conosco che creiamo casini"-

-"dovevo dirtelo"- sospirò Jungkook.

-"non è vero, io dovevo dirtelo"- parlò Jimin -"siamo stati insieme per alcuni mesi, era una cosa seria la nostra, almeno per me"- sussurrò l’ultima parte -"sei il mio migliore amico dovevo condividere con te questa notizia, magari le cose sarebbero andate diversamente se l’avessi fatto"-

-"cosa pensi di fare con lui?"- chiese Jungkook -"l’uomo che ti ha spezzato il cuore è letteralmente dietro al muro della cucina"-

-"potrei chiederti la stessa cosa"- sorrise Jimin -"mi vuoi dire qualcosa di più tra te e Taehyung?"- domandò il maggiore curioso.

-"non c’è proprio nulla da dire"- sospirò Jungkook guardando per terra -"è possibile che io mi fossi affezionato a lui ma ora è tutto sparito"- sussurrò -"ogni volta che mi lego a qualcuno la persona in questione mi lascia solo e io sono stanco di rimanerci male"-

-"non è vero Kook io sono qui"- parlò Jimin appoggiando la testa sulla spalla dell’amico -"e per quanto tu mi abbia fatto incazzare prima, tranquillo che non me ne vado"-

-"delle volte penso di essere io quello sbagliato"- si lamentò il minore dei due -"forse sono io che faccio allontanare tutti"-

-"le persone che lasciano indietro Jeon Jungkook sono solo degli sfigati"- cercò di tirarlo su Jimin -"sono loro sbagliati, non tu"-

-"non sono ancora pronto per vederlo Jimin"- rivelò poco dopo il minore.

-"non ti preoccupare Kook, a Taehyung ci penso io, faremo una bella chiacchierata"- disse a tono basso -"ha fatto soffrire il mio migliore amico, non può passarla liscia"-

Jungkook sorrise timidamente, appoggiò anche lui la sua testa corvina sopra quella bionda dell’amico e rimasero fermi, in quella posizione, per minuti interi, nei quali il minore, per la prima volta in giorni, non pensava a tutta quella situazione che lo stava facendo piano piano soffocare sempre di più.

-"dovremmo separarli"- parlò Jimin -"come fanno all’asilo"- ridacchiò

-"perchè?"- domandò curioso Jungkook.

-"parlano, si confrontano e non va assolutamente bene"- disse il maggiore tornando a guardare l’amico negli occhi -"prima di uscire ho sentito che si organizzavano su cosa dire a proposito dell’orologio"-

-"Taehyung è riuscito a prendere l’orologio prima di noi, è riuscito a capire che ci fossi io dietro a questo rapimento perciò credo che non ci metterà molto a trovare una soluzione per scappare"- pensò Jungkook ad alta voce -"torniamo dagli altri?"-

-"torniamo dagli altri"- confermò Jimin e i due amici lasciarono le fredde vie olandesi.

Il luogo che avevano scelto come casa, vantava di tante stanze perciò, una volta ritornati, Jungkook e Jimin avevano fatto rimettere il sacco in testa ai due ragazzi e li avevano divisi in due camere separate. 

-"dobbiamo assolutamente sapere che fine ha fatto quell’orologio"- parlò Jungkook ai suoi ragazzi -"dobbiamo farli parlare, con le buone o con le cattive, non mi interessa"-

-"punterei prima su Namjoon"- disse Yoongi -"mi sembra il più debole e quello più incline a parlare per primo"-

-"ci pensi tu?"- domandò Jungkook e Yoongi annuì semplicemente con la testa prima di lasciare la stanza.

-"io vorrei tanto fare due chiacchiere con Taehyung"- parlò poco dopo Jimin.

-"vai pure, nessuno ti fermerà"- disse Jin ed anche il biondo lasciò la stanza.

Jimin entrò senza dire una parola dentro la camera dove si trovava il modello, gli tolse il sacco che ancora giaceva sulla sua testa, poi prese una sedia e si mise proprio davanti all’altro ragazzo.

-"Kim Taehyung"- disse senza troppa enfasi.

-"Park Jimin"- sorrise il minore -"sono felice di vederti"- aggiunse.

-"non posso dire lo stesso"- replicò freddo Jimin.

-"come siamo scortesi"- disse Taehyung.

-"allora ascoltami bene"- iniziò il biondo -"meno ci mettiamo, meglio stiamo entrambi, perciò dimmi subito dov’è finito l’orologio"-

-"perchè non lo vai a chiedere a Namjoon?"- domandò il nero sempre con il sorriso sulle labbra -"sono sicuro che te lo direbbe subito"-

Al solo accenno di Namjoon, Jimin si fece subito più teso, strinse forte i pugni fino a farsi male e fece poi un grande respiro. Avvicinò ancora di più la sedia, in modo tale da trovarsi solo poco distante da dove si trovava Taehyung.

-"ascoltami bene, dopo tutto quello che hai fatto non mi aspetto che tu comprenda ma non devi mai più parlare di lui in mia presenza"- disse Jimin -"e lo so che anche lui è qui ma stai pur tranquillo che non mi vedrà mai più"-

-"ha sempre parlato di te"- parlò Taehyung togliendosi finalmente il sorriso dalle labbra -"da quando abbiamo lasciato la Corea non ha fatto altro"-

-"smettila"- disse a denti stretti il biondo.

-"e voleva tornare indietro"-

-"però non lo ha fatto"- aggiunse Jimin.

-"ha ancora la tua foto come schermo del telefono"-

-"Taehyung smettila"- ripeté il biondo -"ci provi così tanto gusto a far star male le persone?"- domandò.

Il modello capì subito a cosa si riferisse il biondo, più volte Namjoon lo aveva appellato come cattiva persona per avergli rovinato la vita, per averlo persuaso nel compiere una cosa che sotto sotto il maggiore non voleva neanche fare. Quando a Namjoon ogni tanto tornavano i sensi di colpa, non solo gli diceva cose perfide e che non pensava, ma faceva davvero sentire Taehyung male.

Poteva sembrare forte e menefreghista agli occhi di una persone esterna ma, solo Taehyung stesso, poteva sapere davvero come quella decisione del furto lo aveva fatto stare nei giorni seguenti. Erano anni che cercava di allontanare tutti per evitare delusioni ma poi, senza farlo apposta, qualcuno aveva fatto avvicinare. 

-"come sta Jungkook?"- domandò a bassa voce, dopo pochi attimi di silenzio, Taehyung.

-"ma con quale coraggio e con quale faccia tosta fai una domanda simile"- alzò la voce Jimin alzandosi anche dalla sedia -"non permetterti mai più di chiedere di lui"- disse serio puntandogli un dito contro.

E dette quelle parole Jimin lasciò la stanza, sbattendo forte la porta, lasciando Taehyung solo ma con tante cose in testa alle quali pensare.

Jeon's 7 |taekook|Where stories live. Discover now