39. stupido

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I giorni continuavano a passare, lenti, ma passavano e, se in una stanza Jimin e Namjoon avevano fatto ampiamente pace, in un'altra Taehyung e Jungkook non erano mai stati così lontani. Il maggiore ci aveva provato, aveva invogliato Jungkook nel parlare promettendogli delle risposte alle sue domande, ma il corvino quando si trovava nella stanza con lui continuava a stare in silenzio.

Il modello non ne poteva più di tutto quel silenzio, già tutto il giorno stava da solo perciò voleva sfogarsi e chiacchierare anche di cose a caso con qualcuno quando ne aveva la possibilità ma Jungkook non era di certo d'aiuto.

-"dai fammi una domanda?"- aveva pregato un giorno il minore.

-"non voglio parlare con te"- aveva semplicemente risposto l'altro ragazzo.

-"ringrazia Jin per il buon pasto"- gli aveva detto un'altra volta.

-"a Jin non frega niente di sapere se ti è piaciuto o meno quello che cucina"- gli aveva risposto a tono il minore.

-"per quanto non mi parlerai?"- chiese un'altra volta ancora.

-"forse non hai capito che non te non voglio più parlare, perciò mettiti l'anima in pace"-

Queste erano le tipiche conversazioni che i due ragazzi facevano durante i pasti e Taehyung, per ovvie ragioni, le odiava. Ma dall'altra parte non poteva aspettarsi nulla di diverso, il comportamento di Jungkook era più che giustificato. Si meritava tutto quello che gli stava succedendo e non poteva prendersela con nessuno se non lui stesso per essere in quella situazione.

Aveva fregato Jungkook, più di una volta, e ora non poteva evitare la sua furia, del tutto giustificata, che veniva espressa dal minore con il semplice silenzio. Taehyung odiava il silenzio, odiava stare in una stanza con qualcuno e non poterci parlare, gli ricordava un periodo della sua vita che sperava di dimenticare ma che puntualmente gli riaffiorava sempre nei suoi ricordi. Dopo tutto quel silenzio e dopo tutta quella solitudine che aveva provato anni prima, il modello si era ripromesso di non volersi sentire mai più così.

Ecco perché, anche davanti al silenzio di Jungkook, Taehyung parlava e parlava, da solo, ma lo faceva per tutto il tempo di permanenza del minore nella sua stanza durante i pasti. Gli raccontava cose a caso, non troppo importanti, e spesso non finiva neanche di raccontarle perchè sperava che la curiosità del minore lo spingesse a chiedergli di più ma, come già detto, Jungkook se ne stava inerme tutto il tempo.

Quella sera, quando il modello sentì la porta aprirsi, accolse il minore con un bel sorriso mentre quest'ultimo, man mano che si avvicinava a Taehyung, sembrava diventare sempre di più di cattivo umore. Il maggiore però non si lasciò di certo scoraggiare e, come suo solito, iniziò a parlare del più e del meno.

-"penso che l'Europa sia davvero bella"- incominciò -"non che l'abbia visitata tutta ma per ora mi piace molto"-

Jungkook come da copione non fiatò, si sedette sulla solita sedia davanti al maggiore ed incominciò a dargli da mangiare. Taehyung roteò gli occhi, era stanco di tutta questa situazione e, soprattutto, era stanco del comportamento infantile del minore. Il modello aveva sbagliato e se fosse potuto tornare indietro probabilmente ci avrebbe pensato due volte in più prima di rubare l'orologio ma, ormai, le cose erano state fatte e non poteva rimediare all'azione compiuta.

-"ho cercato di fare finta di niente ma sai che è davvero frustrante quello che stai facendo"- parlò poco dopo Taehyung con un tono di voce basso.

Jungkook alzò piano il volto, lo guardò con un'espressione sorpresa e confusa allo stesso tempo ed alzò un sopracciglio.

-"come scusa?"-

-"questa tua indifferenza è molto fastidiosa"- disse Taehyung -"sono rinchiuso in queste quattro mura da non so quanto, vorrei solamente parlare con qualcuno"- rivelò.

-"se avevi così tanta voglia di parlare potevi evitare tutto questo casino, non rubare l'orologio e rimanere in Corea"- rispose Jungkook a tono -"se non fossimo in questa situazione avremmo potuto parlare di quello che volevi ma hai ben deciso di scappare"- disse a bassa voce.

-"oh andiamo Jungkook, non fare la vittima"- sbuffò il maggiore -"se non vi avessi preceduto tu e la tua squadra avreste fatto la stessa identica cosa, o sbaglio?"-

-"io non me ne sarei mai andato"- urlò Jungkook frustrato alzandosi dalla sedia -"se avessimo rubato noi l'orologio io sarei rimasto in Corea"-

-"come?"- domandò Taehyung spalancando gli occhi sorpreso dalla rivelazione.

-"gli altri avevano già deciso cosa fare e dove andare una volta finita la rapina mentre io sarei rimasto ancora qualche mese a Busan"- spiegò il minore sempre ad alta voce.

-"e perchè?"- chiese ancora il riccio.

-"per te stupido"- rivelò Jungkook con un urlo sfrustrato -"perchè volevo stare insime a te"-

Taehyung si zittì all'istante e dentro la stanza piombò il silenzio più totale, gli occhi del maggiore rimasero incollati alla figura del corvino che si muoveva avanti e indietro per la stanza come un'anima in pena.

-"Jungkook ascolta"- iniziò Taehyung poco dopo ma venne subito interrotto dal minore.

-"no ascolta tu"- sospirò -"non c'è bisogno che tu dica niente"- parlò con un tono di voce normale -"la nostra relazione era solo fisica e sono stato io lo stupido a pensare che potesse diventare qualcosa di più"- disse voltandosi verso la porta senza rivolgere un'occhiata di più al riccio.

-"ehi aspetta"- lo pregò Taehyung legato alla sedia.

-"almeno mi hai dato la conferma che affezionarsi è sbagliato"- continuò mettendo la mano sulla maglia pronto per lasciare la stanza.

-"non andare"- urlò il riccio, poi Jungkook sentì un forte rumore.

Si girò piano e vide Taehyung accasciato a terra con il viso nascosto contro il pavimento, si avvicinò lentamente alla figura del maggiore che sembrava non muoversi.

-"Taehyung"- lo chiamò Jungkook accovacciandosi -"ti sei fatto male?"- domandò leggermente preoccupato.

Dal maggiore uscì un verso dolorante e, successivamente, Jungkook provò a tirarlo su per rimetterlo dove si trovava prima. Appena i suoi occhi caddero sulla figura del più grande vide del sangue rosso vivo fuoriuscire dal suo naso, a causa della botta ricevuta, ma Taehyung iniziò a ridere come un matto e la sua risata contagiosa fece sorridere leggeremente anche il minore.

-"perché ridi?"- domandò Jungkook.

-"sono appena caduto come un salame, che figura di merda"- rise di gusto.

-"vado a prendere qualcosa per fermare il sangue"- parlò Jungkook.

-"poi torni?"- chiese questa volta con tono più dolce Taehyung.

Jungkook si girò di spalle per non fare vedere il grande sorriso che la domanda del maggiore gli aveva appena causato.

-"certo che torno"- disse solamente prima di uscire.

Jeon's 7 |taekook|Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt