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-Stanne fuori!- tuonò Jeffrey rivolgendosi al suo amante e Claud fece un passo verso entrambi, con le mani ben in vista, indeciso se intromettersi per dividerli oppure lasciare che se la sbrigassero da soli.

-Ragazzi- tentò di richiamarli, ma i due lo ignorarono.
-Non ho intenzione di vederlo di nuovo nello stesso stato catatonico dell'altra sera a causa di quei due!- disse Jeffrey e Claud sussultò, percependo gli occhi riempirsi di lacrime.
-Tu non... hai... hai capito un... bel niente! Non... sei... nessuno per metterti... in mezzo...!-
-È il mio migliore amico!-
-E non ti... stai comportando... affatto da tale!- sbottò l'altro, allontanatosi da lui, furioso.

-Daniel- tentò di richiamarlo Jeffrey, ma il giovane lo fulminò con un'occhiataccia e gli rivolse il dito medio di una mano.
-Se Claud sta... male è... è colpa tua- disse e il suo amante si sentì profondamente ferito da quelle parole.
-Io sarei qui- mormorò l'ex modello, tenendo gli occhi bassi, fissando il pavimento senza riuscire a vederlo attraverso le lacrime che gli annebbiavano la vista.

Si sentiva impotente, in balia di una tempesta; un tripudio di emozioni contrastanti gli riempivano il petto, sbattacciandolo come se fosse una barchetta tra le onde, che si abbattevano con forza devastante contro di lui, lasciandolo malfermo sulle gambe. Nulla di tutto quello era visibile a occhio nudo, Claud lo sapeva, e non riusciva a trovare le parole giuste per spiegarlo a coloro che lo circondavano.

Non c'era riuscito con Jade e Ryan, limitandosi ad allontanarsi da loro, ponendo come scuse parole che, con il senno di poi, anche a lui, ripensandoci, suonavano come prive di logica.

-Claud...- disse Daniel, poggiando una mano su un suo braccio, fissandolo dal basso nel tentativo di scorgere i suoi occhi, celati dai capelli che gli ricadevano attorno al viso. Il giovane rabbrividì e si strinse la braccia intorno al busto.
-Domani mi vedo con Jade e Ryan- ripeté.

Jeffrey si lasciò sfuggire un gemito di frustrazione e tornò a sedersi, allargando le braccia sullo schienale del divano.

-Perfetto, bra... bravissimo- disse Daniel. -Vi... volete bene, vi... amate, è... è giusto che passiate del... tempo insieme-
Jeffrey gli rivolse uno sguardo in tralice e l'altro lo ricambiò con l'ennesima occhiataccia, puntandogli contro un dito, mettendo a tacere tutte le sue possibili parole di protesta solo con quel silenzioso gesto.
-Daniel ha ragione- disse l'uomo, anche se il suo tono risultò poco convinto. -E non perché lo dice lui, ma anche io ho passato gli ultimi due giorni a riflettere sulla cosa-
-Allora perché hai reagito tanto male, prima?- gli chiese Claud con un sospiro di sollievo, mentre sollevava la testa e si portava una ciocca di capelli dietro un orecchio, per poi tornare a incrociare le braccia sul petto. Tirò su col naso, sentendosi ridicolo e fin troppo scoperto: era certo che i suoi occhi umidi mostrassero senza pietà tutta la sua fragilità.

-Perché... sono egoista. Okay?- borbottò Jeffrey protendendosi in avanti, curvando le spalle, come se stesse cedendo sotto il peso dei propri pensieri, ma anche per sfuggire all'espressione ferita che lesse sul viso del suo amico.
-Non vuoi che sto con loro?- gli chiese Claud e Daniel sbuffò e scosse la testa.
-No, non è proprio questo. Nel senso che non condivido il tipo di relazione che hai tu. Non credo nell'amore tra più persone, però posso accettare che esista, anche se non lo comprendo-

-È stupido pensare... che... possa esistere una... una sola anima... gemella per ogni persona in... in tutto il mondo, quando... siamo... più di sette miliardi di... di persone. Lo trovo davvero... stupido- disse Daniel.
-E io la penso così. Visto? Non ti sto dando ragione a prescindere, sto cercando di ragionare con la mia testa- ribatté Jeffrey, rinfacciando al compagno, in modo ambiguo, la discussione che avevano avuto qualche giorno prima.

-Forse è meglio se... se ti stai... zitto, allora- borbottò Daniel, ancora arrabbiato con lui. -Siamo frammenti di... anime in... giro per il... il Pianeta, un luogo immenso. Alcuni hanno fortuna e... e finiscono per incontrare... più pezzi della... propria anima nello... stesso posto. Il cuore è come... un elastico, si ingrandisce... senza mai spezzarsi. Anche quando un... un amore finisce, non si esaurisce del... tutto, ma... ma cambia, e... rimane nel cuore- disse e fissò il compagno, reclinando il capo da un lato.
-Io amo te. Con Theo è finita- sibilò Jeffrey e Daniel scrollò le spalle.

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