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Quando Ryan si svegliò si stupì di trovarsi al buio, nel letto. Si stiracchiò, percependo i muscoli stendersi e tirare piacevolmente, ma poi, accorgendosi di quanto spazio avesse a disposizione intorno a sé, si alzò di colpo a sedere.

-Jade? Claud?- chiamò con voce incerta e captò un movimento alla propria destra. Sussultò e la luce inondò la stanza. Il giovane si schermò gli occhi con una mano, borbottando parole senza senso.

-Ben svegliato, amore- disse Claud e Ryan percepì il materasso cedere al suo fianco. Quando gli occhi si abituarono alla luce, vide l'amante seduto al suo fianco, intento a sorridergli, vestito di tutto punto.

-Uhm- fece Ryan con disappunto, allungando una mano verso di lui. Scivolò sul lenzuolo, finendo per rannicchiarsi contro il suo petto e Claud gli baciò i capelli.
-Jade ha lasciato un biglietto: è dovuto andare via perché aveva un colloquio di lavoro e non è ancora rientrato. Abbiamo saltato il pranzo...-
-Sarà per questo che muoio di fame- lo interruppe Ryan, sollevando il viso in cerca delle sue labbra.

-Mi dispiace, amore, ma io non sono sul menù- disse l'uomo e l'altro sbuffò indispettito.
-Come no?-
-Si sta facendo tardi e ho promesso a Jeffrey che avrei ripreso a lavorare, stasera-
-Uffa-
-In realtà... gliel'ho chiesto io. Ho bisogno di riappropriarmi della mia quotidianità e lui ha insistito affinché iniziassi oggi, visto che ci sarà lui al Seraphim-
-Per tenerti sotto controllo- sbottò Ryan, iniziando ad alterarsi e scostandosi da lui.

Claud scosse la testa e gli impedì di sciogliere il loro abbraccio; gli passò una mano sotto il mento, sollevandogli il viso e invitandolo a ricambiare il suo sguardo.

-Mi ha chiesto scusa e ci ha dato la sua benedizione. Non che ne avessi bisogno, io voglio stare con voi, che lui sia d'accordo oppure no. Comunque si è rassegnato e ci lascerà in pace-
-Se lo dici tu...-
-Ryan, Jeffrey è il mio migliore amico e mi vuole bene. Ha sbagliato, ma ha chiesto scusa. Con tutte le volte che io ho sbagliato e non ho mai chiesto scusa...-

-Ho capito- lo interruppe il giovane, nascondendo il viso contro il suo collo. -Lo stesso ho fatto io con Keith, quindi va bene, è giusto. Ma se J. continua a protestare perché il nostro è un rapporto a tre...-
-Non lo farà- gli assicurò Claud. -Voglio fidarmi di lui e credere che la nostra amicizia sia più importante per lui del suo disappunto riguardo il tipo di relazione che c'è tra di noi-
Ryan si scostò da lui e annuì.

-Va bene. Fidiamoci... anche perché è il nostro capo e io non ho intenzione di cambiare lavoro. Ci sto troppo bene al Seraphim-
-Anch'io- disse Claud e gli baciò una guancia. -Adesso vado, altrimenti faccio tardi. Ti ho ordinato la cena: è in cucina. Spero che ti piaccia quello che ti ho preso- aggiunse e gli diede un altro bacio, quella volta sulle labbra. -Spero di potere tornare presto a competere con te per il ruolo di accompagnatore numero uno del Seraphim!- esclamò e Ryan lo mandò a quel paese, poi rise e si lasciò ricadere sul letto, mentre il suo amante andava via, lasciandolo da solo.

Si rigirò tra le lenzuola ancora per un po', sentendosi tranquillo come non gli capitava più da settimane. Si alzò dal letto, indossò un paio di pantaloncini e andò in cucina, trovando la tavola apparecchiata e due confezioni di cartone su cui Claud, a penna, aveva scritto su di una il nome di Ryan e sull'altra quello di Jade, accompagnati da un cuoricino.

Si sentì arrossire per la gioia che gli suscitò quel gesto tanto piccolo, ma dolce. Recuperò il cellulare e contattò Jade, ma il giovane non gli rispose e, quando chiuse la chiamata, ricevette un messaggio automatico dove lesse: Al momento sono impegnato, non posso rispondere. Ti richiamo appena possibile. Si strinse nelle spalle e guardò la tavola apparecchiata con tanta cura. Il suo stomaco brontolò e decise di non aspettare l'altro e di scoprire subito cosa Claud gli aveva ordinato per cena.

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