39. Un incontro sgradevole

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Mi si gela il sangue nelle vene nell'istante stesso in cui leggo il panico negli occhi di Tris. Non l'avevo mai visto così mal ridotto: ha il viso pieno di tagli e sangue incrostato, un'occhio è diventato nero e lo tiene aperto a malapena e la sua maglietta è completamente stracciata e ricoperta di sangue.

"Irelyn..." cerca di dire ma il dottore gli sferra una ginocchiata nello stomaco. Lancio un grido quando cade sul pavimento, piegandosi in due e portandosi le mani alla pancia. Gli hanno messo le manette, anche se volesse non potrebbe reagire. Il dottore gli appoggia un piede sulla schiena per tenerlo sotto controllo, poi si gira verso di me.

Dietro di lui ci sono una decina di celle attaccate alle pareti rocciose e ricoperte di muffa. Sono quasi tutte vuote tranne una in cui c'è una massa di capelli biondi raggomitolata in un angolo. Chelsey.

"Come stavo dicendo" il dottore sospira e poi torna a sorridere. "Io e te abbiamo un conto in sospeso." fa uno strano cenno della testa e qualcuno mi afferra le braccia e me le torce dietro la schiena.

"L'ultima volta non ti è bastata e hai deciso di tornare?" mi sussurra all'orecchio 473. Il suo alito mi solletica il collo e mi fa contorcere di disgusto. Il suo solo tocco è ripugnante. Nel frattempo la ragazza ha bloccato Frederic e ora siamo entrambi in balia del dottore. Avrei dovuto colpirli con più forza quando ne avevo l'opportunità così adesso non sarei costretta a sentire il corpo di 473 strusciarsi contro il mio didietro. Se potessi rigetterei la cena.

Volto lo sguardo verso Frederic, cercando il suo aiuto, ma la ragazza lo tiene stretto in una morsa di luce da cui si irradia un calore insopportabile.

"Ho pensato tanto a cosa ti avrei fatto una volta rivista ma niente sembrava adeguato. All'inizio ho pensato di distruggere la tua famiglia in diretta televisiva ma quando le mie guardie sono arrivate a casa tua, era vuota. Sei stata scaltra 244, te lo concedo."

"Grazie" ringhio e mi dibatto cercando di liberarmi. Non posso usare i miei poteri finché 473 avrà le mani su di me o assorbirà la mia energia senza problemi. Devo riuscire a staccarmelo di dosso quanto basta per dare a Frederic il tempo di mettere fuori gioco l'altra dotata.

"Poi ho pensato, quale modo migliore di vendicarsi se non uccidendo il tuo ragazzo?"

"Lui non è il mio ragazzo." dico facendo una faccia disgustata. "Sono venuta qui per lei" con un cenno del capo indico la cella di Cece ma il dottore non sembra bersela.

"Ti avrei anche creduta se uno dei nostri psichici non gli fosse entrato nella testa. Cos'è che ti aveva detto? Ah sì, se moriremo qui non voglio pentirmi di nulla." Hale scoppia in una fragorosa e inquietante risata che sembra rimbombare sule pareti scabre.

"Lascialo andare, è me che vuoi, non lui. Puoi farmi tutto quello che vuoi ma ti prego, non fargli del male..." sono sull'orlo delle lacrime. Riesco a sentire tutto il dolore e la paura di Tristan riflettersi dentro di me e ottenebrarmi la mente, far crollare quel muro di falsa sicurezza che avevo costruito per proteggermi dalla possibilità che Tristan fosse già morto.

Tristan solleva leggermente il volto a quelle parole e mi guarda implorante, sembra dirmi di scapare ma non posso abbandonarlo di nuovo. Sono qui per lui.

"Non sono così sciocco. Ti farò assistere alla sua morte e poi ucciderò anche te, voglio vederti soffrire prima di gettarti in pasto ai cani." il dottore sta per premere il grilletto quando un esplosione fa vibrare il soffitto sopra di noi.

Cado in terra quando il pavimento tremola e numerosi ciottoli mi cadono in testa. Una pietra mi colpisce poco sopra l'occhio, mi si annebbia la vista e inizio a camminare a tentoni per allontanarmi da 473. Quando riapro gli occhi, i due dotati si stanno ancora riprendendo dalla sorpresa dello scoppio e Frederic ha le mani libere dalla morsa della ragazza-lampione.

"Ragazzi, ci siamo appena imbattuti in un dotato non troppo simpatico. L'intero piano superiore sta andando a fuoco. Sbrigatevi a uscire da lì." La voce di Karina mi fa riprendere dall'iniziale stupore e mi schiarisce la mente.

Il boato mi ha dato quei secondi necessari per staccarmi 473 di dosso e gettarmi contro il dottore. Faccio in tempo a togliergli la pistola dalle mani ma non a ucciderlo perché vengo gettata in terra da una forza invisibile. Tasto alla cieca la cintura alla ricerca dell'accendino, lo accendo appena in tempo per riuscire a prendere il controllo della fiamma e scagliarla contro 473. Quest'ultimo la schiva con maestria ma ci mette qualche istante per riprendersi dalla sorpresa. Ne approfitto per togliere le manette a Tristan con una scossa elettrica.

"Libera Cece, qui ci pensiamo noi!" grido mentre corro all'attacco.

"Uccidetela! Non fatela uscire viva di qui." il dottore sbraita e punta il dito contro i suoi due cani da guardia, istigandoli contro di noi. La ragazza-lampione sorride e nella sua mano si crea una frusta fatta di pura energia. Faccio per corrergli dietro ma 473 mi afferra il braccio e con una forza sovraumana mi scaraventa contro la parete di pietra. Sbatto la testa così forte che tutto si oscura e diventa nero mentre il dolore mi tiene ferma e mi blocca il respiro. Prima che possa accorgermene mi viene sferrato un calcio sullo stomaco e sono costretta a chinarmi in due e gattonare per cercare di allontanarmi dall'aguzzino. Riesco a intravedere Frederic che lotta contro la ragazza luminosa e Tristan che cerca di far svegliare Chelsey e se la carica in spalla quando vede che non sta reagendo.

Qualcosa nella mia testa, quella vocina che ti spinge alla sopravvivenza, la stessa che quando stai per affogare di dice di respirare, mi sprona a lasciarmi andare e distruggere qualunque cosa mi circondi ma non posso cedere, non posso lasciar vincere la rabbia.

"Ragazzi scappate, ora!" grido a corto di fiato.

"Scordatelo, non puoi farcela da sola." Frederic continua a colpire la ragazza e tra i due si instaura una strana carica elettrica. I due si stanno scontrando con delle fasce di luce ed energia che gettano scintille dappertutto.

Prendo un respiro profondo e mi concentro su 473 che sta per sferrarmi un altro calcio sul petto. Lo blocco con una palla d'aria che gli lancio contro e lo fa finire con la schiena contro una sedia. Quest'ultima non regge il suo peso e si spacca. Il ragazzo si rialza senza la minima fatica, afferra un pezzo di legno appuntito e me lo rivolge contro con un sorriso diabolico.

Adesso mi sono stancata di giocare ad armi pari, lui di certo non l'ha fatto quando io ero solo una ragazzina indifesa. "Gettatevi tutti a terra!" grido accumulando dentro di me tutta la rabbia che provo, tutto il dolore che sento.

Tutti gli elementi della natura convergono dentro di me e vengono sprigionati con un boato sordo. 473 ha un'espressione scioccata in volto e nell'istante in chi l'energia lo colpisce in pieno volto si sente uno scricchiolio e lui cade a terra senza vita. Smetto di urlare quando alle mie orecchie giungono le parole dei miei amici. Un attimo dopo riappare tutto quanto: i presenti non si muovono più a rallentatore e quel famigliare fischio di tensione è scomparso. Tristan viene verso di me lasciando Cece seduta in un angolo e mi fa rialzare coprendomi la vista di 473.

"Non guardare Irie. Va tutto bene adesso..."

"Ti prego..." alzo lo sguardo sui suoi occhi e gli accarezzo il viso. Il ragazzo si scosta leggermente e sul pavimento vedo il corpo di 473 giacere lì senza vita. Riesco a vedere solo quel che rimane del suo volto, dal quale sgorga sangue a dirotto, che si allarga lentamente sul pavimento sotto il suo collo. La ragazza è ancora viva e, mentre cerco di rimettermi in piedi, Frederic si assicura che non possa più farci del male mettendole delle manette.

"Quel bastardo è scappato." appena mi riesco a reggere in piedi da sola, mi accorgo di aver consumato più energia del necessario. In fin dei conti sarò costretta a utilizzare quel siero.

Mi giro verso il resto della squadra e mi schiocco le dita delle mani. "Voi chiamate gli altri e uscite da qui, io ho da fare."

"Dove andrai?" Frederic mi afferra il polso per impedirmi di andare via.

"Devo uccidere Hale una volta per tutte..." sussurro prima di correre verso le scale e lasciarmi i miei amici alle spalle.

Pensavo che avrei potuto trovare pace e serenità con la Resistenza ma non è così. Quell'uomo continuerà a perseguitarmi nei miei incubi peggiori e sarà solo con la sua morte che troverò la chiusura che tanto cerco. La sua morte porrà la parola fine alla mia sofferenza perché lui è l'ultimo capitolo del mio libro.

The last DestroyerWhere stories live. Discover now