6. Il test

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Tristan va a sedersi su un divanetto bianco e prende in mano un pacchetto di sigarette che probabilmente aveva lasciato lì e se ne accende una con nonchalance.

"Che fate in questo posto?" chiedo incuriosita. Questa villa è troppo grande e troppo esposta, è quasi impossibile che il governo non l'abbia già individuata. "E come fate a rimanere nascosti?" Ci sono così tante domande nella mia testa ma le sento sovrapporsi le une con le altre e non riesco a mettere ordine tra la moltitudine di dubbi che mi assillano.

"Non preoccuparti di questo." mi risponde Dimitri mostrandomi un telefono. Lo prendo in mano titubante e leggo la scritta sulla schermata di blocco: "Cupola attiva."

"Che significa?" chiedo non capendo.

Dimitri alza lo sguardo al cielo e lo imito, capendo a cosa si riferisse la scritta. Sopra le nostre teste c'è una cupola di energia che offusca il cielo e lo fa sembrare sbiadito e le stelle si riducono a dei puntini bianchi e indistinti.

"La cupola ci protegge dai radar dell'esercito. Finché rimane accesa nessuno può trovarci ma nell'esatto istante in cui si spegnerà, il governo invierà i suoi migliori soldati per distruggere il rifugio e rapire tutti i ragazzi che ci sono qui."

"Quanti altri dotati ci sono qui?"

"Non più di una ventina. Molti di loro dormono nei piani inferiori, dove c'è il bunker, mentre le squadre operative sono in superficie." Dimitri mi mostra una piantina della casa nel telefono e mi fa vedere velocemente tutti i vari reparti.

"Io dove dovrei dormire?" chiedo stremata. Mi sento le palpebre talmente pesanti che non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti per più di qualche minuto.

"Questo dipende dal risultato del test." Tristan interviene nella conversazione e spegne la sigaretta in un portacenere in vetro azzurro.

"Tristan!" Chelsey lo fulmina con lo sguardo ma è troppo stanca per dirgli altro.

Se dovessi tirare a indovinare direi che sono almeno le quattro di notte e se ho ragione fra un'oretta il sole sorgerà e noi non avremo il tempo per riposare.

"Che c'è Chelsey? Deve fare quel test per forza, non è qualcusa che può evitare. Dobbiamo sapere se è idonea alle missioni e dobbiamo capire come i suoi poteri vengono innescati e come funzionano!"

"Non se ne parla, non voglio fare nessun test!" indietreggio e vado a sbattere contro il muro. Sono un'idiota di prima categoria! Sono riuscita a mettermi all'angolo da sola.

"Non è per nulla invasivo Irelyn, dobbiamo solo vedere come reagisci sotto pressione." Chelsey cerca di rassicurarmi ed effettivamente ci riesce. Prendo un paio di respiri profondi e faccio entrare in azione il mio buon senso.

"Va bene, quanto ci vorrà?" chiedo e passo lo sguardo tra Dimitri e Chelsey cercando di capire se sono sinceri o meno.

"Dipende da come reagirai, non è qualcosa che possiamo prevedere."

"Ok. Incominciamo." dico puntando il mio sguardo dritto negli occhi di ghiaccio di Dimitri.

Chelsey è l'unica che mi accompagna in quella che dovrebbe essere l'infermeria e lì un ragazzo dai modi estremamente gentili mi fa sdraiare in un lettino e mi attacca alcuni elettrodi al petto per monitorarmi il battito cardiaco. 

"Come ti chiami?" mi chiede con un sorriso. 

"Irelyn" rispondo titubante. Punto lo sguardo su Chelsey e come la vedo rilassata e pacata mentre mangiucchia un pezzo di pane, mi calmo anche io.

"Io sono Trevor."

"Sei quello della visione..." deduco ricordandomi il nome.

Il ragazzo annuisce e nota quanto io sia nervosa e cerca di tranquillizzarmi. "Non essere nervosa Irelyn, Chelsey ti farà solo vedere delle scene nella tua testa mentre io ti monitorerò per essere sicuro che non ti succeda nulla."

The last DestroyerWhere stories live. Discover now