Il consumarsi di una candela

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Aprirono gli occhi in contemporanea, quando la voce di Ginny li riscosse. -Cavolo Hermione, apri questa porta!- sbottò, continuando a batterci sopra il pugno. La ragazza scivolò fuori dalle braccia di Harry, che ancora insonnolito, si stiracchiò.
-Alohomora.- bisbigliò Hermione, lasciando che la piccola furia dai capelli rossi si fiondasse nella stanza.
- Dovevo immaginarmi che c'eri di mezzo tu! – sospirò, alla vista del ragazzo.
- Noi...ci siamo addormentati..- si giustificò la Caposcuola.
Ginevra alzò le spalle – Sai che di sotto c'è un certo ragazzo, per la precisione il tuo ex ragazzo nonché tuo migliore amico.- disse, indicando prima l'una poi l'altro. – Se fosse entrato lui, credi se ne sarebbe andato tranquillamente, magari scusandosi per l'intrusione?- li rimproverò.
-Non stavamo facendo niente, Ginny. – le rispose il ragazzo, alzandosi.
- Io lo so, ma lui non l'avrebbe capito.- bisbigliò la ragazza – Fate attenzione ,ragazzi, per favore.- I due annuirono.
Hermione si morse le labbra, dannatamente mortificata: non c'era mai stato niente tra lei e quel brunetto che ora se ne stava in piedi appoggiato alla sua scrivania, nonostante avessero passato ore ed ore chiusi in quella stanza. Perché tutt'ad un tratto era diventato sconveniente che stessero soli? In fondo tutti gli altri conoscevano bene il tipo di rapporto che c'era tra i due e non era mai stato un problema.
Ma da un po' di tempo Harry si comportava stranamente: nonostante lei non fosse una cima in fatto di ragazzi, aveva certamente notato le "strane" attenzioni che le rivolgeva. Continuava a fissarla e non con l'affetto fraterno di un tempo, a volte appariva scocciato della vicinanza di Ron, quasi fosse geloso di lui. E poi l'aveva...accarezzata. Non una carezza invasiva, impaziente, ma sicuramente nemmeno casta e fraterna.
Hermione sospirò, sperando sinceramente di sbagliarsi. -Forza, vi aspetto di sotto.- li salutò Ginny, avviandosi.
La Caposcuola si avviò verso il bagno, ma il ragazzo la bloccò, prendendole un polso.
-Devi dirmi qualcosa, Harry?- gli chiese, con la voce ferma, nonostante l'imbarazzo.
Si guardarono per qualche secondo, poi lui la lasciò. -Ci vediamo in Sala Comune.- le disse, uscendo.


-Daphne ,dobbiamo fare qualcosa.- commentò Blaise, esasperato. Lei ridacchiò – E fatto così Blaise.-
Erano come al solito in attesa che un biondino in questione si decidesse ad uscire dal bagno, per andare a cena.
- Draco, se non esci butto giù la porta! – urlò Zabini, tempestando la suddetta di pugni.
Malfoy uscì sbuffando sonoramente – Che lagna, sembri una moglie isterica!- lo canzonò.
La Greengrass sorrise, prendendoli a braccetto.   -Forza, miei baldi giovani, sono affamata!- li trascinò fuori, beccandosi occhiate indignate.
-Passa troppo tempo con le Grifondoro.- bisbigliò Draco all'amico, beccandosi entrambi un pizzicotto da lei.



- Ron, non insistere, non ti diremo niente.- si lamentò Ginny, trascinando Hermione qualche metro più avanti.
Il fratello sbuffò – Provaci tu, Harry.- lo implorò.
Lui provò ad aprire la bocca, ma Hermione, senza voltarsi, aggiunse – Non lo diremo neanche a te, Potter.- . Risero, sedendosi al tavolo.
Luna si avvicinò a loro – Ciao, ragazzi, salve Ron. – li salutò.
Il ragazzo, che si era appena seduto, scattò in piedi – Ciao, Luna, come stai?- le chiese.
– Molto bene e tu?-
-Benissimo.- si sorrisero, mentre Hermione batteva un gomito nelle costole di Ginevra. - Ho visto! – bisbigliò questa, massaggiandosi l'addome.
La Corvonero si rivolse a loro – Hermione, domani allora ci vediamo all'ingresso principale?- domandò.
La Caposcuola annuì – Alle tre in punto.- rispose.
Luna le sorrise, poi salutò con la mano e si avviò verso il suo tavolo.
-Chiudi la bocca, Ronald.- lo canzonò Hermione, beccandosi un'occhiataccia. Forse Ginny si era sbagliata, pensò la ragazza.
Ron sembrava conquistato dalla Corvonero, perché mai doveva interessargli di quello che faceva lei? Sul piano affettivo ovviamente.
Scosse la testa, per mandare via i pensieri e si ritrovò di fronte agli occhi verdi di Harry. Lo sguardo penetrante del ragazzo la fece avvampare e si affrettò a distogliere lo sguardo. Si concentrò sul tavolo dei Serpeverde, da cui un moretto non faceva che fissare l'amica al suo fianco: quando notò gli occhi di Hermione su di lui, Blaise fece un leggero cenno con la testa, salutandola.
La ragazza gli sorrise, spostandosi su Malfoy che continuava a scuotere la testa a qualcosa che gli diceva Daphne.
Sentendosi osservato, alzò gli occhi per un momento, fissandoli nei suoi. La discussione di poco prima bruciava ancora, in entrambi.
Hermione gli scoccò uno sguardo di puro odio, mentre lui tornava ad ignorarla, concentrandosi sulle lagne di Nott.
Il resto della cena trascorse tranquilla, tra i tentativi dei due ragazzi di scoprire cosa avrebbero fatto la Domenica, sfide a chi mangiava più in fretta e sguardi nascosti.
- Hermione, avvisi anche Daphne dell'appuntamento?- le chiese Ginny, affondando la forchetta nella torta.
Harry e Ron, ormai strapieni, si accasciarono sul tavolo, sospirando drammaticamente.
-E va bene! – esclamò lei, alzandosi.
Il suo arrivo non passò inosservato al tavolo delle Serpi – Salve, Hermione.- la salutò Blaise, facendo voltare di scatto Draco.
-Ciao, Blaise, Nott. – sorrise, salutando il ragazzo accanto a Daphne, che ricambiò con un timido sorriso.
- Daphne, Ginny mi ha mandata a parlarti dell'appuntamento di domani.- le disse, mentre l'amica scattava in piedi, prendendola sotto braccio.
- Non qui, ci sono troppe orecchie indiscrete! – le bisbigliò, lanciando uno sguardo eloquente a Zabini, che quasi si era messo in punta di piedi per sentire. Si allontanarono, mettendosi d'accordo. Quando tornarono al tavolo, Hermione fece un cenno di saluto a tutti, Malfoy. Poi si avvicinò agli amici – Ragazzi, torno in camera, sono distrutta.- disse.
Ginny la seguì – Vengo con te, ci vediamo in Sala Comune.- salutarono i ragazzi, da cui fuoriuscirono strani versi che le ragazze decisero significassero "ve bene". Uscirono, camminando lentamente.
-Non verrai davvero a Grifondoro, vero?- mormorò Hermione, guardando la ragazza.
L'amica scosse il capo – Blaise mi ha fatto chiedere da Daphne se potevo aspettarlo: vuole parlarmi.- le spiegò.
Un attimo dopo, un rumore di passi alle loro spalle le convinse a fermarsi e si voltarono. Zabini trascinava Malfoy per i corridoi.
-Mi dici perché devo venire anch'io?- si lamentava quest'ultimo.
- Perché sarebbe stato troppo sospetto se fossimo mancati solo io e Ginny, mentre nessuno oserebbe immaginare qualcosa su te e Hermione.- rispose l'amico. Draco sbuffò incrociando le braccia.
-'Sera. – le salutò Blaise, lasciandolo.
- Che cosa devi dirmi, Zabini?- gli domandò Ginevra, incrociando a sua volta le braccia.
Lo sguardo implorante del ragazzo, si posò sulla Caposcuola. -Dai, Ginny, almeno dagli il beneficio del dubbio.- provò lei, mentre un ghigno si apriva sulle labbra di Malfoy.
La piccola Wesley parve rifletterci, poi sospirò – Hai dieci minuti Blaise, non uno di più.- gli disse, avviandosi verso il giardino.
Il ragazzo sai illuminò, mimando un grazie in direzione di Hermione, che già si stava incamminando verso Grifondoro.
-Non osare fare un altro passo, Hermione ,tu mi aspetterai lì! – le urlò dietro Ginny, costringendola a fermarsi.
La ragazza imprecò mentalmente.
-Devi andare da qualche parte Granger? Sembri ansiosa di andartene.- la voce impertinente di Malfoy la fece voltare di scatto.
- Non sono fatti tuoi, Malfoy.- rispose acida.
- Calma Mezzosangue, cercavo di fare conversazione.-
Hermione spalancò gli occhi – Tu, con me?- gli chiese, senza rendersi conto di quanti doppi sensi contesse quella frase.
Il ragazzo quasi si strozzò dalle risate – In fondo, il mio migliore amico si è preso una sbandata per quella Piattola della tua amica.- le disse.
Lei assottigliò gli occhi – Ginny non è una Piattola e comunque credevo che i Purosangue come te non rivolgessero nemmeno la parola alle Mezzosangue.-
Draco annuì – Infatti non ti sto regalando un braccialetto con scritto "Amici per sempre", sto solo dicendo che non ho intenzione di passare tutte le sere che dovrò fare il palo a quei due a litigare con te! – le spiegò.
La Caposcuola ghignò – Ma come, Malfoy: nessuna delle povere illuse che ti porti a letto può tenerti compagnia?- lo canzonò.
Gli occhi grigi del ragazzo scintillarono – Fottiti Mezzosangue.- esclamò.
-Altrettanto Malfoy.- rispose lei, angelica.
Passarono parecchi minuti in silenzio, in attesa dei due che però non accennavano a ritornare.
Gli sbuffi di entrambi si fecero sempre più sonori, mentre le fiamme delle lanterne a muro che illuminavano i corridoi si affievolivano, annunciando il fatto che tutti i ragazzi erano tornati ai dormitori.
-Non torneranno.- bisbigliò Draco, attento a non farsi sentire nel caso ci fosse Gazza nei paraggi.
- Cosa?- chiese Hermione confusa, alzandosi.
- Non torneranno.- ripeté, imitandola e pulendosi i pantaloni.
- Perfetto, un'ora sprecata!- borbottò la ragazza, incamminandosi verso la Torre.
Malfoy ghignò nella penombra – Non credo tu avessi qualcosa di più interessante da fare: ammettilo Granger, stare al buio con me è stata la cosa più eccitante della tua vita! – la canzonò.
-Continua a sognare, Malfoy, magari succede! – rispose lei, salendo le scale.
Il ragazzo imboccò le scale opposte, scendendo nei sotterranei. Doveva smetterla di dare tutta quella confidenza a quella ragazza.
Scosse la testa, entrando a Serpeverde, stranamente divertito.


Il Nostro Sangue || Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora