Hogsmeade

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La luce di un nuovo giorno inondò la camera di Hermione, facendole aprire lentamente gli occhi.  Guardò la sveglia e constatò piacevolmente che mancavano ancora pochi minuti affinché suonasse, quindi la spense e si concesse un lungo sospiro. Le piaceva potersi concedere qualche minuto a letto ogni mattina, pensare con la mente lucida. Si sollevò a sedere, afferrando la vestaglia che aveva sistemato ai piedi del letto la sera prima, la indosso e si alzò. Prese la divisa dall'armadio, insieme ad una camicia pulita e un cravattino perfettamente stirato, ovviamente delle tinte del rosso-oro. Si diresse in bagno, lasciando che il torpore dei muscoli fosse lavato via dal calore dell'acqua sulla sua pelle.
Con calma si vestì, sistemando i libri nell'enorme borsa, ravvivò appena i lunghi boccoli castani e si spruzzo un filo del profumo che Ginevra le aveva regalato. La Sala Comune era deserta. Si accomodò su uno dei divanetti, aprendo il libro di Trasfigurazione e leggendo il capitolo assegnato per la settimana seguente.


Draco Malfoy aprì gli occhi, maledicendo i genitori del suo migliore amico per la brillante idea che avevano avuto nel metterlo al mondo.
Dormire in un letto non suo gli aveva procurato un mal di schiena incredibile, sommato al fastidio causato dai continui versi di Nott.
Uscì come una furia dalla stanza, appena in tempo per vedere il migliore amico in questione salutare la Piattola con la mano, mentre questa si allontanava verso la porta. Lo spinse bruscamente di lato, fiondandosi in bagno e chiudendosi dentro.
-Se quando esco sei ancora lì Blaise, ritieniti morto! – gli urlò, sentendo la porta chiudersi e una risata divertita che l'accompagnava.
Si concesse una doccia più lunga del solito, giusto per indispettire Zabini, che lo aspettava lamentandosi come sempre.
-Non rompere: sei già fortunato se arrivi alla fine do questa giornata! – lo minacciò, mentre si avviavano verso i corridoi.

-Ginny, la prossima volta che mi fai aspettare un ora al buio con il Furetto e non torni ti schianto! – esclamò la Hermione, passandole gli abiti attraverso la porta della loro camera da letto: Harry e Ron erano scesi un secondo dopo il ritorno di Ginny e la ragazza era stata costretta a "raggirarli" chiudendosi in bagno per non lasciare che la vedessero con indosso gli stessi abiti della sera prima.
- Mi dispiace, Hermione.- le disse, rossa in viso, passandosi un filo di lucidalabbra.
- E poi,- si ammorbidì Hermione – sta più attenta quando torni! Se Harry e Ron ti avessero vista, nemmeno oso immaginare che sarebbe successo!- L'altra annuì, spazzolandosi i capelli velocemente – Sono pronta, andiamo.- scesero di sotto, dove i due ragazzi le aspettavano assonnati.
Mentre camminavano lungo il corridoio, Ron si stiracchiò – Oggi abbiamo due ore con la Cooman, che noia! – mormorò, ottenendo il consenso dell'amico.
-A proposito ho scordato di chiedertelo ieri Hermione, hai parlato con la McGranitt? – le chiese Ginny e la ragazza sorrise – Tutto apposto.- la rassicurò.
- Molto bene.- disse compiaciuta Ginevra, facendo la sua entrata in Sala Grande, a braccetto dell'amica e con gli occhi puntati su un certo moretto, che, ovviamente, ammiccava nella sua direzione.

-Piantala Blaise, sto mangiando!- si lamentò Draco, schifato dagli sguardi di fuoco della serie "Ti voglio adesso" che l'amico lanciava alla piccola Weasley.  Il ragazzo sbuffò, ignorandolo.
Daphne sorrise – Allora ce l'hai fatta Blaise? – gli chiese, indicando Ginny col capo.
Lui sospirò – Diciamo che adesso non mi schianta se mi avvicino, ma non ha ancora accettato di venire al ballo con me. – rispose, sconsolato.
La ragazza annuì – Sappi che ci tengo davvero alla sua amicizia, Blaise e se la farai soffrire dovrai vedertela con me. – lo minacciò.
Zabini sorrise – Me l'ha già detto Hermione. – alzò le spalle. Sapeva che quelle due non scherzavano.
Tornò a guardare la sua bella, che, rossa in viso, gli regalò un timidissimo sorriso.


-Miei cari ragazzi, oggi impareremo a leggere la mano! – esclamò entusiasta la professoressa, suscitando ulteriormente la noia generale.
Perfino Hermione trovava fatica a rimanere concentrata sulla lezione, nonostante fosse fermamente convinta che da ogni professore c'era sempre da imparare qualcosa. La donna si avvicinò al tavolo che divideva con Ginny, afferrandole la mano.
-Io vedo...luci e magia..- sussurrò, mentre metà dei ragazzi cascavano dalla sedia – sento musica e applausi e...ti senti bene cara? – le chiese ad un tratto, lasciandole la mano, come se si fosse scottata. - Benissimo professoressa.- rispose sicura.
La donna parve perplessa, poi annuì – Ti consiglierei comunque di stare attenta.- le disse, lasciando la classe di sasso. Malfoy deglutii, perplesso. Impossibile, pensò. Si soffermò sulla figura della ragazza, studiandola attentamente e cercando di cogliere il minimo cambiamento in lei, ma niente lo mise in allarme. Un sibilo lo fece voltare e al tavolo accanto a quello della Granger vide Potter e Lenticchia incenerirlo con lo sguardo. Solo per fare un dispetto ai due, tornò a posare lo sguardo sulla Mezzosangue, pentendosene all'istante: la ragazza si mordeva le labbra, un gesto che era solita fare quando pensava. Su quel viso pulito, l'espressione la rendeva esageratamente provocante, ma ancor di più il fatto che lei non se ne rendesse minimamente conto.
Quando, mordicchiando la matita, accavallò le gambe, udii un sospiro spezzare l'aria maschile.
Si volto, guardandosi intorno, giusto in tempo per vedere Grifondoro e Serpeverde accomunati da un'unica immagine negli occhi: la Mezzosangue. Rise, scuotendo la testa. Blaise al suo fianco, gli tirò una piccola gomitata nello stomaco, guardandolo con l'aria eloquente di chi la sa lunga. -Che ti ho detto ieri sera, Draco? In molti si innamorano di lei.- bisbigliò.
- E cosa ti ho risposto io, Blaise? – gli fece il verso. – Tutti tranne me. – affermò, tornando dignitosamente a seguire interessatissimo la lezione per nulla interessante della Cooman.

Il Nostro Sangue || Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora