Il Sacrificio (parte 1)

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-Hermione?- si precipitò accanto a lei giusto in tempo per vedere le iridi dorate della ragazza bruciare.
- Draco?- batté un paio di volte le ciglia e strinse i denti, mordendosi le labbra per non urlare.
- E' tutto finito, stai bene.- le disse, poggiando un ginocchio a terra per riuscire ad abbracciarla.
- Io non...- mormorò lei, nel tentativo di esprimersi.
Harry si schiarì la voce, osservando la scena. – Va bene, Malfoy, abbiamo capito, sei felice che Hermione si sia svegliata, ora lasciacela salutare.- lo disse senza cattiveria e il Serpeverde, seppur a malincuore, liberò la Caposcuola dal suo abbraccio: non sarebbe MAI diventato amico di Potter, ma lo Sfregiato era una persona fondamentale per  Hermione e avrebbe dovuto cercare di sopportarlo.
Il Salvatore del Mondo Magico si chinò a sfiorare la tempia della sua migliore amica con un bacio e le respirò tra i capelli.
-Non farmi mai più una cosa del genere.- le disse, scostandosi per lasciare spazio ad un goffo Ron.
Poi fu il turno delle ragazze. Una ad una strinsero l'amica stritolandola. Draco tenne d'occhio la Grifondoro, preoccupato: c'era qualcosa che ancora non tornava. La porta della Stanza delle Necessità si aprì e fecero il loro ingresso Silente, con la McGranitt e Piton alle calcagna, più Madama Chips, che sembrava spiritata.
-Signorina Granger, sono felice di vederla lucida. – il Preside non accennò nemmeno ad uno dei suoi sorrisi di rassicurazione.
- Hermione si è svegliata poco fa, adesso sta bene.- spiegò Daphne.
A Draco non sfuggì lo sguardo che i quattro adulti si scambiarono.
- Come ti senti, Hermione?- le domandò l'infermiera, avvicinandosi e tastandole il polso.
- Svuotata, stanca.-
Altra occhiata.
-Volete piantarla e dirmi cosa sta succedendo?- la voce di Draco li fece sussultare tutti.
Fu Silente a sospirare per primo e si accomodò.
-Vedi, Draco, Hermione non è guarita. Come vi ho già spiegato la Maledizione che le è stata lanciata è di una potenza incredibile e si tratta di Magia Oscura molto antica.-
- Non ci dice niente di nuovo.- intervenne Zabini.
- Mi lasci finire, Signor Zabini.- il Preside si lisciò la lunga barba. – Con l'aiuto del Professor Piton, Madama Chips è riuscita a sintetizzare la pozione, scoprendone ogni elemento utilizzato. Inoltra la Professoressa McGranitt è riuscita ad ottenere alcune informazioni dal Ministero: pare che la pozione che il Signor Malfoy ha...procurato, salverà la vita della Signorina Granger.
Tuttavia, la pozione è una lama a doppio taglio: qualcuno deve bere la pozione dopo Hermione, altrimenti questa non farà effetto.
Una Persona pronta a donarle la sua vita, rinunciandovi per lei.-
Tutti gli occhi saettarono nella stanza, ma prima che chiunque potesse parlare, la Caposcuola si sollevò a sedere.
-Non se ne parla nemmeno, non permetterò a nessuno di morire per me. – dichiarò.
- La bevo io. – Draco si voltò verso la ragazza, che aveva sgranato gli occhi fino all'inverosimile.
- No -
- Granger, bevi questa maledetta pozione.-
- Scordatelo Malfoy! Non morirai per me, né tu, né altri.-
- Te la ficcherò in gola con la forza, se sarà necessario.-
- Signor Malfoy, ascolti: non può costringere la Signorina Granger ad accettare il suo sacrificio.- la voce di Silente lo fece irritare.
- Come può starsene seduto lì senza fare niente? La lascerà morire?-  esplose.
Il vecchio piegò la testa leggermente di lato. – Credimi, Draco, donerei a ognuno di voi studenti la mia stessa vita, ma non vi priverei mai della facoltà di decidere.- gli disse.
Il Serpeverde tornò a concentrarsi sulla ragazza. – Hermione, ascoltami: ne berremo un po' per uno, non succederà nulla.- tentò.
- No. -
- La berrò io. - intervenne Harry, avvicinandosi.
La Gryffindor lo guardò con astio. – No, Harry.- sbottò.
-Non può, Signor Potter: deve essere un Puro Sangue a bere la pozione.- aggiunse Piton. Malfoy, più che mai infervorato dalla nuova rivelazione, ricominciò.
-Dannazione, Mezzosangue, apri questa dannata bocca!-
Gli altri assistevano impotenti a quella scena. Poi d'improvviso, Hermione fu come colta da un illuminazione.
Allungò la mano e afferrò la boccetta, svitò il tappo sotto gli occhi increduli di tutto.
- Salazar, grazie.- mormorò Draco, mentre lei si avvicinava la boccetta alle labbra. Fu un attimo e il contenuto era completamente svanito.
-Che Diavolo hai fatto?- nell'impeto dello scatto, Malfoy fece scivolare la boccetta vuota dalle mani di Hermione che esplose sul bracciolo di legno del divano, ferendole un dito.
- Non potrai berla adesso, nessuno potrà.- rispose lei soddisfatta: non avrebbe potuto vivere sapendo di essere la causa della morte delle persone che amava.
- Ne comprerò un'altra.- asserì Draco, alzandosi.
- Non c'è più tempo, è quasi mezzanotte.- mormorò Ron.
Il viso della ragazza sembrava sempre più pallido. Pochi istanti dopo, cominciarono i dodici rintocchi.
Come risvegliato da quel richiamo, il corpo di Hermione prese a contorcersi e gli occhi della Gryffindor si rovesciarono all'indietro, mentre lei, con un tonfo secco, ricadeva distesa sul divano.
-Hermione!- il Serpeverde l'afferrò per le spalle, scuotendola. – Ti prego, Hermione.-
Uno sbuffo di fumo nero uscì dalle labbra della ragazza.
- Bellatrix si sta nutrendo di lei, la morte reclama la sua vittima per lo scambio.- spiegò Silente.
- No!- urlò il biondo. – Mi senti, Bellatrix? Lasciala in pace o giuro sul nome che porto che morirai delle più atroci torture! Hermione, so che sei là dentro, ti prego, resisti!-
Ginny affondò il viso nella spalla di Blaise quando un  nuovo attacco inarcò la schiena della ragazza, mentre la mano di Harry stringeva convulsamente il braccio di Daphne. La Grifondoro cominciava a diventare evanescente: sembrava quasi trasparente.
Era fredda.
-Hermione, ti prego, io...ti amo. – lo disse in un sussurro, ma tutti lo sentirono.
- Dimostralo.- tutti si guardarono intorno per cercare di captare la fonte di quella voce melodiosa.
- Dimostralo, Draco Malfoy. Salvale la vita, donandole la tua.-
Pur credendo di essere del tutto impazzito, Draco si ritrovò a rispondere. -Come?-
- Guarda la sua mano. –
Il ragazzo obbedì, scorgendo il taglio dal quale scivolava una goccia di sangue rubino.
-Il suo Sangue, Draco, la cosa che tu hai sempre disprezzato. Sei disposto a lasciare che quel sangue entri dentro il tuo corpo? Ingoia quella goccia di Sangue, dentro di esso scorre la pozione.-
Il cuore del ragazzo martellava incessantemente: sarebbe morto di lì a qualche istante.
Si sollevò in piedi, voltandosi verso Harry e Ron.  – Abbiate cura di lei: voglio che sia felice, che non le manchi mai nulla.
Dovessi sfidare la Morte, tornerò a perseguitarvi se la vedrò infelice.-
I due annuirono, mentre gli occhi verdi di Harry si fissavano in quelli di ghiaccio.
Si parlarono con gli occhi, per la prima volta con un rispetto dovuto ad entrambi.
Draco si chinò nuovamente, baciando la fronte di Hermione.
Poi agguantò la sua mano e depositò un baci sul palmo.
Afferrò il dito macchiato di Sangue e se lo infilò in bocca, succhiando.
Il Sangue di Hermione era caldo, sapeva di ruggine e sale.
Ma non fu quello a stordirlo.
Fu la sensazione di calore che quella minuscola goccia riuscì a provocargli al cuore: lei era sua, lo sarebbe sempre stata, adesso più che mai.
Pochi istanti dopo, mentre la McGranitt si asciugava gli occhi disperata e Piton faticava a tenere la sua maschera di duro, Malfoy si adagiò al suolo, con la mano di Hermione ancora tra le sue.
Sorrise, quando avvertì il calore della stretta lieve della ragazza. Poi chiuse gli occhi, lasciando  che il buio lo inghiottisse.

Il Nostro Sangue || Dramione Where stories live. Discover now