Pronti per la partenza (parte 2)

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Il treno si fermò con uno strido di freni e il fumo che fuoriusciva dal comignolo appannò in parte i vetri, fondendosi coll'umidità.
Hermione scese accorta le scale scivolose, guardandosi intorno: il binario nove e ¾ era semideserto, fatta eccezione per qualche studente, alcuni controllori e il capotreno.
Camminando impettita davanti a Malfoy, con l'agitazione e l'ansia che le attanagliavano lo stomaco,  si avviò verso il muro che l'avrebbe condotta alla stazione di Londra.
Certa che il ragazzo le fosse dietro, prese un respiro e corse verso il muro, attraversandolo e sbucò nel caos: uomini in giacca e cravatta, mamme con i piccoli per mano, studenti, camminavano veloci, tra urla e fischi.
L'espressione allibita di Malfoy la fece sorridere nascosta: guardava allucinato il controllore Babbano, che timbrava i biglietti con uno "strano  aggeggio" e lanciava occhiatacce alla porta girevole che portava all'uscita.
La ragazza si concentrò sulla folla, cercando di scrutarne una testa bionda e la vide: sua madre, così simile a lei, tranne che per quei capelli tendenti al cenere e quel sorriso spigliato, stava parlando, come al solito, a suo padre che, rassegnato, sedeva con la sua solita eleganza.
Quando la videro, sua madre si illuminò e i pochi passi che Hermione avrebbe potuto tranquillamente fare con calma, si trasformarono in una corsa.
-Papà!- le braccia dell'uomo, che si era alzato per stringerla, la accolsero, sicure e calde come sempre.
- Piccola mia, fatti guardare!- le accarezzò i riccioli, respirando il profumo di vaniglia che, da sempre, aveva contraddistinto le donne della sua famiglia.
Sua madre si schiarì la voce. – Tse, ma tu guarda! Ehi, lasciamela abbracciare, Hermione, sei imperdonabile!- commentò la donna, finta gelosa.
-Mamma, mi sei mancata tanto!- si abbracciarono, sotto lo sguardo sereno di suo padre.
Jane* sorrise a sua figlia, asciugandosi una piccola lacrima.
-Mamma, avevi promesso! Niente pianti!-
- Ho resistito fino e ad oggi!- ribatté offesa la donna.
- Sta mentendo! Ha pianto come una fontana quando sei partita per andare a casa dei Wesley!- le sussurrò suo padre, beccandosi un'occhiataccia dalla moglie.
Malfoy rimase in disparte, alcuni passi più dietro: si sentiva terribilmente a disagio.
Quel calore, quell'affetto sincero, quella familiarità e tenerezza con le quali si sfioravano, lo facevano sentire un estraneo( che, in fondo, era quello che era).
Hermione parve ricordarsi improvvisamente di lui, quando gli occhi castani del padre si posarono curiosi e sospettosi sulla Serpe.
A quel punto, quelli maliziosi di sua madre cominciarono a saettare da lei a Draco e Jane diede una piccola gomitata alla figlia, sorridendo.
- Hmm, Mamma, Papà, questo è Malfoy.- disse, impacciata: come l'avrebbe dovuto presentare?
- Malfoy...un nome interessante.- commentò suo padre, con gli occhi ridotti a due fessure.
Draco alzò  un sopracciglio.
-Molto piacere, Malfoy, io sono Jane. - la madre della Granger gli stava tendendo una mano.
Il ragazzo la guardò: era di poco più alta della figlia, i capelli ricci come i suoi, solo diversi toni più chiari.
Gli occhi castano-verdi lo guardavano divertiti.
Lentamente, forse troppo, Draco sollevò la mano e Jane la strinse sicura, poi si fece da parte, dando una leggera spinta al marito.
Gli occhi d'oro del signor Granger, così identici a quelli della figlia, si fissarono nei suoi e gli diedero una fitta al cuore; era troppo tempo che non incontrava gli occhi di lei.
- Robert Granger.- disse e suonò come una minaccia.
- Draco Lucius Malfoy.-
Jane sorrise, poggiandosi al marito. – Allora Malfoy, - il tono suonava così dannatamente simile a quello della Granger! – come mai hai accompagnato la nostra Hermione?-
Vide la Mezzosangue impallidire. – Mamma...-
-Su via, Hermione! Lasciami fare qualche domanda a questo bel ragazzo, non te lo rubo mica!-
Stavolta fu il signor Granger a impallidire. – Jane, non dire assurdità.- proferì.
- Rob, non essere all'antica! Prima di quanto pensi, tua figlia si presenterà alla nostra porta, sposata e incinta!- esclamò.
Malfoy ghignò: era incredibile quanto la Granger avesse ereditato tanto la fisicità di sua madre, quanto il carattere di suo padre.
-Mamma!-
- Jane!-
Lei rise, sincera. – Oh che noiosi che siete!- e gli fece l'occhiolino.
Era simpatica, la signora.
- Malfoy è qui perché Silente gli ha gentilmente chiesto di accompagnarmi.- aveva tralasciato tutto il resto, comprensibilmente.
- Finalmente conosceremo questo Silente.- sorrise Jane.
- Tesoro, dovremo andare non credi? Sono le dieci meno un quarto.- . Il signor Granger afferrò la mano di sua moglie e cinse la Caposcuola con un braccio. Draco si posizionò dietro di loro e raggiunsero il muro dal quale erano arrivati.
-Chiudete gli occhi e camminate verso quel muro. – Hermione glielo indicò. – E' meglio che andate di corsa, se siete agitati.- aggiunse.
Jane sorrise, lasciando la mano del marito e, camminando impettita, attraversò il muro.
Robert fissò sconcertato il punto in cui la moglie era sparita.
-Fidati, papà. – la Granger agguantò la mano di suo padre e se lo trascinò dietro; scomparvero subito dopo.
Sospirando, Malfoy si accinse a raggiungerli.

Il Nostro Sangue || Dramione Where stories live. Discover now