Il Sacrificio (parte 2)

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La vita, la fama, il nome, l'amore,  il Sangue. In che ordine, ognuno di noi, le catalogherebbe?
Draco Malfoy stava andando in contro alla morte con un sorriso sereno sul volto angelico, ormai privo di qualsiasi tipica espressione di scherno – che il ragazzo aveva sempre utilizzato come arma di difesa – e rimorso. Lui aveva scelto il suo ordine.
E tutto si riassumeva in un unico semplice aggettivo: Mezzosangue. Quel termine non gli era mai sembrato più delizioso di quel momento.
Non lo considerava più un dispregiativo da mesi, ormai: era diventato il simbolo del suo cambiamento, della strada che la dignità e l'onore del  vero uomo che era diventato gli avevano fatto intraprendere.
Ricordava ancora sua madre, singhiozzante, seduta sul costosissimo divano ricoperto di velluto rosso con le rifiniture cucite a mano, disperata perché suo marito la considerava soltanto un di più, un accessorio.
Ricordava di averla compatita – Cielo, le donne e i loro sentimentalismi! – magari addirittura schernita segretamente.
Ma adesso, mentre il tunnel scuro che stava imboccando si stagliava di fronte a lui, il suo cuore batteva leggero e impazzito: Hermione Granger sarebbe sopravvissuta.
Solo quello era importante.
Sembrava così scontato adesso, essere consapevole del fatto che senza di lei, la sua vita sarebbe stata uno spreco.
Ancora una volta sentì la sua voce.
- Draco, mi senti? Apri gli occhi!- sembrava in lacrime, questo non gli piaceva.
Avrebbe voluto poter aprire gli occhi e muovere le labbra per un solo istante, per rassicurarla, per dirle "Sto bene, sono felice", ma si sentiva così stanco.
- Malfoy, non osare farmi una cosa del  genere!- stavolta sembrava incavolata.
Dal luogo in cui si trovava, Draco sorrise: era una fortuna essere quasi morti.
Almeno non avrebbe dovuto subirsi una bella strigliata dalla sua Caposcuola preferita.
Ad un tratto il tunnel cominciò ad illuminarsi: una serie di specchi lo circondarono, ce n'erano una decina, sparsi su entrambe le pareti.
- Draco Lucius Malfoy, benvenuto.- riconobbe immediatamente quella voce.
- Bellatrix, che piacere rivederti, da morta.-


-Hermione, calmati ti prego.- le braccia di Harry tentarono di sostenere il violento dimenarsi della ragazza, ma quando una gomitata di Hermione lo centro allo stomaco, rinunciò.
- Professor Silente, non può lasciarlo morire!- implorò il vecchio preside con le lacrima agli occhi, mentre continuava a stringere tra le sue una mano di Draco.
- Signorina Granger, mi creda, se vi fosse qualcosa, qualunque cosa, la farei.- le posò una mano sulla spalla, e la ragazza se la scrollò violenta di dosso.
- Professoressa McGranitt?- tentò, cercando l'aiuto della donna.
- Mi spiace, Hermione.-
Si voltò con gli occhi che lanciavano scintille verso Piton, che la fissò tranquillo.
- Professore, è Malfoy, il suo pupillo. –
- Crede che non lo sappia, ragazzina saccente?-  sembrava indignato. – Credi che avrei lasciato morire uno studente?-
- Lo sta facendo.-
- Non c'è niente da fare.-
- Siete dei bugiardi, tutti quanti!- urlò, mentre Ginny le si avvicinava, inginocchiandosi accanto a lei.
Blaise si chinò su Draco, trattenendo a stento le lacrime.
- Amico mio.- sussurrò.
- Non dirgli addio, Zabini, non farlo!- esclamò ancora la ragazza, furibonda.
- Hermione, non puoi continuare così, Draco ha preso la sua decisione.- intervenne Nott, mordendosi le labbra e cercando di placare la disperazione dei suoi occhi scuri.
- Non spettava a lui questa decisione! Mi senti, maledetto idiota?! Non dovevi essere tu a decidere!-
Daphne si lasciò cadere sul divano, scossa dai singhiozzi.


-Razza di traditore!- la donna non era che un evanescenza, uno spiffero d'aria che gli volteggiava intorno.
- Hai tradito la tua famiglia, hai tradito il tuo Sangue, hai impedito a me, di rinascere!- era furiosa.
- Ho fatto un favore all'umanità.- rispose tranquillo il giovane.
- Stupido, idiota! Il buon nome dei Black, quello dei Malfoy, infangato da uno sciocco ragazzino, in preda agli ormoni! Per una Sangue Sporco!-
- Non-osare-parlare-di-Hermione.-
- Avresti potuto divertirti con lei, farti passare il capriccio.-
- Lei non è un capriccio! Brutta strega pazzoide! Hermione è quanto di più bello mi sia mai capitato! Mi ha saputo dare in meno di un mese tutto quello di cui voi e la vostra banda di malati mi avete privato in  una vita!-
- Sei solo un illuso! Guarda, guarda come sarebbe andata se tu ti fossi davvero sposato con la tua Sangue Sporco!- la folata di vento lo spinse di fronte ad uno degli specchi.
Draco si vide riflesso per un secondo, prima che il vetro si illuminasse.
-Allontanati da lui, Bellatrix Lastrange. -  era la stessa voce che gli aveva suggerito cosa fare per salvare Hermione.
- Vattene al diavolo.- sputò la Mangiamorte.
Un secondo dopo, un gruppo di ombre saettò nel tunnel, agguantando la donna e la trascinò via.*
-Allontanati da lì, Draco.- lo invitò dolcemente la voce.
- Voglio vedere, voglio sapere come sarebbe stato.- insistette lui.
La figura nella luce prese le sembianze di una bella ragazza, con i capelli lisci color nocciola.
-Chi sei?- le chiese.
- Sono Amanda.- gli rispose, sorridendo.
- Perché non mi lasci guardare?-
- La morte sta arrivando, Draco Malfoy, vieni, mettiti qui accanto a me. – gli disse, attirandolo a se.
Con il cuore che gli martellava nel petto, Draco guardò tutte le luci spegnersi.

-Hermione, lascialo.- mormorò Luna, agguantandole dolcemente la mano che la ragazza teneva appigliata alla camicia di Draco.
- Non toccarlo!- esclamò, allontanandola.
- Malfoy, Draco, ti prego, apri gli occhi! Sono stata una stupida, una cieca, un ingrata. Pensa a Daniel, pensa a quanto sarebbe disperato se tu morissi, pensa a me. Cosa farei io? Non sono più la stessa, Draco: sono cambiata, mi sono innamorata di te e questo la dice lunga.
Solo grazie a te sono viva. Ti prego, Draco, ti supplico, torna da me. – la paura le attanagliò lo stomaco.
L'incredibile realtà in cui Malfoy era morto era così dannatamente asfissiante.
Sapeva che non l'avrebbe mai più sentito ridere, non avrebbe mai più guardato i suoi occhi, né sentito il suono della sua voce.
Si sentiva sola, confusa, spaventata.
Soltanto le braccia rigide e fredde che giacevano composte lungo i fianchi di quel ragazzo biondo e pallido avrebbero potuto ridare calore al suo cuore.
Ma Draco non si muoveva, il suo cuore aveva smesso di battere.


Amanda era l'unica fonte di luce in quella galleria buia. Qualcosa strisciava sul pavimento, avanzando verso di loro.
Un alito freddo gli sfiorò la nuca e i brividi si fecero sentire.
- Questo è il ragazzo.-
Una voce simile ad un sussurro rauco parve esitare.
- Ne sei certa?-
- Assolutamente.-
- Draco Lucius Malfoy.-
Automaticamente il ragazzo avanzò, nonostante un istinto di base gli dicesse di non farlo. Sfiorò qualcosa di ruvido e pungente con la mano.
-Sai perché sei qui?- quella voce era così incredibilmente rauca.
- Sono morto.- rispose lui, titubante.
- Perché sei morto?-
- Per salvare la vita della donna che amo. -
- Come siete teatrali, voi giovani innamorati. Sapessi quante volte ho aspettato qui uomini morti per le loro amate, che poi hanno preferito uno scambio.-
- Uno scambio?-
- Proprio così: ti offro la possibilità di tornare a vivere Draco Malfoy. Di tornare alla tua vita. -
- In cambio di cosa?-
- Della vita della donna che ami. -
Draco scoppiò a ridere.
- Pensaci bene, mio giovane amico: guardati intorno. Questo è tutto ciò che ti aspetta, un eternità di tenebre, di ombre, di freddo: sei stato malvagio in passato, Draco.-
- Mi abituerò.-
- Alla morte non ci si abitua.-
- Farò uno sforzo.-
- Questa è la tua scelta?-
- Lo è. -
- Bene, procediamo.-
Di nuovo le luci si accesero, la morte non era che una macchia scura, fluttuante. Amanda si avvicinò al ragazzo, sorridendo.
- Hai fatto la scelta giusta, Draco.-
- Lo so. –
La luce incandescente e dolce esplose intorno a loro in mille sfaccettature di colore. La pace, la pace assoluta.


Hermione giaceva ormai da parecchi minuti con il viso sul petto di Draco, canticchiando una canzoncina.
Stava crollando, tutti lo sapevano. Ogni qual volta qualcuno di loro tentava di avvicinarsi a lei o a Draco, scoppiava un putiferio.
Graffi, urla, morsi, perfino qualche schiantesimo. Silente era riuscito a farsi consegnare la bacchetta ma aveva invitato gli altri a lasciarla in pace. Un improvviso sussulto del corpo di Malfoy li fece scattare tutti.
Hermione – la speranza fatta a persona – spalancò gli occhioni arrossati dal pianto.
- Draco?-
Poi il Serpeverde spirò.




*Se avete visto il film Ghost, potete immaginare la scena.
P. s.  Non odiatemi e non uccidetemi!!

Il Nostro Sangue || Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora