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1971, maggio.



Judith, dopo aver ritirato la posta, scese le scale che portavano al seminterrato tutta trafelata e spalancò la porta senza bussare e senza chiedere il permesso; quando si erano trasferiti nella villetta a due piani, il bassista aveva subito riconvertito quell'ampia stanza a proprio e personale Studio di registrazione domestico, ed aveva impartito alla giovane moglie ordini ben precisi: quando si chiudeva lì dentro, nessuno doveva disturbarlo, a meno che di mezzo non ci fosse una questione di vitale importanza.

Quand'era particolarmente ispirato, Roger aveva bisogno di essere circondato dal silenzio più assoluto; in caso contrario, così com'era arrivata all'improvviso altrettanto improvvisamente l'ispirazione se ne andava.

Difatti, dinanzi all'irruzione rumorosa della moglie, il giovane sollevò il viso seccato, con altrettanta irritazione posò la penna con cui stava scrivendo su un quaderno e le chiese per quale diavolo di motivo avesse disturbato la quiete che regnava nel suo angolo tranquillo; anche Judith aveva il proprio in giardino: aveva costruito un piccolo laboratorio per costruire dei vasi di terracotta, ed alcune sue creazioni erano esposte sulla mensola appesa sopra il caminetto, in soggiorno.

"Rog, non crederai mai a quello che sto per mostrarti. Lo devi vedere coi tuoi stessi occhi, altrimenti mi prenderai per bugiarda!" esclamò la giovane con gli occhi spalancati; il bassista guardò l'oggetto che la sua dolce metà aveva in mano e corrucciò le sopracciglia: si trattava di una rosa rosa a cui era stata legata una piccola busta tramite un nastrino.

"E mi hai interrotto per questo? Che cosa sarebbe? Il regalo di un'ammiratrice? E come ha scoperto il nostro indirizzo?"

"No, nessun'ammiratrice! Leggi il biglietto!".

Seppur seccato per l'interruzione, Roger prese ugualmente in mano il fiore, aprì la busta color lilla, tirò fuori il bigliettino contenuto al suo interno e lesse le poche righe scritte con una calligrafia ben curata; le fissò a lungo, rileggendo più volte, perché non poteva credere a quello che i suoi occhi azzurri stavano vedendo.

Accese perfino una piccola lampada per rileggere con ancora più attenzione, ma il messaggio rimaneva lo stesso: quello che Judith gli aveva portato, e che ora aveva sotto i suoi occhi, era un invito ufficiale alle nozze di Ginger e David che si sarebbero tenute il mese prossimo.

Peccato che a lui non risultasse nessuna frequentazione tra i due.

"Allora?" domandò Judith, impaziente "è vero quello che c'è scritto? Lo stai leggendo anche tu oppure è un parto della mia mente? Ginger e David si sposano per davvero?"

"Sembrerebbe esserci scritto proprio questo, a meno che entrambi non siamo vittime della stessa allucinazione visiva"

"Perché non mi hai detto nulla riguardo quei due? Non sapevo che si stessero frequentando e che fossero già a questo punto!"

"Perché neppure io so nulla a riguardo e sono certo che lo stesso valga anche per gli altri. Devono aver fatto tutto quanto di nascosto, a meno che questo non sia uno scherzo, perché io sono rimasto fermo al due di picche che quella strega rossa gli ha rifilato l'anno scorso, quando eravamo a Saint-Tropez. Non ricordo un solo episodio in cui ci sia stato qualcosa di poco chiaro tra loro due. Non ricordo neppure di averli mai visti scambiarsi più di qualche parola... Se volevano che rimanesse tutto un segreto di Stato, devo far loro i miei complimenti perché non mi sono accorto di nulla" dopo aver fatto quel commento, il bassista lasciò da parte il biglietto e riprese a scrivere qualcosa sul quaderno, con Judith ancora ferma davanti alla porta dello Studio di registrazione ed ancora sconcertata: si aspettava che il marito dicesse altro, non che liquidasse l'intera faccenda con poche, e laconiche, parole.

"Scusa, Rog, ma cosa pensi di fare ora?"

"Sto cercando di buttare giù qualcosa di decente, sempre se ci riesco"

"Roger, stavo parlando dell'invito che abbiamo ricevuto, non di quello che stai facendo in questo preciso istante" sbuffò Judith; si riappropriò dell'invito e lo sventolò sotto gli occhi del bassista "allora? Che cosa facciamo con questo? Che cosa hai intenzione di fare?"

"Non ho intenzione di fare proprio un bel niente"

"Cioè? Scusa, ma stai dicendo che non vuoi rispondere all'invito? Ma non possiamo farlo! Aspetteranno di sicuro una risposta!"

"Certo che possiamo, ed è proprio quello che faremo. Perché dovremo andare al matrimonio di due persone che hanno tenuta segreta la loro relazione? Se non ci hanno detto nulla, è perché non nutrono la minima considerazione nei nostri confronti"

"Beh... Immagino che avranno avuto i loro buoni motivi se non lo hanno detto a nessuno, perfino a voi. Puoi chiederlo tu stesso a David, non credi? Vuoi davvero dare buca al matrimonio di un tuo compagno di band? Potrebbe non prenderla affatto bene. Tu lo faresti, se fossi al posto suo"

"Dave avrebbe potuto dirmelo molto tempo prima, ma non l'ha fatto, e quindi non sono intenzionato a chiedere nulla né a lui né tantomeno a quella strega dai capelli rossi che sta per sposare. E se non te la senti a dire la verità, possiamo sempre raccontare di essere partiti per un viaggio... Anzi, sai che ti dico? Scegli una meta ed organizza un viaggio, partiamo per davvero. Va bene qualunque destinazione, purché non sia quella del matrimonio" Roger scosse la testa "a mio parere, sempre se non si tratta di uno scherzo, David sta commettendo il peggior errore della sua vita a sposare quella ragazza"

"Ma si può sapere perché Ginger non ti piace?"

"Neppure a te piace, se è per questo"

"Sì, ma tu sembri provare un odio per quella ragazza che proprio non riesco a spiegarmi. Si può sapere perché la odi così tanto?"

"È una questione di pelle, di primo impatto. Tutto qua" disse il bassista, liquidando in fretta la questione.

Poteva anche essere davvero una questione di pelle, ma Judith continuava a rimanere perplessa dinanzi al profondo odio che Roger provava nei confronti di Ginger; perché era così sprezzante nei suoi confronti? che cosa gli aveva fatto? Che torto gli aveva arrecato? Avrebbe potuto capire l'astio del marito se Ginger si fosse comportata male nei confronti di Syd (Roger le aveva raccontato qualcosa della storia che i due avevano avuto), ma non le risultava nulla di simile: fosse stato così, suo marito gliel'avrebbe detto di sicuro.

Sì, quell'odio viscerale la lasciava davvero perplessa, ma non aveva voglia di discutere e decise di credere alla risposta ricevuta.

"D'accordo... Va bene, se questa è la tua decisione allora non insisto... E non pensi a quello che potrebbero pensare riguardo il nostro viaggio improvviso?"

"Che vuoi dire?"

"Non lo so, Rog... Magari... Magari potrebbero pensare che siamo partiti per un viaggio perché siamo di nuovo in crisi"

"Beh, avrebbero un gran fegato ad avanzare una simile ipotesi visto che stiamo parlando delle stesse persone che hanno tenuta nascosta la loro relazione fino al momento in cui hanno deciso di salire sull'altare. Lascia che pensino quello che vogliono, in quel caso saprei benissimo cosa rispondere"

"D'accordo" Judith si arrese con un sospiro perché preferiva non continuare con la discussione: nulla avrebbe fatto cambiare idea a Roger "dunque... Devo organizzare una breve vacanza dove voglio io?"

"Esatto" rispose il bassista, senza neppure sollevare gli occhi dal foglio del quaderno; Judith sorrise ed uscì dalla stanza, chiudendo la porta alle proprie spalle: non le dispiaceva del tutto la decisione presa dalla sua dolce metà perché era da troppo tempo che non facevano una vacanza a due.

Waters continuò a lavorare sul testo di una nuova canzone fino a quando non si ritrovò costretto a fare una pausa perché gli occhi avevano iniziato ad incrociarsi; si stiracchiò, emise uno sonoro sbadiglio e solo in quel momento si accorse che la rosa e l'invito erano ancora posati sopra il tavolo.

Gli bastò vedere il fiore e la piccola busta per essere aggredito di nuovo dal pessimo umore, e decise che era arrivato il momento opportuno per sistemare entrambi nel posto più appropriato: spezzò in due il gambo della rosa, accartocciò la busta color lilla e gettò entrambi dentro un cestino della spazzatura.

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora