(40; PARTE QUATTRO)

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“Sei proprio sicuro che possa partire?” domandò Jennifer con uno sguardo ansioso, troppo preoccupata per concentrarsi sull’imminente partenza per la vacanza al femminile che riguardava lei, Pamela ed India; anche Pam non era serena perché Harry non aveva ancora fatto ritorno a casa ed aveva ignorato tutte le sue chiamate ed i messaggi che aveva lasciato sulla segreteria telefonica di Keith ed Audra, l’unica ad essere veramente eccitata al pensiero di partire era India, al momento impegnata a cercare la giusta combinazione per incastrare i suoi bagagli all’interno della macchina della madre “guarda che sei ancora in tempo per dirmi di restare. Sono pronta ad annullare tutto anche adesso se fosse necessario, quindi se il problema è che non sai come chiedermi di non partire sappi che…”

“… Che non sono intenzionato a chiederti nulla di simile perché voglio che tu faccia questo viaggio. Ed anche tu senti il bisogno di partire, nonostante continui a ripetere il contrario. Che cosa abbiamo detto qualche giorno fa, mentre eravamo in viaggio per Cambridge?”.

Jen chiuse gli occhi e si lasciò andare ad un profondo sospiro.

“Sono contenta di partire perché mommi ha ancora più bisogno di questo viaggio di me” disse la giovane donna abbassando la voce e lanciando una breve occhiata preoccupata in direzione della madre adottiva “e perché avrò la possibilità di trascorrere un po’ di tempo in compagnia di nostra figlia, ma sarei ancora più contenta se Harry fosse tornato a casa o se almeno avesse ripreso a parlarci, perché adesso rifiuta qualunque contatto anche con noi. È già successo che se ne andasse da casa per trascorrere un po’ di tempo da Keith, ma non è mai stato lontano per così tanti giorni… Rog, questa volta inizio a preoccuparmi veramente. Non lo so, ma sento che c’è qualcosa di diverso dalle altre volte”

“Jen, che cosa ti ho detto? Tu pensa ad India, ed io penso ad Harry. Troverò il modo di parlargli in questi giorni e stai pur certa che al vostro ritorno la situazione sarà molto più distesa. Ti terrò costantemente aggiornata su di lui, e stai pur certa che non resisterà ancora a lungo senza parlarti… Ehi, sei sua madre, d’accordo? Quando era piccolo e succedeva qualcosa, Harry correva sempre da te”

“Sì, ma ora è così cambiato… Mio dio, Rog, è cambiato così tanto che a momenti quasi mi fa paura!”

“Ed io invece sono convinto che la sua non è altro che una semplice corazza protettiva, e sotto ad essa è rimasto lo stesso Harry di sempre. Adesso calmati, Jennifer, e pensa solo alla vacanza che ti aspetta ed a lui” mormorò il bassista, posando l’indice destro sul ventre della moglie “ricorda che non fa affatto bene ad entrambi questo tuo costante nervosismo. Se continui in questo modo il dottore potrebbe prescriverti ancora una volta il riposo assoluto… Vuoi davvero trascorrere per la terza volta quasi nove mesi bloccata a letto?”

“Da un lato non mi dispiacerebbe se ciò dovesse significare essere trattata e servita come una regina” commentò la giovane donna con un sorriso, ritrovando in parte il buonumore grazie alle parole dell’uomo che aveva sposato per la seconda volta… Nei giorni precedenti Jen aveva preso in considerazione l’idea di raccontare o meno durante la vacanza sia alla madre adottiva che alla figlia che lei e Roger non erano tornati ad essere una semplice coppia, ma erano di nuovo moglie e marito, ed alla fine era giunta alla conclusione che prima avrebbe aspettato di vedere come sarebbe iniziato il soggiorno al centro termale e poi avrebbe preso la propria decisione “ma in realtà a me basterebbe che questa fosse una gravidanza tranquilla. Non voglio vivere di nuovo un inferno simile a quello che mi ha fatto passare India negli ultimi mesi. Ricordi quanto scalciava con forza?”

“In quel caso sapremo già per certo che si tratta di una bambina”

“Ohh sì, di un’altra bambina col tuo stesso carattere! Proprio quello di cui ho bisogno, Roger!”

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora