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1994, luglio.







Jennifer rientrò dalla passeggiata pomeridiana in compagnia di Stewart portando con sé una busta che mostrò subito al marito, seduto in cucina a leggere un quotidiano.

“Rog, tesoro, non crederai mai a quello che ho trovato dentro la cassetta della posta!”

“Fammi indovinare: dentro quella busta c’è scritto che un lontanissimo parente della tua o della mia famiglia, che non sapevamo di avere, ci ha lasciato una cospicua fortuna in denaro?” commentò ironicamente l’uomo, togliendosi gli occhiali da vista che usava per la lettura e posandoli sopra il tavolo, affianco al giornale ed al bicchiere che aveva riempito con della limonata fresca; Jennifer aveva imbastito una vera e propria guerra con il marito quando lui aveva iniziato a lamentare i primi problemi agli occhi quando guardava la TV o doveva leggere qualcosa perché, orgoglioso com’era, non voleva né recarsi a fare una visita oculistica né fare ricorso a degli occhiali da lettura.

E tutto quanto per una pura questione di vanità personale, perché non era intenzionato a riconoscere che il tempo e gli anni non passavano solo per gli altri, ma anche per lui.

Alla fine, anche se con fatica, Jen era riuscita a persuaderlo a cambiare idea, ed era certa che gli occhiali da lettura avessero portato con sé enormi benefici anche se Roger fino a quel momento non le aveva ancora dato la soddisfazione di sentirsi dire un avevi ragione.

“No” rispose la donna, scuotendo la testa, mentre Stewart salutava a modo proprio il suo padrone prendendosela con l’orlo dei suoi jeans “nessuna eredità consistente lasciata da un lontanissimo parente. Si tratta di un invito che mi ha colta totalmente alla sprovvista”

“Addirittura?”

“Beh… Immaginavo che prima o poi questo sarebbe accaduto, ma non pensavo proprio che venisse contemplata la mia presenza”

“Fammi vedere di che cosa si tratta, avanti” disse Roger, allungando la mano destra verso la moglie, perché le sue parole lo avevano profondamente incuriosito: cosa poteva mai nascondere quella piccola busta da aver lasciato Jennifer così sconcertata e senza parole?; corrucciò le sopracciglia vedendo Jennifer sedersi a sua volta davanti al bancone della cucina anziché accontentare la sua richiesta “beh? Che ti prende adesso? Non puoi mettermi tutta questa curiosità e dopo rifiutarti di farmi vedere cosa c’è dentro quella busta! Adesso voglio saperlo anch’io!”

“Prima devi promettermi una cosa molto importante”

“Addirittura?”

“Io ti lascio guardare cosa c’è dentro la busta, ma tu devi promettermi di non arrabbiarti”

“Addirittura?” ripeté il bassista, sempre più perplesso perché non riusciva proprio a spiegarsi cosa si nascondesse dietro lo strano comportamento della moglie; iniziava perfino a credere che fosse uno scherzo, ma si rese conto dalla sua espressione che Jen era fin troppo seria “va bene, Jen, hai la mia parola che non mi arrabbierò, qualunque cosa ci sia lì dentro. Adesso posso vederla?”.

Dopo un ultimo istante di titubanza, Jennifer allungò la busta a Roger; lui la prese in mano, l’aprì e, ignorando Stewart che continuava a tirargli i pantaloni con il chiaro intento di strappargli un lembo di stoffa, tirò fuori ed aprì il cartoncino rigido custodito al suo interno.

Tutto quanto gli apparve finalmente chiaro, a partire dalla ritrosia della sua dolce metà, quando si rese conto che l’elegante cartoncino bianco e rosa consisteva in un invito a nozze; lesse le righe, scritte in lettere dorate, in silenzio, lo richiuse e lo appoggiò sopra il tavolo.

Il volto di Jennifer era contratto in un’espressione preoccupata, sia perché stava aspettando una reazione del marito e sia in vista di quello che voleva dirgli; lei aveva aperto la busta nel momento stesso in cui l’aveva trovata nella cassetta della posta, ed aveva già preso la propria decisione.

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora