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1984, giugno.





“Papà… Papà, per quanto tempo dobbiamo stare ancora qui? Dobbiamo farlo per forza? Io sono stanca” si lamentò per l’ennesima volta la piccola India, passando le braccia paffute attorno al collo del padre ed appoggiando il visetto contro la sua spalla destra; spalancò gli occhi azzurri in quella che era l’espressione a cui Roger non riusciva mai a resistere e riprese a lamentarsi “per favore, papà, possiamo andare via di qui? Mi annoio troppo. Troppissimo

“India, la parola troppissimo non si dice perché non esiste. Ormai stai iniziando ad essere una signorina grande e dovresti parlare correttamente” la riprese tempestivamente Carolyne, attirando su di sé lo sguardo della piccola “ed in quanto signorina grande dovresti anche sapere che tuo padre ha degli impegni a cui non può rinunciare. Fare i capricci non servirà a nulla. Fai la brava, stai tranquilla e vedrai che il tempo passerà molto più velocemente. Guarda, la signorina che è venuta qui poco fa ti ha portato dei fogli e dei colori. Perché non provi a fare un bellissimo disegno?”

“Ma io non voglio disegnare, ho fame!”

“Allora vieni con me ai distributori automatici che ci sono infondo al corridoio, così prendiamo qualcosa da bere e da mangiare”

“No” protestò di nuovo la bambina, scuotendo i capelli castani e mettendo così a dura prova la pazienza di Carolyne che cercava di essere sempre gentile e disponibile con lei; la bionda ci provava in continuazione, ma India era una bambina così complicata e capricciosa che non era semplice mantenere sempre i nervi ben saldi, e molto spesso si ritrovava costretta a chiudere gli occhi e prendere un bel respiro per non esplodere ed iniziare ad urlare “voglio andare in quel posto che abbiamo visto venendo qui, quello che aveva il pesce disegnato sull’insegna che s’illuminava. Voglio mangiare il pesce, le patatine, le ciambelle con la glassa e voglio bere la coca cola”

“E dopo ti ritrovresti a fare i conti con un bel mal di pancia. Non ti sembra di aver avanzato un po’ troppe richieste, signorina? Possiamo andare in quel posto per cena, ma solo se ti comporti bene e dopo che tuo padre ha portato a termine i suoi impegni personali della giornata. Sono sicura che anche lui condivide il mio stesso pensiero… Non è così, Rog? Pensi anche tu quello che ho appena detto ad India?”

“Il mio maialino non ha tutti i torti” commentò il bassista, parlando per la prima volta da quando avevano raggiunto lo Studio televisivo di MTV ed erano stati accompagnati in una saletta privata “devo proprio farlo per forza?”.

Carolyne sbatté le palpebre sconcertata, sicura che il suo compagno, che a breve doveva sposare, fosse letteralmente impazzito da un momento all’altro; aveva intuito che durante il suo silenzio durato per tutto il viaggio ci fosse qualcosa, ma non immaginava addirittura ad un ripensamento dell’ultimo secondo.

“Stai cercando di dirmi che devo avere a che fare con due bambini anziché solo con uno? Perché mi stai facendo questa domanda quando sai già benissimo da solo qual è la riposta? Certo che devi farlo per forza, Rog, o vuoi giocarti tutto quanto?”

“E cambierebbe davvero qualcosa questa intervista promozionale? Come posso sapere che anche qui non sarà tutto un enorme flop? Senti un po’ qui che cosa ha scritto la rivista Rolling Stones in merito proprio al mio album” Roger prese da una tasca interna della giacca un articolo che aveva ritagliato e, dopo essersi schiarito la gola, lesse alla giovane donna una recensione tutt’altro che lusinghiera nei confronti del suo primo lavoro da solista “Waters ha riunito un gruppo che dispone di Eric Clapton alla chitarra e dell’asso del sax David Sanborn, ed entrambi offrono prestazioni senza passione. Ma l’attenzione musicale è centralizzata dal cantato raccapricciante di Waters, che spazia da sibili narrativi a occasionali ringhi sprezzanti. Alla fine ‘The Pros and Cons of Hitch Hikings’ suggerisce diverse cose. In primo luogo, che il più importante componente musicale dei Pink Floyd è in realtà il chitarrista David Gilmour. In secondo luogo, che Waters deve farsi una lunga sessione con il suo terapauta prima di fare eventuali future dichiarazioni pubbliche sulla condizione umana. Ed in terzo luogo, che anche la più esaltata leggenda rock inglese non dovrebbe cercare di vendere porcate a un pubblico che è palesemente meno maiale della popstar stessa

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora