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1990, luglio.



Jennifer passò le braccia attorno alle spalle di Roger e lo attirò a sé per un bacio, per reprimere i gemiti provocati dall’orgasmo; poco le importava se le pareti della suite erano spesse o perfino insonorizzate, da quando lei e Roger erano finiti a letto per la prima volta a Berlino, la notte stessa del concerto, era terrorizzata dal pensiero che qualche suono compromettente potesse giungere alle orecchie di India, di Demi o di entrambi.

Anche se da un lato quel particolare costituiva un fattore di rischio eccitante, che non faceva altro che accrescere la passione, Jen voleva evitare scene imbarazzanti e spiegazioni altrettanto imbarazzanti: come lei e Roger avevano concordato durante la lunga conversazione avuta in seguito alla prima notte trascorsa insieme, dovevano procedere con calma ed attenzione, senza commettere nessun passo falso, senza coinvolgere nessuno e senza creare alcun sospetto; non potevano tentare di ricostruire qualcosa se attorno a sé avevano persone pronte a dare la propria opinione contrastante e pronte ad influenzare le loro decisioni.

Jen, in particolar modo, non desiderava avere alcuna influenza esterna, né da parte della madre adottiva né da parte di Harry né da parte di Keith e né da parte di tutti gli altri.

Non desiderava averne neppure da parte di India, che di sicuro sarebbe stata una delle pochissime persone a reagire in modo positivo ad il loro riavvicinamento nel corso del soggiorno prolungato a Berlino.

Alla fine, dopo neppure troppe insistente, il capriccio della ragazzina era stato accontentato e lei, Jennifer e Demi avevano prolungato il soggiorno nella capitale tedesca per una settimana, trasformandolo in una vera e propria vacanza, e permettendo a Jen e Roger di recuperare in piccola parte il tempo perduto: passavano le giornate in compagnia dei ragazzi, fingendo un distacco che più non avevano, e le notti all’interno della suite del bassista.

Jennifer emise un lungo sospiro, dettato dalla stanchezza e dall’appagatezza, si lasciò cadere ad occhi chiusi contro il materasso e quando li riaprì si ritrovò costretta a fare i conti con la realtà; fino a quel momento aveva pensato solo a godersi ogni giornata appieno, ma adesso che era arrivato il momento della partenza, e mancavano appena poche ore al volo che lei ed i ragazzi dovevano prendere, non poteva più farlo.

“È stato bello finché è durato”

“Mh?” Roger tirò su la testa e si voltò a guardare la seconda ex moglie; indossava il suo adorato paio di occhiali dalle lenti scure e la divisa militare indossata durante l’esecuzione di Waiting For The Worms su espressa richiesta della giovane donna, per rendere il tutto ancora più eccitante e simile ad un giochetto erotico, ed il bassista l’aveva accontentata con molto piacere, ignorando il caldo torrido di metà estate “a che cosa ti stai riferendo?”

“A questo, al soggiorno. Abbiamo vissuto gli ultimi giorni all’interno di una piacevole bolla di sapone, ma adesso è arrivato il momento per entrambi di aprire gli occhi. Ricordi quello che ci siamo detti? Al mio ritorno in Inghilterra ricomincia tutto da capo, Roger, ed il modo in cui andrà a finire non è affatto scontato. Solo perché abbiamo passato un soggiorno molto piacevole e rilassante, non significa che automaticamente ritorneremo insieme”

“Sì, me lo ricordo, ma mi sembra che al momento entrambi siamo ancora a Berlino e quindi questo discorso non è ancora valido. Perché ti stai rivestendo? Perché hai così tanta fretta?” vedendo Jennifer indossare il suo paio di slip e la canottiera, il bassista si tirò su col busto e l’attirò a sé, impedendole di recuperare il resto dei suoi vestiti per sgusciare velocemente nella propria suite “questi sono gli ultimi momenti che abbiamo a nostra completa disposizione, ed io voglio godermeli appieno”

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora