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1996, dicembre.









Fin da piccolina, India era sempre stata una bambina difficile ed impegnativa, ma nonostante i suoi numerosi difetti ed il carattere spigoloso non aveva mai avuto nessun segreto coi suoi genitori; le uniche volte che aveva combinato una marachella ed aveva tentato di nasconderla per non andare incontro ad una punizione, aveva sempre finito per svuotare il sacco dopo poco tempo perché non riusciva a tenere dentro di sé un peso così grande come quello di un segreto (come quando aveva accidentalmente versato del succo di frutta sopra il lavoro del padre, ed in un primo momento aveva lasciato che Harry si prendesse tutta la colpa, salvo poi pentirsene in un secondo ed assumersi le proprie responsabilità).

Almeno fino a quel momento.

India custodiva un segreto da circa un anno.

Non era nulla di scabroso come nel caso di Harry, ma dopo quasi dodici mesi di silenzio assoluto stava diventando sempre più difficile mantenerlo; non era solo una questione di pericolo sempre dietro l’angolo, ma di coscienza sporca: la giovane sapeva che non stava facendo nulla di sbagliato, ma si sentiva sempre più a disagio in presenza dei genitori proprio perché loro erano all’oscuro di tutto.

Più continuava a posticipare il momento della propria confessione e più la loro reazione avrebbe potuto essere poco tollerante… Soprattutto quella del padre.

India sentiva il bisogno sempre più urgente di raccontare il proprio segreto e decise d’iniziare con la madre, certa che la sua reazione sarebbe stata molto più ragionevole e comprensiva rispetto al padre, e scelse di farlo nel corso di una pausa in un set fotografico, perché erano lontane da casa e le loro parole non sarebbero giunte ad orecchie indiscrete: la ragazza la chiamò a sé, le disse di sedersi a suo fianco e le strinse la mano sinistra per trovare il coraggio di proseguire.

Jennifer trovò alquanto curioso quel comportamento, proprio perché India era sempre stata più vicina a Roger per qualunque cosa rispetto a lei; non che non fosse contenta di un simile avvicinamento, ma non riusciva a capire da cosa fosse improvvisamente causato.

“Cosa c’è, India? Qualcosa ti turba? Sì?” Jen non rimase affatto sorpresa alla vista della sua unica figlia femmina che annuiva lentamente con la testa; come nel caso di Pamela od in quello di Mary, anche lei conosceva molto bene i suoi polli e capiva subito quando c’era qualcosa che non andava in loro… Tranne con Harry. Nel suo caso non si era accorta di nulla riguardo la sua tossicodipendenza, ed ancora non riusciva a darsi pace perché era stata così cieca da non vedere nessun segno, neppure quelli più evidenti e palesi sul suo corpo “vuoi parlarmene?”

“Sì, ma non so come fare. Vedi, mamma, c’è una cosa che né tu né il papà sapete e che avrei dovuto raccontarvi ancora diversi mesi fa, ma avevo paura delle vostre reazioni”.

Jennifer pensò ad Harry ed al suo brutto periodo, ma s’impose subito di mantenere la calma.

No. Non era detto che India stava per confessarle qualcosa di altrettanto grave. Doveva restare coi nervi ben saldi ed il sorriso sulle labbra, altrimenti avrebbe spaventato la figlia e le avrebbe fatto fare un passo indietro. Doveva comportarsi come la madre adottiva aveva sempre fatto con lei e con Ginger.

“Dillo e basta, tesoro. Io sono qui per ascoltarti e per aiutarti, non per giudicarti: non dimenticarlo mai” mormorò infine la donna, stringendo a sua volta la mano destra della ragazza; l’espressione sul volto teso di India si rilassò e, spinta dalle parole incoraggianti della madre, dopo aver preso un profondo respiro svuotò il sacco.

“Mi frequento con un ragazzo”

“Ohh!” Jennifer spalancò gli occhi chiari e si lasciò scappare un’esclamazione di pura sorpresa: era sollevata che la figlia non fosse immischiata in nulla che avrebbe potuto compromettere il suo futuro, ma era anche basita perché non aveva il minimo sospetto riguardo ad un fidanzato segreto; proprio come era accaduto con Harry, anche con lei non aveva mai notato nulla di strano.

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora