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1989, ottobre.



Roger capì perché Judith gli aveva dato appuntamento in un posto particolare come un parco pubblico solo quando la vide arrivare in compagnia di un bambino che teneva per mano, all’incirca sui quattro anni; mentre si avvicinavano a lui, il bassista notò una forte somiglianza fisica tra il piccolo e la sua prima ex moglie, soprattutto a causa degli occhi azzurri e dei capelli biondi.

Iniziò ad avvertire un vago senso di disagio che esternò schiarendosi la gola e spostando il peso del corpo da un piede all’altro: non vedeva Judith dal giorno in cui avevano avuto quell’orribile confronto che si era concluso con lei in lacrime, lui che se ne andava a trascorrere la notte a casa della madre e con alcuni vasi di terracotta frantumati per casa, non sapeva cosa aspettarsi da lei e non sapeva neppure come porsi a sua volta; temeva che la donna provasse ancora un forte risentimento per tutti gli errori che aveva commesso durante gli anni in cui erano stati insieme, per cui rimase parecchio sorpreso quando la vide sorridere, come se il loro fosse un incontro tra due vecchi amici che non si vedevano da molto tempo e non tra due persone che si erano dette addio dopo un matrimonio con molti più bassi che alti.

“Eccoci qui” disse Judy a mo’ di saluto prima di abbassarsi, affinché il suo viso fosse alla stessa altezza di quello del bambino biondo “ricorda quello che ti ho detto prima di partire da casa: vai pure sulle giostrine, ma non allontanarti. Ogni volta che vuoi spostarti da una giostrina all’altra prima vieni a dirlo a me, ed anche se vuoi qualcosa da mangiare al chioschetto, d’accordo? Pensi di avere capito tutto? Sì? Allora vai a giocare, coraggio, mamma deve scambiare un paio di parole con questo signore”.

Il bambino biondo annuì in silenzio, lanciò un’occhiata a Roger e si allontanò velocemente verso gli scivoli; Judith non lo perse di vista un solo istante e, dopo essersi accertata che non andasse da tutt’altra parte, si sedette su una panchina ed invitò l’ex marito a fare lo stesso; il bassista, dopo un attimo di esitazione dovuto dalla sorpresa iniziale, accettò l’invito e prese posto alla sinistra della bionda.

Lei sorrise di nuovo perché aveva notato la sorpresa di Waters ed aveva capito da che cosa era dovuta.

“Non ti aspettavi di vedermi in questi panni, vero?”

“No, però quando vi ho visti arrivare ho capito perché mi hai chiesto di trovarci proprio qui”

“Già” commentò la donna bionda con un mezzo sorriso, lasciando calare un silenzio imbarazzante “io… Scusami, ma non so neppure come iniziare una conversazione. Non mi aspettavo una chiamata simile da parte tua visto tutto quello che è successo ed il tempo che è passato. Insomma… Sono trascorsi quanti anni? Sedici, giusto? Quando ho risposto al telefono ed ho sentito la tua voce, ti giuro che ho impiegato alcuni secondi per rendermi conto che eri davvero tu. È stato terribilmente strano”

“Sì, hai proprio ragione” commentò a sua volta il bassista, non meno imbarazzato della sua prima ex moglie “è davvero tutto strano, soprattutto perché è passato molto tempo… Forse troppo. Comunque hai ragione a dire che non sai come iniziare una conversazione, perché sono stato io a chiamarti ed a chiederti di trovarci da qualche parte per un paio di ore, e quindi sono io a dover parlare per primo”

“Va bene, ti ascolto”

“Ecco… In realtà, per una volta, vorrei parlare solo lo stretto necessario perché sono venuto qui per ascoltare te. Ho solo un paio di domande da rivolgerti, oltre alla premessa che ho da fare”

“Davvero?” chiese Judith, perché non poteva credere alle proprie orecchie “lasciami dirlo, ma in tutti i quattro anni in cui siamo stati sposati, senza contare quelli in cui eravamo una semplice coppia, non ti ho mai sentito pronunciare parole simili”

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora