Viaggio del pirata (Part 3)

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Todoroki POV~

17 Giugno 1768

Se era vero quello che mi disse Midoriya, allora avevo sempre fatto il gioco del re.
Improvvisamente pensai a tutti gli ordini a cui obbedii e a tutte le esecuzioni a cui dovetti partecipare perché era lui a volerlo. Tutti quei pirati innocenti giustiziati, e per cosa?
Solo per un suo capriccio. Rese la mia debolezza una sua arma per guidarmi verso la via sbagliata. Mi sentii profondamente in colpa nei confronti di mia sorella. Ogni vittoria che raggiungevo la dovevo a lei ma ora... sapendo cosa era successo davvero, avrei voluto rimangiare tutto.
Avrei voluto tornare indietro e fare le cose diversamente.

Se mi toglieranno queste maledette catene la prima cosa che farò sarà quella di bruciare la giacca spagnola o spedirla nelle più profonde acque dell'oceano Atlantico.

Guardai le catene attorno ai polsi. Ero frustrato e arrabbiato con me stesso. Sbuffai appoggiandomi alla balaustra del ponte osservando il mare muoversi sotto di noi. Per qualche motivo mi misi a riflettere e a immaginare come sarebbe andate se avessi agito conoscendo la verità. Mi sarei unito ai pirati? Avrei avuto fortuna? Sarei stato al fianco di Midoriya?
Mi soffermai su di lui qualche secondo.

Come sarebbe andata se non l'avessi mai conosciuto?

Quella domanda mi fece venire la pelle d'oca. Non volevo pensarci perché probabilmente nel profondo sapevo che sarebbe stata una vita senza scopo e senza sbocchi.
Scossi la testa cercando di allontanare quei pensieri e rimasi sul ponte ad apprezzare quella brezza marina.
«Dovresti scegliere meglio i tuoi nemici» Si posizionò vicino a me il pirata Kirishima.
«Cosa intendi?» Chiesi.
In risposta fece un piccolo cenno con le testa nella direzione di Bakugo, infine disse «Non è una persona che perdona. E voi due avete già iniziato col piede sbagliato...»
«Stai cercando di avvertirmi o...»
«Ti sto solo descrivendo la persona con cui hai iniziato una guerra. Poi veditela tu. Posso salvare il capitano, ma te non lo so.» dopo di che si allontanò sorridendomi e avvicinandosi al biondo. Non erano distanti e, prima che potessero andare via, sentii la loro conversazione «Tranquillo stava solo parlando»
«Gli faccio vedere io chi parla» dal tono capii che stava digrignando i denti «E perchè ti sei avvicinato a lui, eh?»

Ora capisco...

Mi voltai verso le due figure che stavano abbandonando il ponte e intuii che quei due stavano insieme, o quanto meno ci stavano provando.

Kirishima deve essere molto paziente. Pensai al suo carattere e al fatto che stava tenendo a bada Bakugo.
Lasciai perdere e tornai con la testa sui sbagli della mia vita. Improvvisamente mi ricordai di aver intravisto un paio di volte Iida così per tenermi occupato lo andai a cercare.
Non potei dire di avere fortuna quel giorno dato che dormiva, ma potei ringraziare il tempo in più per pensare a cosa dire o chiedere.

Avevo tutto il tempo che la notte mi dava a disposizione. Era abbastanza per consolidare le mie teorie e formulare le domande giuste da porre al ragazzo.
A quel punto non sapevo più se essere arrabbiato con lui oppure no. Aveva agito alle mie spalle per cosa? Cos'è che Midoriya voleva fare? Perché infiltrare qualcuno sulla mia nave? Quel maledetto pirata cosa stava cercando di fare? Truffarmi? Mi stava per caso prendendo in giro? Non lo sapevo. E non lo avrei scoperto finché non avrei chiesto.

Sospirai. Troppe domande e troppe poche risposte. Mi allontanai dalla balaustra e mi sedetti all'estrema poppa per poter ammirare il mare che avevamo già navigato.
Ero meravigliato, come ogni volta che ammiravo l'orizzonte, sopratutto di notte perché il buio rendeva quella bellissima luce fioca della luna un tale mistero. Solo con un occhio più attento e un arnese come il cannocchiale, bene o male si riusciva a svelare la reale bellezza della luna.

Una Strana SensazioneWhere stories live. Discover now