villain love pt.4

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"Quindi è perché ha fatto impazzire tua madre il vero motivo del perché l'hai ucciso" riflette ad alta voce Dabi dopo avergli raccontato nel dettaglio la mia vita passata.

"Anche per quello" confermo la sua teoria.

"Mi spiace fratello..."

"Devo dirti un'altra cosa ma devi giurarmi che non lo dirai a nessuno, neanche hai muri di camera tua" specifico per farmi capire alla perfezione, annuisce.

"Quando sono andato a fare quella passeggiata mi sono inoltrato in una strada familiare, mi muovevo tranquillamente come se l'avessi già percorsa un milione di volte"

"Perché non é così?" Chiede non capendo il mio discorso.

"No è come se l'inconscio ha voluto portarmi lì per qualche ragione che devo scoprire, qui entri in gioco tu" dichiaro indicandolo.

"Fratello stai diventando difficile da capire" ridacchia. "Tu dovrai coprirmi o cominceranno a sorvegliarmi"

"Ti fai troppe paranoie... Tomura non segue i suoi, mi pare esagerato come discorso" sorride mentre parla come se stesse dicendo l'ovvio.

"Mettiamo caso che lo fa, tu mi dovrai aiutare" dico con tono talmente serio che lo diventa anche lui. Annuisce in risposta, dopo di che mi alzo e ritorno indietro seguito da lui.

Appena entro vedo Tomura che mi guarda "vado in camera" comunico e senza problemi salgo le scale.

Apro la porta e la richiudo subito dopo essere entrato.

Guardo il letto molto invitante e comodo ma decido di non abbindolarmi e di mettermi alla scrivania e fare qualcosa.

Dentro uno dei due cassetti trovo un blocco di fogli bianchi, ne prendo uno e afferro la penna che stava già sulla scrivania e comincio a scarabocchiare tanto per fare qualcosa.

Quando ho finito guardo il foglio stupito da quello che ho realizzato.

Non sapevo di saper disegnare tanto bene eppure ho appena creato un "ritratto" di un ragazzo.

Per divertimento prendo un altro foglio e continuo a scarabocchiare fino a che per la stanchezza non dormo. Un trambusto mi sveglia di soprassalto, è qualcuno che bussa alla porta.

Stropicciandomi gli occhi mi avvicino ed apro. Dabi subito entra e si chiude velocemente alle spalle la porta.

"Ascoltami ho sentito una conversazione strana tra Kurogiri e Toga" aggrotto la fronte "ed é così importante che mi devi svegliare a suon di bussate forti alla porta come se fossi inseguito?" Annuisce ed io alzo gli occhi.

"Non sto scherzando! Dav-" si interrompe guardando dietro le mie spalle.

Seguo il suo sguardo notando che osserva la scrivania piena di disegni, si avvicina e ne prende un gruzzoletto per poi studiarli tutti. "Ma che...?" Sussurra mentre li sfoglia uno ad uno.

"Ma quanti sono?" Mi pongo l'interrogativo da solo notando con stupore che sono tantissimi.

Dabi mi guarda con un sopracciglio alzato come se volesse dirmi "e lo chiedi a me?" Oppure volesse chiedermi spiegazioni. Li guardo anche io rimanendo sempre più sorpreso.

"Ma sbaglio o sono la stessa persona?" Chiede Dabi osservando quelli che ha in mano con il resto dei disegni sparsi sulla scrivania "a quanto pare..." rispondo spaesato quanto lui.

"Ok mi devi spiegare. Perché non sai nemmeno tu quello che hai fatto?"

"Non lo so... Non so nemmeno chi sia questo ragazzo e non so quando li abbia fatti tutti questi ritratti. Per di più non sapevo neanche che sapessi disegnare!" Dico mezzo impanicato.

Mi siedo sul letto per cercare di capire qualcosa su quei disegni "ma aspetta... Lui non é per caso...?" Sembra rifletterci "forse potrebbero essere uno dei ragazzi della UA" dice guardando meglio il disegno.

Mi giro di scatto per guardare Dabi poi mi alzo "sai chi é?" Chiedo sorpreso "no ma, come ho detto, potrebbe essere uno della UA, non ne sono sicuro però." Risponde pensieroso.

Afferro il disegno meglio riuscito e me lo metto in tasca. Sto per uscire dalla camera e dire a Tomura che vado a fare una passeggiata quando ricordo che Dabi mi stava parlando di una cosa.

"Che mi stavi dicendo di Kurogiri e Toga?" Chiedo con la mano sulla maniglia.

"No nulla tranquillo, era una cosa sciocca" mi rassicura.

"Sei sicuro? Eri agitato quando sei entrato..." rispondo assicurandomi che sia davvero una sciocchezza. In risposta annuisce soltanto, a questo punto apro la porta ed esco.

"Tomura esco" dico scendendo le scale e avviandomi verso la porta principale. "Certo" lo sento rispondere dal bar.

Senza indugi mi dirigo in città e una volta arrivato tiro fuori il disegno e lo analizzo per poi cercare tra la gente se c'è una corrispondenza. Purtroppo però nulla da fare. Non trovo da nessuna parte questo ragazzo.

Mi siedo su una panchina demoralizzato quando una voce a me sconosciuta mi parla "ti turba qualcosa ragazzo?" É una voce anziana e femminile.

"Si..." Ammetto sbuffando "sto cercando un ragazzo ma non lo trovo"

"Tranquillo l'amore non si chiede come l'acqua, ma si offre come il tè. Così diceva mia madre."

"Ma che ha capito? No no, sono qui per cercare lui non per trovare l'amore della mia vita!" Mi chiarisco.

"Alla fine dicono tutti così..." Dice più a se stessa ma subito mi chiede "Chi é il ragazzo che cerca?" "Non so come si chiama, ma ho in mente com'è fatto e non penso che lei mi possa dire chi sia e dove si trovi-" mi blocco.

"Che giorno della settimana è?"

"Giovedì ragazzo." Risponde fiera. Mi spiaccico una mano in faccia per quanto sono stupido "grazie devo andare" dico alzandomi e dirigendomi da qualsiasi parte che mi può essere di aiuto per capire dove si trova la UA.

Se veramente é dello UA allora stiamo parlando di un ragazzo che aspira ad essere un eroe. Ma perché ho così tanta voglia di incontrare uno sconosciuto?

Mentre cammino, verso una delle tante mappe della città, con la coda dell'occhio noto una chioma verde che attira, per qualche motivo, la mia attenzione.

Mi giro per continuare la mia strada, ma subito un lampo di genio mi attraversa la mente, prendo velocemente il disegno per poi passare al ragazzo e vedo un po' di corrispondenza.

Decido di seguirlo ma solo per capire dove é diretto e per capire, magari, del perché lo abbia disegnato o del perché voglio incontrarlo.

Gira l'angolo di un bar e prosegue dritto senza mai fermarsi, raggiunge il treno e scende a una fermata che non conoscevo. Ora però ci troviamo in un quartiere di case, lui cerca, probabilmente, nella sua borsa le chiavi di casa e una volta trovate apre la porta.

Mi avvicino per vedere il numero della casa dopo di che vado di nuovo alla stazione e ritorno al covo.

Tomura ha questa strana abitudine di aspettarmi all'entrata del nascondiglio per vedere se torno per poi girarsi e fregarsene una volta che mi ha visto.

Bah... Che strano.

Salgo al piano di sopra, sto per aprire la porta della mia camera quando un botto mi fa fermare.

Si sente un altro botto in direzione della camera di Dabi, mi avvicino piano piano alla sua porta, appoggio la mano sulla maniglia per aprire ma anche qui mi fermo sentendo delle voci all'interno.

"Ma che cosa vuoi?" Sembrerebbe un ostaggio.

"Solo qualche informazione" questa invece é la voce di Dabi, ne sono sicuro. "Se ci dai delle informazioni valide ti lasceremo in pace" continua il suo interrogatorio.

Mi metto la mascherina che mi ero tolto quando sono entrato e rimetto anche il cappello per non farmi riconoscere.

Apro la porta e quello che vedo mi gela il sangue.

Da YouDontSayMyName
~al prossimo capitolo~

Una Strana SensazioneDonde viven las historias. Descúbrelo ahora