Panico

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Oddio e ora che faccio?

"NERD DA QUANTO SEI QUI?"

Balbetto non riuscendo a spiccicare parola. Kacchan sbuffa portando una mano agli occhi mentre Todoroki mi si avvicina piano.

"Midoriya cosa hai sentito?"

"I- io, so- sono appen-na arrivato." Riesco a dire. Dalle loro facce sembra che la preoccupazione se ne vada lasciando spazio al sollievo.

Sono sollevati dal fatto che per loro io non so? Io... Devo liberarmi del peso dei sentimenti.

"To-todoroki. Io... devo parlarti." Guardo in basso con le braccia lungo i miei fianchi e i pugni serrati.

"Anch'io. Ti devo dire la cosa importante di stamani" alzò lo sguardo notando che mi fa un piccolo sorriso. Riabbasso subito lo sguardo per l'imbarazzo.

Cammino sapendo che mi sta seguendo. Ritorniamo al tronco sospeso e ci risediamo li.

"A-allora... Prima che perda il coraggio..." Respiro profondo "tu mi piaci" dico tutto d'un fiato. Mi guarda sorpreso ma non apre bocca per dire qualcosa, né per affermare né per negare.

Rimaniamo così, io preso sempre più da l'ansia di aver sbagliato a dichiararmi così presto e lui che sembra riflettere. L'ansia è così grande che a un certo punto mi alzo di botto e quasi in un sussurro gli dico"scusa, dimentica tutto".

Mi allontano all'inizio piano poi sempre più velocemente fino a raggiungere casa mia.

Appena entro in casa, con la faccia triste, chiudo la porta. Sentendo il rumore mia madre mi viene incontro, cambio subito espressione per non preoccuparla "Oh caro! Sei qui, mi stavo preoccupando. Mi hanno chiamato dicendomi che ti sei fatto male... Ero in ansia. L'importante è che ora stai bene." Mia madre continua a parlare ma non la ascolto "mamma! Sto bene ora andrei a dormire dato che domani ho scuola" la interrompo mentre continuava imperterrito a parlare. Ascoltando le mie parole annuisce e mi lascia andare al piano di sopra.

Apro la porta della mia camera da letto richiudendola subito dopo entrato.

Mi avvicino al letto buttandomici a capofitto. Sono stanco ma non riesco a dormire, è una situazione che odio. Nel restare fermo a guardare il nulla mi viene in mente Todoroki e subito un dolore al petto.

Avrò fatto bene a dichiararmi? Perché non ha reagito? Eppure aveva detto a Kacchan che mi amava... Sono... Deluso dalla sua reazione.

Sento le lacrime scendere ma non singhiozzo. Sento il cellulare che mi avverte che mi è stato inviato un messaggio.

Accendo e vedo che mi sta scrivendo Todoroki.

Ciao, volevo scusarmi per non
Aver reagito alla tua dichiarazione.
Vorrei parlarti domani a scuola.

Non so che rispondere, anzi, il problema è che non so se devo rispondere. Non mi ha fatto una domanda quindi... Cerca magari un segno di approvazione?

E neanche il tempo di finire il pensiero che ho già scritto:

Ok.

Ma insomma! La coerenza e la sincronizzazione tra cervello e corpo per me non esiste?

Dopo pochi secondi mi invia altri messaggi

Grazie Midoriya!

Ti devo ancora parlare della
questione importante...

Domani ti dirò tutto e chiariremo.

Con questo chiude.

Sono confuso e agitato. Mi fa male la pancia e la testa, gli occhi mi bruciano per le lacrime di prima.

Insomma...
Mai una gioia.

Mi rigiro il cellulare nelle mani varie volte fino a quando non sento gli occhi pesanti. Guardo l'ora e mi rendo conto che tra nemmeno 3 ore devo andare a scuola. Faccio le spalline e mi addormento.

Un rumore penetrante e fastidioso mi sveglia. Apro lentamente gli occhi accorgendomi che sto facendo tardi per la scuola così mi alzo, mi cambio con i primi vestiti che trovo, prendo lo zaino e mi fiondo fuori.

Per un viaggio rapido prendo la bici e pedalo più veloce di un razzo per cercare di fare il minimo possibile di ritardo.

Sono quasi vicino quando qualcosa mi afferra e mi fa smontare dalla bici.

"Midoriya! Ciao come stai~?" Riconoscerei la voce di un villain da un miglio di distanza. Solo... Non so esattamente chi sia ora.

"Ora farai ciò che voglio~... Altrimenti potrà farsi del male~"

"Ma di chi parli?" Chiedo

"Sciocco di un ragazzino. Lei é stata messa sotto sorveglianza da una decina di miei villain~ e ora te lo dimostro" apre una mano, fa uscire un fumo viola che pian piano fa uscire fuori un figura.. ci metto qualche secondo per capire che si tratta di mia madre.

Si vedono anche che la seguono. "Che intenzioni hai?" Chiedo ancora visibilmente arrabbiato.

"Su via Midoriya. Voglio sono che tu faccia ciò che dico~" risatina diabolica.

"Ora tu mi farai entrare nella scuola~"

"Impossibile!" Dico subito " la scuola é dotata di un sistema d'allarme contro i villain!"

"Tranquillo ho risolto" detto questo mi spinge, però, tenendomi ancora ben saldo il braccio.

Cammino fino a raggiungere l'entrata della scuola per poi fermarmi. Un respiro profondo. Due respiri e varco la soglia andando verso la porta della mia classe ma prima di aprire mi sibila all'orecchio "fai come se fosse un giorno qualunque, ricordati solo di questo, ho tua madre in pugno e un solo ordine potrebbe ucciderla~"

Detto questo apro la porta interrompendo la lezione e gli sguardi della classe vengono rivolti verso me compreso quello del professore Aizawa.

"Ma guarda chi abbiamo qui" mi dice il professore "la sveglia non ha suonato? O magari c'era traffico." Da quando il professore é sarcastico?

"Va a metterti seduto" mi ricordo però che dietro di me ho un villain quindi esito un po' ma il professore é impaziente. "Midoriya ho detto-" con il labbiale dico una frase che fa zittire il prof.

"Un villain é dietro di me" continuo con il labbiale "non faccia nulla hanno preso in ostaggio qualcuno a me caro."

"Subito professore!" Dico ad alta voce.

Mi dirigo verso il mio banco e mi siedo con ancora gli occhi del prof. Aizawa a dosso, cerco di comportarmi in maniera normale come tutti i giorni anche se é difficile quando c'è qualcuno che potrebbe ucciderti proprio dietro di te.

Mi giro ma non noto nessuno... Che sia diventato invisibile? O che si sia messo nello zaino?

La lezione riprende con una quasi normalità fino a quando non succede un casino.


Da YouDontSayMyName
~al prossimo capitolo~

Una Strana SensazioneWhere stories live. Discover now