la fortuna di avere sfortunati eventi

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Vivo in un mondo che quelli come me non vengono accettati e il più delle volte sfruttati.

Fortunatamente, e non so nemmeno come, mia madre ha provveduto a tutto. Poco prima di entrare alla UA mi ha dato da prendere delle compresse ogni volta che mi sentivo strano.

Ormai sono passati un po' di anni e ora so un po' più di cose sulla mia "razza" anche se non é la parola che userei io.

Questo modo è suddiviso in alpha, beta e omega.

Gli alpha in genere sono persone ricche e benestanti che hanno un potere quasi assoluto su tutti e tutto. Sono in cima alla struttura sociale, inoltre, sono quelle persone che fisicamente sono più forti con un carattere dominante e protettivo verso il loro compagno.

Poi ci sono i beta che sono la maggior parte della popolazione mondiale. Sono le persone comuni che non hanno problemi a lavoro o nella vita quotidiana in generale.

Infine, gli Omega. Gli Omega sono gli emarginati. Vengono trattati malissimo solo perché la loro natura li ha costretti a vivere una vita da inferno. Sono costretti ha prendere dei soppressori per calmare i feromoni che possono attirare le persone per me più disgustose: gli alpha.

Sono gli unici a sentire l'odore dei feromoni e il loro lato animalesco non riesce a trattenersi. Gli Omega vengono fatti "mate" con un solo morso al collo. Questo forma un legame che non potrà mai rompersi.

Questo è quello che mi ha raccontato mia madre nel corso degli anni ma io mi sono fatto una cultura generale e ho scoperto di più su questo legame.

Oltre a essere un legame che solo gli alpha possono creare sui loro compagni Omega, viene nel momento dell'accoppiamento. Quando l'ho scoperto mi sono venuti i brividi. Beh... Non serve nemmeno dirlo ma la natura aveva già deciso per me.

Sono Midoriya Izuku e sono un Omega.

Alla UA nessuno lo sa nemmeno i professori o All Might, perché per quanto gli possa essere legato, non me la sento di confessarti la mia natura.

Disteso sul letto penso che proprio oggi è il primo giorno di scuola e io sono già sveglio. Guardo la sveglia di All Might che ho sul comodino e osservo l'ora minuto per minuto rendendomi conto solo dopo un po' che sono le 5. Mi sorprendo e mi rigiro nel letto.

Perso nel vuoto, a non pensare a nulla, decido di alzarmi per fare una doccia prima della scuola.

Apro il cassetto per prendermi il cambio della biancheria per poi incamminarmi verso il bagno, che è la stanza di fronte alla mia. Non appena chiudo la porta della mia camera e giro la maniglia del bagno sento mia madre "anche tu sveglio?" Annuisco solamente, "ti ho svegliata io?" Chiedo rompendo il silenzio nel piccolo corridoio.

"No no ero già sveglia di mio poi ho sentito la tua porta aprirsi e quindi..." Mia madre è una donna buona e mi ha insegnato tanto in tutti questi anni ma, nonostante gli continuo a ripetere di non preoccuparsi per me, più lei lo fa.

Preoccupata per me per ciò che sono, perché può immaginare cosa mi potrebbe accadere e lei probabilmente non vuole tutto questo.

"Se non ti dispiace faccio una doccia" le comunico e per rispondermi annuisce facendomi il gesto con la mano di andare. Giro la maniglia per entrare nel bagno e la prima cosa che faccio è aprire il rubinetto della doccia. Non ha importanza se calda o fredda perché in entrambe i modi non mi darebbe fastidio.

Entro nella doccia e lascio che le gocce d'acqua mi scivolino addosso togliendomi uno strato di stress per l'inizio di un nuovo anno scolastico.

Sono così teso che resto sotto la doccia per un bel po'. Esco dalla doccia e con un asciugamano mi asciugo, mi metto le mutande e, infine, entro in camera e infilò l'uniforme della UA. Controllo se nello zaino ho tutto.

Quaderni ok, libri ok, astuccio ok... Soppressori... DOVE SONO I SOPPRESSORI!

Mi accorgo che mancano e in preda al panico comincio a cercare ovunque in camera, fino a che l'occhio non mi cade sul comodino dove sta la sveglia di All Might. Prendo la confezione e me la giro tra le mani mentre mi rimetto seduto sul letto.

Le osservo come se fossero la cosa più disgustosa del pianeta. "Izuku..." A distrarmi ci pensa mia madre sulla soglia della porta.

"Izuku caro, se non te la senti di andare ti capisco. Potrei parl-" la fermo subito "mamma, mamma. Ascolta, sto bene! Tranquilla ok?"

Mi sorride debolmente e ogni volta che fa così è perché non è convinta al cento per cento, così mi alzo, lasciando la scatola delle compresse sul letto, e le vado incontro per abbracciarla. "So cavarmela sono un Hero dopo tutto. Cosa mai potrebbe capitare?" La rassicuro strofinando la mano sulla sua schiena.

"Lo sa cosa potrebbe succedere, ed è questo che mi porta a pensare che è meglio che non vai a scuola oggi" mi stacco dall'abbraccio per guardarla negli occhi.

"Con questo ragionamento non dovrei mai uscire mamma. Sono forte abbastanza per occuparmi di me stesso" le do un bacio sulla fronte "è ora che vada"

Annuisce e poi se ne va in salotto "mi raccomando prendi tutto e non scordarti nulla!" Mi ricorda.

Come ogni mattina da due anni a questa parte, prendo una compressa che avevo tolto dalla confezione qualche minuto prima.

Prendo lo zaino e lo chiudo mentre esco di casa. Nel tragitto fino alla scuola non ho avuto nessun tipo di problema e nemmeno durante le lezioni. Suona la campana per indicare che ora c'è la pausa pranzo e tutti si dirigono in mensa. Ogniuno con il suo cibo e con il suo vassoio si siede ai tavoli chiacchierando con i propri compagni.

Come sempre mi siedo vicino Iida, Todoroki e Uraraka, diciamo che la nostra amicizia è dura a morire. "Finalmente pranzo! È il primo giorno e già non c'è la faccio più!" Si stiracchia Uraraka.

"Devi essere costante ed avere una media buona..." Comincia Iida con il suo solito discorsetto, mentre continua a blaterare io mi perdo nei miei pensieri.

"C'è qualcosa che non va Midoriya?" La voce di Todoroki mi risveglia "no, sto bene... Solo... ho la sensazione di aver dimenticato qualcosa" gli sorrido agitando le mani per non fare preoccupare nessuno. A lui sembra che la risposta basti quindi si concentra sul cibo del suo vassoio, mangiando con gusto.

Mentre lo osservo mi accorgo che ha dei lineamenti del viso del classico ragazzo perfetto. In effetti un sacco di ragazze cadono ai suoi piedi, ma come ho sempre visto le ha respinte tutte. Nonostante il suo rifiuto, però, continuano a girargli intorno.

Continuo a osservarlo discretamente fino a che lui non si gira per guardare me. Si sarà accorto che lo guardavo. Per imbarazzo mi concentro sul vassoio mio arrossendo un poco.

Per tutto il resto del pranzo mi sento osservato oltre da Todoroki, che con la coda dell'occhio lo pizzico che mi guarda, ma anche da un'altra persona. Guardo alle mie spalle sorprendendo degli occhi, molto familiari, scrutarmi.

Da YouDontSayMyName
~al prossimo capitolo~

Una Strana SensazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora