XV

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17 GENNAIO

Jimin passò per un'ultima volta le setole sui capelli lucenti

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Jimin passò per un'ultima volta le setole sui capelli lucenti. Dopo un buon quarto d'ora a dar senso a quelle ciocche ribelli, finalmente esse si erano decise ad apparire decenti per la discussione con il padre. Una discriminatura netta divideva i capelli in maniera irregolare: a destra una porzione di piccole dimensioni modellata a dirigersi verso il retro della testa, a sinistra la parte più grande tirata in un ciuffo che copriva parte della fronte senza toccare le sopracciglia. Abbottonò la camicia fino all'ultima asola. Tese le braccia indietro per rendere l'inamidatura della giacca meno rigida. L'aveva lasciata aperta a mostrare il gilet ricamato e la cravatta - uno spesso nastro di seta - che si infilava al suo interno, annodata in modo da formare delle balze sotto al collo. L'apparenza era fondamentale. Suo padre gliel'aveva ripetuto all'infinito: "Il popolo non si fiderà facilmente di un sovrano che non sembra affidabile".

Yoongi aveva preferito mettersi a testa in giù e scompigliare i ricci senza preoccuparsene troppo. Quando osservò Jimin sistemare la cravatta di seta rimase a bocca aperta. Erano nella camera del minore, e il principe del Fuoco non aveva ancora indossato i vestiti che Minji aveva rimediato per lui in vecchi armadi dimenticati nel tempo - e dal tempo.

«Ti devo aiutare?» evitò di aggiungere gli orecchini: era un incontro formale, ma non formale fino a quel punto.
«No» balbettò Yoongi. Infilò la camicia e inserì ogni bottone dorato nell'asola corrispondente. I pantaloni cadevano di qualche centimetro più corti sulle caviglie, ma, mentre allacciava la cintura, lo confortò il pensiero che gli alti stivali avrebbero coperto quel difetto. In compenso le cuciture della giacca combaciavano alla perfezione con le spalle. A differenza di Jimin, legò la cravatta con un semplice nodo. Calzò gli stivali. Quando si alzò in piedi studiò il suo riflesso nello specchio della toeletta in cerca di dettagli che si potessero migliorare, ma oltre alla giacca da lisciare non trovò nulla.

Dall'orologio da taschino rivenuto nei pantaloni, calcolò che da lì a dieci minuti avrebbero dovuto trovarsi al cospetto del re. Minji sarebbe arrivata in tre, due, uno...

«Siete pronti?» la donna irruppe nella stanza e li squadrò dall'alto al basso. «Pare di sì. Muoviamoci»

Jimin e Yoongi seguirono la governante a passo spedito. Se lei e il principe dell'Acqua sapevano serpeggiare nei corridoi a occhi chiusi, Yoongi, d'altra parte, si sentiva smarrito a ogni svolta. Jimin gli stava accanto, assecondando la sua cadenza ritmata. Ricercò il mignolo dell'altro con il suo, per intrecciarli e fargli capire che non era solo. Appena lo trovò, lo strinse. Le vetrate cristalline mostravano il cortile interno, più verde e rigoglioso rispetto agli altri giorni, quasi volesse dimostrare loro il suo supporto. Le fronde secolari di un albero maestoso accarezzarono il vetro.

Minji oltrepassò l'entrata del passaggio segreto che aveva condotto Yoongi per la prima volta negli appartamenti di Jimin.

«Abbiamo abbastanza tempo per percorrere la strada lunga?»
«Ce la faremo» Minji non si voltò nemmeno. Scese una vasta scalinata gradino per gradino con i tacchetti che stampavano il loro ritmo nell'aria ogni volta che ciascun piede impattava con il marmo lucido. Bianco screziato di nero o nero screziato di bianco, non si capiva. I soggetti dei quadri disposti in parallelo rispetto al corrimano accompagnavano la discesa dei tre. Spade sguainate per infondere coraggio, sguardi vacui per discorrere con qualcuno che non ribattesse, vestiti sontuosi per ricordare le nobili origini dei principi. Un tratto piano avvertiva di un brusco cambio di direzione della gradinata, che non riprendeva più seguendo la traiettoria dei tre, ma svoltando a sinistra. Agli angoli, la balaustrata ospitava vasi colmi di fiori rigogliosi che facevano presagire a una primavera lontana. Jimin si era sempre chiesto se quella fastosa vitalità servisse a compensare i boccioli appassiti nella stanza della madre. Ma siccome non poteva porre quella domanda, accettava il fatto che la sua curiosità rimanesse senza risposta.

Water and Fire - Yoonmin #WATTYs2021Where stories live. Discover now