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330 giorni al 7 luglio

«Sono fenomenali!»

Eijiro sollevò un pugno in aria, era ancora gasato nonostante il concerto fosse finito da mezz'ora abbondante.

Touya aveva mandato un messaggio a Shoto dicendogli di raggiungerlo sul retro con i suoi amici e quando l'aveva proposto agli altri Eijiro era stato il primo ad alzarsi.

Denki aveva ritrovato l'uso della parola, eppure sembrava sul punto di scappare. Izuku se ne rese conto subito, gli si parò accanto stringendogli i fianchi con un braccio mentre si incamminavano dietro al gruppo.

«Tutto okay?» chiese con un sorriso allegro. Denki annuì passando il braccio sulle spalle dell'amico.

«Ci sarà anche Shinso lì dietro?»

Ad Izuku piaceva la spontaneità di Denki e la totale assenza di filtri. Non cercò nemmeno di nascondere quella specie di cotta istantanea che l'aveva investito: lui era fatto così. Non si faceva domande, non si imponeva stupide regole o tempistiche che regolassero i suoi sentimenti.

«Probabile», Izuku annuì appena. «Prometto che ti darò un pizzico discreto sul fianco se mi rendo conto che stai per fare una figura di merda.»

Il biondo scoppiò a ridere, poi si fermò davanti al salottino dove si trovava la band.

Shoto bussò piano, Touya aprì la porta poco dopo ed il suo sorriso sembrò illuminare tutto il corridoio.

«Sho! Vieni, sono tutti dentro.»

Gli diede una pacca affettuosa sulla spalla, poi vide Izuku e gli arruffò i capelli con un sorriso.

«Tu sei sempre più carino invece», commentò consapevole che questo avrebbe fatto arrossire il verdino. Tutti scoppiarono a ridere per i borbottii imbarazzati di Izuku. Tutti tranne Bakugou che incrociò le braccia al petto e distolse lo sguardo con uno sbuffo.

Touya si presentò agli altri tre e li lasciò entrare, Keigo li raggiunse subito dopo con quell'aria perennemente allegra e Denki gli strinse la mano al settimo cielo complimentandosi con lui e con gli altri per l'esibizione. Bakugou era più interessato a Kyoka.

«Mi piace come suoni», disse con i suoi soliti modi totalmente inadatti alla vita. La ragazza sorrise riconoscente. «Posso vedere che bacchette usi?»

Izuku non riuscì ad indagare sulla presunta passione di Bakugou per le batterie perché Shinso si era alzato dal divanetto da cui aveva osservato tutta la scena in silenzio ed aveva infilato affettuosamente le dita tra i capelli bicolore di Shoto. In fondo, era un fratello minore anche per lui.

«Ehi, Toshi».

Da vicino, Shinso sembrava un po' meno assonnato. La forma degli occhi era particolare, le palpebre calavano su due iridi di un blu innaturale, tendeva al viola ed Izuku aveva sempre trovato qualcosa di ipnotico in quel colore così intenso.

I suoi occhi si spostarono su ognuno di loro, rispetto ai modi espansivi di Keigo lui sembrava quasi apatico, ma era evidente la curiosità nel suo sguardo mentre li studiava per soffermarsi finalmente su Denki.

«C-ciao», balbettò il biondo attirando l'attenzione dei suoi coinquilini. Balbettare era sicuramente qualcosa che non apparteneva al loro amico. «Sono Denki».

Sul volto di Shinso apparve un sorriso che probabilmente fu il colpo di grazia al cuore già provato del ragazzo.

«Toshi», disse semplicemente facendo un mezzo inchino. Denki si concesse dieci secondi di arresto cardiaco, poi prese un respiro e ricambiò il sorriso facendo un passo avanti.

Written in the starsWhere stories live. Discover now