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24 giorni al 7 luglio

Il 13 giugno era una giornata incredibilmente soleggiata, eppure il clima era tenue e piacevole. Fuyumi aveva convinto tutti a fare una gita al lago dopo la visita a Rei, così Izuku, Katsuki, Denki ed Hitoshi erano d'accordo per raggiungerli più tardi.

I fratelli Todoroki, Keigo ed Eijiro si incontrarono all'ingresso della struttura, tutti piuttosto nervosi. Touya era quello che più sembrava sul punto di svenire da un momento all'altro, ma Keigo gli stringeva la mano e tanto sembrava bastare per tenerlo in piedi.
Salirono le scale in silenzio, Fuyumi e Natsuo furono i primi ad entrare. Eijiro rimase fuori mordicchiandosi il labbro, stringeva Shoto da dietro con la testa sulla sua e le mani intrecciate sul suo stomaco.

«Come ti senti?» chiese posando un bacio tra i capelli del suo ragazzo. Il più piccolo si strinse nelle spalle incredibilmente sereno.

«Sto bene. La mamma è davvero in forma ultimamente, le ho parlato tanto di te. In realtà, non vedeva l'ora di conoscerti.»

La sorpresa del rosso si perse nel vuoto quando Fuyumi aprì la porta con un sorriso, fece loro segno di entrare e Shoto lo trascinò dentro senza dargli modo di replicare.

Rei sollevò lo sguardo su di loro ed Eijiro si rese conto da chi Shoto avesse preso le linee morbide ed il sorriso gentile.

Si alzò non appena li vide, se l'avesse vista al di fuori di quel contesto non avrebbe mai capito che era stata per anni in un ospedale e per un attimo gli venne da pensare che se era rimasta in quella struttura di riabilitazione era probabilmente per non dover affrontare suo marito al di fuori.

«E così, tu sei Eijiro», la sua voce era pacata come quella di Shoto. Lo studiava con un sorriso dolce sul viso, il rosso non riuscì a fare altro se non annuire. Rei inclinò la testa di lato, poi inaspettatamente lo strinse in un abbraccio che gli fece tremare le gambe.

«Shoto mi ha detto tutto di te», mormorò quasi come se non volesse essere ascoltata dagli altri. «Grazie per aver scelto di prenderti cura del mio piccolo.»

Rei sciolse l'abbraccio, Eijiro sorrise imbarazzato ma felice.

«È davvero bello conoscerla.»

Il telefono di Shoto iniziò a suonare distruggendo l'atmosfera, lui spense la chiamata contrariato ma subito dopo prese a squillare quello di Eijiro.

I due ragazzi si guardarono confusi, i cellulari continuavano a suonare nonostante staccassero di continuo.

«Sono Izuku e Hitoshi», borbottò Shoto con un sopracciglio alzato guardando le chiamate perse. Eijiro abbassò lo sguardo sullo schermo.

«A me sono Katsuki e Denki.»

«Credi sia successo qualcosa?»

«Non lo so, prova a...»

«CHE CAZZO CI FAI TU QUI?»

Una voce rimbombò nel corridoio, qualcuno che Shoto, Natsuo e Fuyumi conoscevano fin troppo bene.

Eijiro spostò subito lo sguardo sul suo ragazzo, era come paralizzato sul posto. Natsuo si mosse istintivamente in avanti tirando Rei dietro di sé, ogni barlume di scherzo era sparito dal suo viso.

La porta si spalancò di colpo e Keigo apparve sull'uscio con gli occhi sgranati.

«Eiji, prendi Shoto e vattene.»

«Cosa...?»

«TU NON DOVRESTI ESSERE QUI» la voce di Touya sovrastò quella dell'uomo. Eijiro guardò oltre la spalla di Keigo e di colpo il sangue sembrò gelarsi nelle sue vene. Un uomo alto e piazzato, dai capelli rossi e gli occhi azzurri teneva Touya contro il muro con la mano stretta attorno al suo collo.

Written in the starsWhere stories live. Discover now