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1 giorno al 7 luglio

«Chi cazzo è Atlas?»

Katsuki aveva il respiro corto e gli occhi sgranati mentre sfrecciava lungo la strada che portava al porto dove, lo sapeva fin troppo bene, c'era il nascondiglio di Tobias.

Era solo in macchina, ma all'auricolare gli arrivò la voce chiara di Touya.

La verità era che non aveva la più pallida idea di chi fosse, Atlas.

Gli era sfuggito dalle labbra con la stessa facilità con cui scappano le verità sotto stress. Era familiare, qualcosa che in fondo conosceva, eppure non capiva perché fosse uscito in quel preciso istante.

«Non lo so, okay? A che punto siete lì?»

«Tutto okay, Shoto, Eijiro e Denki sono con quelli dell'ala di ricerca. Allerteranno subito gli agenti quando riconosceranno Izuku. Io e Toshi siamo qui per parlare con te, pensano che siamo abbastanza amici da tranquillizzarti durante il viaggio. Sicuro che siano detective?»

«Bah, ho i miei dubbi» la voce di Toshi giunse chiara vicino a Touya. «Seriamente, chi lo conosce 'sto ragazzino?»

Katsuki accennò un sorriso tirato, poi annuì lentamente a sé stesso.

Il cuore gli batteva furiosamente in petto, rimbombava nella testa dandogli l'impressione che gli occhi sarebbero schizzati fuori dalle orbite.

Nemmeno dodici ore prima si era costituito alla centrale di polizia; aveva perso quasi tre ore a raccontare nei dettagli il traffico dietro gli affari di Tobias, alla fine la gola gli bruciava e l'ispettore lo guardava pensieroso mentre gli altri agenti prendevano velocemente appunti.

«Sai cosa vuol dire tutto questo, vero?»

L'ispettore Toshinori era piuttosto giovane; aveva una quarantina d'anni e lunghi capelli biondi che incorniciavano un viso sottile ed occhi azzurrissimi.

Non aveva l'aria cattiva, anzi. Bakugou si era fidato quasi subito di lui.

Alla sua domanda aveva annuito impaziente battendo velocemente col piede a terra e muovendo di conseguenza la gamba in un evidente stato di agitazione.

«Lo so» sbottò alzando gli occhi al cielo. «Sono imputabile io stesso. Non mi importa, potete processarmi ed arrestarmi, ma prima dovete aiutarmi a salvare lui.»

L'ispettore era rimasto in silenzio a guardarlo per qualche secondo, poi aveva iniziato a dare ordini a destra e a manca indicando gente.

«Hakamada, allerta l'ala di ricerca e comunica le generalità del ragazzo», un uomo alto dai capelli corti e biondi si alzò uscendo velocemente dalla stanza. «Kamihara» un secondo uomo scattò in piedi in attesa di ordini. «Voglio le coordinate del luogo descritto dal testimone, ogni ripresa delle telecamere circostanti degli ultimi cinque giorni e un fascicolo con ogni informazione che riesci a trovare su Tobias Krueger.»

Toshinori si fermò un istante, gli occhi che scrutavano un punto che nessuno di loro poteva vedere.

«Usagiyama, scorta il giovane Bakugou fuori» una donna dai capelli candidi si era avvicinata a lui, ma Katsuki aveva scosso la testa indietreggiando.

«Non posso, non ora! Devo venire con voi. Tobias deve vedere me, prima, o ucciderà Deku a vista e...»

L'ispettore aveva alzato le mani per farlo calmare, poi aveva sorriso gentilmente annuendo.

«Lo so. L'agente Usagiyama ti sta accompagnando fuori perché tu possa dire ai tuoi amici quello che stiamo per fare. Avremo bisogno di loro e della tua macchina.»

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