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187 giorni al 7 luglio

Il nuovo anno arrivò portando con sé giornate sempre più fredde e meno soleggiate.
Capodanno era stato piuttosto atipico; Denki lo aveva passato con i suoi amici dell'accademia di moda e, con grande sorpresa di tutti, con Shinso.
Gliel'aveva chiesto senza troppa convinzione, quasi si aspettasse di sentirsi dire che no, aveva decisamente di meglio da fare.
Invece, Toshi aveva annuito scompigliandogli i capelli e aveva continuato a leggere il libro che aveva tra le mani mentre Denki giocava alla play con la testa sulle sue gambe.

Si era alzato di scatto, Hitoshi aveva ricambiato il suo sguardo sconvolto con un sopracciglio alzato.

«Ho detto qualcosa di male?» chiese chiudendo il libro.

Denki scosse la testa, poi si sciolse in un sorriso che avrebbe potuto illuminare un quartiere intero.

«Non mi aspettavo che accettassi», ammise lasciando il joystick e arrampicandosi sulle sue gambe per affondare il viso contro il suo collo. «Insomma... immagino potresti avere piani molto più interessanti.»

Le dita del viola risalirono lungo i fianchi dell'altro, sorrise appena tra i suoi capelli e scosse la testa.

«Perché pensi sempre che io abbia di meglio da fare che stare con te?»

Il biondo non rispose subito, non aveva nemmeno lui una risposta precisa se non la consapevolezza di essere lui il primo ostacolo alla sua stessa felicità.

«Io non...» sospirò, Toshi lo costrinse ad alzare il viso per incontrare i suoi occhi.

«Non pensarci, okay? Voglio passare Capodanno con te, mi piace pensare che se iniziamo quest'anno insieme vuol dire che potremmo anche finirlo.» Denki arrossì violentemente, nei suoi occhi era esploso l'universo. Toshi si sentì subito sopraffatto da quello sguardo e, contemporaneamente, dalle sue stesse parole.

Non che non volesse impegnarsi con Denki, anzi. Non riusciva quasi ad immaginare una persona che non fosse lui, al proprio fianco. Eppure, una parte di lui – fastidiosa ed insicura – continuava a dirgli che avere una relazione era impegnativo, che forse non era pronto.

«E poi si sa», aggiunse consapevole di quello che le sue parole avrebbero scatenato. «Chi scopa a Capodanno, scopa tutto l'anno.»

L'universo nelle iridi di Denki si spense come fosse

 una lampadina fulminata, il sorriso si incrinò appena e le dita sul suo petto tremarono.

Toshi lo sapeva; aveva capito fin troppo bene quanto Denki fosse insicuro e quanto avesse paura di essere un semplice interesse sessuale per lui. L'aveva capito dal modo in cui si copriva non appena raggiungevano l'orgasmo, l'aveva capito dal modo in cui guardava le sue mani quando erano con i loro amici, dal modo in cui sembrava chiedergli il permesso di baciarlo davanti a loro e alla fine non lo faceva mai.

Ridacchiò nervosamente, Toshi riusciva solo ad immaginare la quantità di pensieri sbagliati che si stavano accumulando nella sua testa. Avrebbe voluto prendergli il viso tra le mani, baciargli il naso e chiedergli scusa perché stava volontariamente distruggendo lui per proteggere sé stesso. E si sentiva un mostro, al punto che mentre lo guardava scivolare di nuovo sul divano si rese conto che decisamente, tra i due, era lui a non essere abbastanza per Denki.

Qualche giorno prima di Capodanno, Eijiro aveva ammesso con un certo imbarazzo che Fuyumi lo aveva invitato a festeggiare con lei, Natsuo, Shoto e Touya.

Non aveva accettato subito, gli sembrava di interrompere qualcosa di molto importante. Shoto gli aveva detto che Touya era rientrato da poco nelle loro vite e che le loro occasioni insieme erano un po' nuove, come se fossero tutti rinati da un paio di anni.

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