2 - Portland, OR

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Kaamos - dalla Finlandia, è la notte polare quando ci sono ventiquattro ore consecutive di oscurità. Questa parola descrive il desiderio di sole e una sensazione di depressione e mancanza di motivazione ed entusiasmo. Significa lunghe giornate buie e maltempo, nessuna vita sociale e mancanza di ispirazione.

La sua famiglia era parte integrante della sua vita da ormai venticinque anni, e solo dio sapeva quanto invidiasse i suoi coetanei quando li vedeva partire per posti lontani, pronti a realizzare i propri sogni

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La sua famiglia era parte integrante della sua vita da ormai venticinque anni, e solo dio sapeva quanto invidiasse i suoi coetanei quando li vedeva partire per posti lontani, pronti a realizzare i propri sogni. Era intrappolata con loro, costretta dalla loro apprensione e dal desiderio di rendere quanto più compatta possibile la famiglia.

Che poi, così compatta non lo era più da tempo.

Invidiava suo fratello Tyrone, ormai indipendente e autosufficiente, ma non sentiva di avere chissà quale legame con lui, dato che erano anni che lei e la madre non tornavano più a casa, a Portland. Ed era proprio lì che il loro aereo si stava dirigendo, mentre Anjette le chiedeva per l'ennesima volta se le andasse una premuta d'arancia. Allora lei scosse la testa, negando senza aggiungere altro dato che non era in vena di parlare, di mangiare e di fare qualsiasi altra cosa al di fuori dell'ascoltare la musica proveniente dai suoi auricolari.

L'unico rimedio alla nostalgia di quel momento, aveva passato la sua intera vita immersa da note dolci e nostalgiche, quel tipo di trasporto melanconico ma così confortevole da farti sentire al sicuro. Il capanno di Altona Valles era il suo luogo sicuro, quello in cui restava per intere giornate rinchiusa a circondarsi di musica e libri e riprese. Che poi non era chissà quanto rilassante, sembrava più un lento susseguirsi di stati emotivi contrastanti, emozioni che strisciavano una dietro l'altra come la lama dei pattini che graffiava il ghiaccio del pavimento.

Il pattinaggio, un'altra delle sue consolazioni a cui doveva temporaneamente, e chissà fino a quando, rinunciare per colpa della sua famiglia. L'O'Brien è il centro sportivo che ha visto crescere la nostra Dorothea, situato nel distretto dei Docklands di Melbourne.

Amava pattinare, danzare, sfrecciare lungo lo scivoloso e ghiacciato pavimento della struttura, mentre le nuove e piccole arrivate la guardavano con ammirazione perdersi nell'aria fredda e confortevole di quelle ore. Poi però tornava tra le mura di casa Adams, dove ogni volta le veniva rinfacciato quanto poco ne avrebbe tratto da quell'hobby; perché essere liberi, in quella casa, era un reato.

-Impossibile - diceva suo padre quando si ritrovava a parlare con la ex moglie - è una cosa stupida, non siamo in un film e lei ha bisogno di un lavoro sicuro - continuava mentre Anjette ascoltava interdetta ma restava comunque in silenzio. Avrebbe appoggiato sempre sua figlia, che Evan fosse d'accordo o meno. Dorothea lo sapeva, era consapevole che suo padre non avrebbe mai capito il motivo per cui si rintanava in quella struttura anche nelle ore più improbabili della giornata. In fondo, perché avrebbe dovuto rinunciare ai suoi sogni quando poteva accontentarli assicurandosi una semplice carica pubblica? Lei non faceva parte di quel mondo, quello dei suoi genitori, di suo fratello Tyrone o quello di qualsiasi americano medio ossessionato dal proprio paese.

Evermore - 𝑆𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝐶𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝐴𝑙𝑡𝑜𝑛𝑎 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒𝑠Where stories live. Discover now