7 - Fort Aberdeen

60 8 24
                                    

Wintercearig - dall'Old English, si riferisce a quella sensazione di tristezza equiparabile al freddo dell'inverno.

Wintercearig - dall'Old English, si riferisce a quella sensazione di tristezza equiparabile al freddo dell'inverno

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

If we never learn, we been here before
why are we always fucking running from
the bullets?

La guerra annienta la mente dei deboli, ma atrofizza quella dei forti. T'intorpidisce i sensi, non c'è nulla che ti circonda se non una grossa nube di terra e sabbia che potrebbe accecarti fatalmente. Il tuo udito è ovattato da otoprotettori, senti solo il sottofondo di un trambusto lontano ma tremendamente vicino, che man mano si insinua nella tua vista mostrandoti morte, desolazione, nichilismo.

Siamo nati dal nulla, dall'unione di cellule incontratesi per caso che hanno dato vita a qualcuno che non aveva chiesto di nascere. È l'atto più egoista che si possa compiere, è condannare ad innumerevoli, estenuanti, infiniti ostacoli l'anima di qualcuno che potrebbe essere pronta ad affrontarli, oppure no. Alla fine ci sgretoliamo, le due cellule si separano e di noi non resta più niente.

Oakley Sullivan aveva visto più morte che vita, nella sua intera esistenza. Le sofferenze tratte dalla morte dei genitori, dalla mancanza di una reale famiglia, dall'estenuante vita da soldato e dalla predisposizione alla sofferenza, avevano reso il suo cervello capace di sopportare qualsiasi tipo di ostacolo. Era come protetto da un'impermeabile sul quale ogni goccia letale scivolava giù lungo la superficie senza compromettere il suo stato.

E ne aveva visti di soldati, chi come lui e chi molto più debole. In concomitanza col combattimento, venivano alla luce disturbi psicopatologici legati ad ansia estrema dovuta a quell'attesa spesso intollerabile, alla tensione accumulata prima e durante il conflitto di tutte quelle emozioni fin lì tenute a bada, lasciate a fermentare fino ad espandersi in una collisione di reazioni traumatiche.

Automutilazioni, follia omicida contro i nemici, suicida, oscuramento della coscienza e amnesia. Tutte causate da quell'ondata depressiva alla quale non si può sfuggire, che si dirama tra le truppe insonni, stanche, addolorate dalle perdite di compagni a cui non si è avuto tempo per dire addio. Il senso di colpa per non essere riuscito ad aiutare chi era ferito, chi avresti dovuto guidare alla vittoria e non alla morte.

La realizzazione lo travolgeva solo sull'aereo di ritorno, quando tutto ciò che ti resta da fare è metabolizzare quello spasimo che ti contrae tutti i muscoli, partendo dal petto.

L'allerta di pericolo imminente, è quella che inizia a suscitarti timori, a far riemergere la consapevolezza della vulnerabilità dell'essere umano, quella che ti costringe a credere anche alle possibilità più critiche a cui il tuo futuro è destinato a protrarsi, o a terminare. Ti prepara a ciò che affronterai da solo, perché anche se sei circondato da intere truppe di soldati, in battaglia senti quella solitudine che sta nella consapevolezza dell'immoralità del genere umano, della sua incoerenza nella volontà di ottenere la pace facendo guerra.

Evermore - 𝑆𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝐶𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝐴𝑙𝑡𝑜𝑛𝑎 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora