Dorothea ha ventiquattro anni e un sogno custodito nel cassetto della sua scrivania, tra bobine consumate dal tempo e nastri avvolti e tagliati in piccoli frammenti di ricordi.
Oakley, invece, di anni ne ha trentaquattro e trascorre le sue giornate...
Iktsuarpok - dall'Inuit descrive la sensazione di impazienza che ti fa guardare fuori dalla finestra innumerevoli volte nella speranza di vedere arrivare il tuo ospite.
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You take me on a ride Gonna drive me crazy
Le poche persone che avevano avuto l'opportunità di ammirare Oakley Sullivan con abiti diversi da quelli della divisa, erano ben poche. Quella divisa mimetica, larga sulle braccia e lungo le gambe, nascondeva un corpo tonico, muscoloso da far invidia al David stesso. Celava strati di pelle vissuta, cicatrizzata in alcuni punti, lattea ma contrastante con i vari nei sparsi per tutto il busto, come una costellazione lattea che risalta nello spazio intergalattico.
Quella sera, dopo aver sentito Tyrone, si costrinse a metter su dei jeans scuri ed un maglione chiaro, nonostante i primordiali piani si trovassero in netto contrasto con le successive intenzioni. Tirava un vento gelido e aveva appena smesso di piovere quando uscì dall'appartamento per dirigersi in macchina, stringendosi nel suo solito cappotto verde salvia. La luna era sorta ma si nascondeva timida dietro un'enorme cupola di nuvole grigie impregnate d'acqua, pronte a strizzare acqua giù, sulle loro teste.
Era giovedì e l'unica cosa a cui avrebbe dovuto pensare era la premiazione del lunedì successivo, a cosa avrebbe dovuto dire come discorso di ringraziamento e se avrebbe dovuto organizzare qualcosa quella sera, come avrebbero fatto gli Adams. Quelle priorità d'improvviso gli erano state celate da un velo tinteggiato da sfumature ebano e celesti, velato ma tremendamente lucente, capace di accecare qualsiasi altra intenzione o volontà.
Realizzò, uscendo dalla trecentotreesima di Nickerson St, che quella sera avrebbe dovuto subirsi due torture: non poterle stare accanto e guardare qualcun altro farlo, e con qualcun altro intendeva Alex Fassbender. Questo ovviamente poteva essere evitato dall'eventuale realizzazione di Tyrone su quanto il loro Primo Sergente fosse viscido e falso, il cui unico suo scopo all'interno dell'U.S. Army era accalappiare quante più donne possibili.
Qui sorgeva l'altro problema: Dorothea non era una donna ma una ragazza che mentalmente sembrava appena uscita dalla sua fase adolescenziale e che, quella sera, avrebbe dovuto restarsene a casa invece di raggiungere quel gruppo di adulti pronti a intossicarsi il fegato settimanalmente.
Il Wondermust pub si trovava lungo la strada principale per il Burnside Bridge, subito dopo il Voodoo Doughnut e il Roseland Theater. Il design della facciata non diceva molto, sembrava monotona e anonima in quell'incastro di mattoni rossi e la contrastante insegna verde. Entrando, quella prima impressione non cambiava molto: si apriva un androne spoglio che portava alla cassa, circondati da pareti in mattone grigio opaco a cui erano affisse foto di paesaggi che c'entravano ben poco con lo stile industrial dell'arredamento. Subito sulla destra, si estendeva un bancone in marmo dal tono grigio chiaro che entrava in netto contrasto con le lastre di legno moganese che lo circondavano, della stessa tonalità di quelle che incorniciavano una parete in lavagna su cui erano segnati i drink del mese, e degli sgabelli posti sotto il bancone.
