17 - La nostra più grande delusione

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Toska - sostantivo russo che indica una sensazione di grande angoscia spirituale, spesso senza alcuna causa specifica. A livelli meno morbosi è un sordo dolore dell'anima, un desiderio senza nulla da desiderare, struggimento malato, vaga inquietudine, tormento mentale, brama. In casi particolari può essere desiderio per qualcuno o qualcosa di specifico, nostalgia, mal d'amore. Al livello più basso si trasforma in noia.

And I've been meaning to tell youI think your house is hauntedYour dad is always mad and that must be why

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And I've been meaning to tell you
I think your house is haunted
Your dad is always mad and
that must be why

And I think you should come live with
Me and we can be pirates
Then you won't have to cry
Or hide in the closet

Era successo qualcosa a Ranton Town, nella villetta biancodipinta degli Adams.
Ormai ne era certo Oakley, che non aveva notizie di Tyrone dal loro ritorno dal Nevada. Non si era presentato a lavoro e aveva scorto per sbaglio un'unica volta il Maggiore, ma si era puntualmente dimenticato di chiedere che fine avesse fatto l'amico.

Quel lunedì entrò in ufficio con una tazza di caffè fumante tra le mani e salutò Ginevra senza lasciar andare quel cipiglio dal viso. Gli ci volle un po' prima di convincersi a chiedere alla collega se avesse sentito Annalize. Chiedere di lei equivaleva a chiedere di Tyrone, ormai i due vivevano in simbiosi e lo stupì sapere che nemmeno Ginevra sapeva che fine avesse fatto il ragazzo della sua migliore amica. Ad Annalize quella settimana spettava il turno pomeridiano, quindi gli orari erano troppo sfalsati per riuscire ad incrociarsi anche solo per sbaglio.

Tra le scartoffie, pause caffè troppo ripetitive e sbadigli pieni di una spossatezza che si era trascinato dietro da Reno-Tahoe, riuscì a superare anche quella giornata che concluse con la solita chiamata giornaliera a Eva e un'insalata proteica d'asporto presa da Ceasar.

Il vento soffiava agitato e nordico su terra americana. Il volo di ritorno dal Nevada era stato tranquillo, se omettiamo l'imbarazzo provato ogni qualvolta il suo sguardo e quello di Dorothea si era incrociati. Seduti l'uno di fronte all'altro in file opposte, erano riusciti ad appigliarsi a qualsiasi cosa pur di non parlarsi più. Oakley si sentiva sollevato da quelle sensazioni scomode che l'avevano accompagnato in quel viaggio di ritorno, tra le nuvole, senza mai dargli pace.

Era imbarazzato, provava rimorso e non riusciva a smettere di pensare a quanto patetico fosse sembrato a pensare che quel Tu mi piaci fosse qualcosa di meramente fisico. Troppo preoccupato dai se, dai ma e dai forse, non si era nemmeno preso la briga di ammettere che sì, anche lei gli piaceva e che no, non era semplice attrazione fisica.

Non sarebbero mai riusciti a spiegarsi cosa ci fosse ad unirli in quel modo. L'unica certezza era ciò che li teneva separati, lontani anni luce da ciò che era socialmente corretto. Qualcosa che per lui era talmente ovvio, talmente grande che non avrebbe mai permesso a se stesso di trattenerla a sé senza prima aver ammesso la causa che teneva stretta la corda attorno ai suoi polsi, incatenati ad un faro la cui luce aveva smesso di lampeggiare da un pezzo.

Evermore - 𝑆𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝐶𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝐴𝑙𝑡𝑜𝑛𝑎 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒𝑠Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon