6 - Tinta sbagliata

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Komorebi 木漏れ日– si riferisce alla luce che filtra attraverso le foglie degli alberi; è un termine composto da tre parole: 木 ki, albero, 漏れ more, 漏れる moreru, perdere e infine 日 hi, sole.

Komorebi 木漏れ日– si riferisce alla luce che filtra attraverso le foglie degli alberi; è un termine composto da tre parole: 木 ki, albero, 漏れ more, 漏れる moreru, perdere e infine 日 hi, sole

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Your touch brought forth an incandescent glow
tarnished but so grand


Quella notte si lasciarono senza dirsi nulla, lui la sorpassò semplicemente e tornò nella camera degli ospiti senza ripensamenti. Poche ore dopo il sole iniziò a sorgere e pian piano la luce diurna s'insinuò nella stanza di Dorothea, valicando il sottile strato della tenda color panna, stendendo i suoi raggi sul volto stanco della ragazza. Non aveva dormito molto, dopo essere tornata sopra si era stesa ed aveva aspettato che il sonno la travolgesse, mentre gli occhi sul soffitto riuscivano ad immaginare il volto vivido di quel ragazzo inobliabile.

Verso le otto sentì movimenti dal piano superiore a quello inferiore, i quali le fecero ipotizzare che fossero tutti svegli. Osservò, dalla finestra di casa sua, il cielo limpido e azzurro assicurarle una giornata soleggiata ma ventilata. Così indossò dei vestiti pesati, infilò le converse meno adatte a quel periodo dell'anno e cercò di risvegliarsi lavando il proprio viso con acqua fredda, pentendosene immediatamente. I riscaldamenti erano stati riaccesi e una volta tornata in camera si concesse qualche minuto vicino al calorifero, prima di trovare le forze per scendere in cucina e subirsi quel contatto umano mattutino.

Mezz'ora dopo, però, la casa sembrò deserta. Mise una tazza di latte e caffè nel microonde a riscaldare e nel frattempo diede un'occhiata in salotto, in sala svago e sul retro, senza trovare traccia di nessuno. Fu all'improvviso che, mentre ripercorreva il corridoio per tornare in cucina, sua madre sbucò dal nulla facendola sobbalzare all'indietro, urtando il soprammobile così bruscamente che il vaso vetrato posto lì sopra rischiò di cadere. Per un attimo le parve di sentire il cuore arrestarsi, s'immaginò lo sguardo inferocito della madre e le sue urla rimproverarla di quella malaccortezza, ma tutto ciò sbiadì in quella frazione di secondo poiché, con la maestria di una precisione quasi disumana, una mano grande e affusolata raccolse il vaso rimasto a mezz'aria, pronto ad infrangersi sul pavimento.

Il respiro che aveva trattenuto le rimase bloccato in petto, mentre man mano una pressione fastidiosa le si insinuava per tutto il torace, come per avvertirla che di lì a poco la sua giornata avrebbe potuto prendere il sopravvento. Non guardò nessuno dei due, sentì a malapena la madre ringraziarlo gentilmente, tra una critica e l'altra per la goffaggine della figlia, mentre una Dorothea taciturna tornava in cucina, recuperando la tazza ormai fumante, uscendo in giardino dalla porta sul retro. Il viso le andava in fiamme al pensiero che lui avesse visto quanto fosse maldestra, probabilmente si era accorto anche di come, entrando in cucina, fosse inciampata sui suoi stessi piedi riuscendo però a mantenere l'equilibrio.

Tutti quei frastuoni e quello sguardo di troppo le mandavano in tilt il cervello, decise così di concedersi un po' di pace, consapevole di quanto questo avrebbe potuto affievolirle il mal di testa dovuto alla mancanza di sonno.

Evermore - 𝑆𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝐶𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝐴𝑙𝑡𝑜𝑛𝑎 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒𝑠Where stories live. Discover now