Capitolo sette

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Daytime

È arrivato il momento
di sapere le votazioni

Per la seconda volta in quella giornata, i ragazzi si radunarono tutti sulle gradinate. Chiara si sedette nel mezzo tra Mattia e Christian, appoggiando il mento sulla spalla del biondo.

«Allora, adesso leggo» disse la produzione. Chiara prese le mani dei suoi due amici, tenendole strette per l'ansia.

«Al primo posto, 11 di voi hanno votato Mattia. Al secondo posto 8 di voi hanno votato Christian». Entrambi i ragazzi annuirono seccati.

«Al terzo posto 7 di voi hanno votato Lda. Al quarto posto 3 di voi hanno votato Rea». Subito la ragazza si alzò, sconvolta per le votazioni. «Ma regà, state scherzando spero» disse. «3 di voi hanno votato Luigi, 2 hanno votato Carola, sempre 2 hanno votato per Giacomo, Inder e Alex. Invece 1 di voi ha votato Tommaso, 1 ha votato Albe e 1 ha votato Matt. 0 voti per: Nicol, Elisabetta, Serena e Chiara» concluse la produzione. «Com'è giusto che sia» disse Tommaso riferendosi alle 4 ragazze.

Nel frattempo Chiara vide Rea allontanarsi piangendo, così decise di seguirla insieme a Serena. Nella stanza trovarono anche Elisabetta, che stava cercando di calmarla. Dopo alcuni minuti di panico totale, arrivò Matt, dicendo che aveva messo lui il nome di Rea, dato che non l'aveva vista fare le pulizie. Si arrivò alla conclusione che Matt avrebbe ritirato il nome di Rea, perché tutte le ragazze gli dissero che lei era una di quelle che si impegnava di più.

Mentre tornava nella sua stanza, Chiara intravide Mattia steso sul letto. Era solo. Decise quindi di avvicinarsi. Gli sfiorò il braccio con il dito. «Matti» gli chiese piano «che hai?». Lui non rispose, così Chiara gli si sdraiò accanto. Si girò a guardarla. Lei capì dagli occhi rossi che stava piangendo silenziosamente. «Ehi, quindi?» gli chiese di nuovo lei. «È che è il mio sogno da anni di venire qui, e ora devo andarmene perché... perché non pulisco» disse lui. «Ma Matti guarda che non è sicuro che te ne vai. Tu ti sei già fatto tutta la storia. Che ne sai se lo sfidante non è bravo, o brava?» lo provò a consolare Chiara. Gli mise una mano sulla spalla, cominciandogli ad accarezzare la pelle nuda. Questo contatto gli provocò alcuni brividi che gli fecero venire la pelle d'oca. Lei sorrise vedendo l'effetto che gli faceva. Chiara avrebbe voluto avvicinarsi un po' di più a lui, voleva sentire i loro corpi sfiorarsi, ma non lo fece. In fondo, si conoscevano da poco. Mentalmente si maledisse per aver fatto quei pensieri. Lei era lì per la danza, senza se e senza ma. «Che poi fosse anche vero che non pulisco» si dannò lui. «Tralasciando questo argomento, se parti già che non vinci la sfida, allora perdi sicuro. Il primo a essere convinto devi essere tu» gli disse. «Allora dovrei prendere esempio da te». Dopo che disse questa frase Mattia abbassò lo sguardo. «In che senso?» «Guarda che l'ho visto che nella scorsa puntata non hai dato il massimo nella coreografia perché non eri convinta». Chiara stette in silenzio. Lui l'aveva capito. Ormai doveva raccontargli anche quel pezzo della storia. «Come mai non eri convinta?» «In pratica tempo fa mi stavo preparando per una gara, era super importante perché era una regionale. Allora mentre provavo il jive sono scivolata e mi sono rotta la caviglia, e non ho potuto fare la gara. Da lì ho sempre avuto un sacco di ansia per questo ballo. Avevo paura di farmi male di nuovo e non poter continuare questo percorso con te e con gli altri» gli raccontò lei. «Mi dispiace, non lo sapevo.» «Ma va tranquillo, tanto prima o poi lo avresti saputo o da me o da altri quindi...».

Lei spostò la mano dalla spalla ai capelli, cominciando a fare dei grattini. «Lo sai che è rilassante? Fallo più spesso» disse Mattia. «Ok, allora non lo farò più» lo prese in giro Chiara.

Christian uscì dalla doccia, e vedendo i due ragazzi disse: «Vabbè ragazzi ditemelo se volete che sto ancora un po' in bagno». «Che sei coglione» disse Chiara alzandosi dal letto. Diede un bacio sulla guancia ai due ragazzi e poi se ne andò.

«Sei tutto rosso in faccia» disse Christian prendendo in giro Mattia. «No, è solo che qui dentro fa molto caldo». Mentì spudoratamente.

***

«Devo struccare Luigi» disse Carola sorridendo quella sera, andando in stanza dalle altre.

«Prima ha chiesto a me di farlo» le riferì Serena. «Ah, allora non lo faccio più». «Ma no aspetta, me l'ha chiesto a me perché si vergognava di chiederlo a te e quindi gli ho detto: che vuoi da me? Vai da Carola». Le ragazze nella camera scoppiarono a ridere. «Che sei scema» le disse la mora. Poi chiese: «Dov'è lo struccante?». «Sotto il mio letto». Serena le indicò un punto preciso del letto sul quale era seduta Flaza. «Fla alzati un attimo che devo prendere lo struccante» le disse Carola. «Che ci devi fare?» chiese assonnata lei. «Deve struccare Luigi perché ci sta sotto come un treno» le rispose Chiara, che ricevette un'occhiataccia da Carola e Serena. «Allora mi alzo subitissimo». Flaza balzò all'istante dal letto. Carola prese lo struccante e corse da Luigi.

«Nicol cazzo ridi?» si sentì dire da Luigi e poi Nicol corse in camera dalle altre.

«Ho persino corso per non ridergli in faccia» disse Nicol facendo ridere tutte le presenti nella stanza. «Però guardate che carini» disse poi, ritrovandosi d'accordo con tutte le altre.

Quando Carola tornò da Luigi, raccontò tutto a Chiara, Serena e Flaza, che erano molto incuriosite da ciò che si erano detti. «Comunque Chia, prima Chri mi ha raccontato quello che è successo pomeriggio nella sua camera» disse tutto a un tratto Serena. A Chiara andò quasi di traverso la saliva. «E cioè, che ti ha raccontato?» chiese facendo la vaga. «Mi ha detto che tu e Mattia eravate abbracciati sul suo letto, e che vi mangiavate con gli occhi, e che tu gli facevi i grattini e-» Serena fu interrotta da Chiara «e può bastare così, perché non è successo nient'altro. Comunque, non so cos'abbia visto Christian, ma io e Mattia ci stavamo semplicemente abbracciando» disse Chiara. «Seh, mi raccomando dici anche che siete solo amici, perché si vede da 1 miglio che siete cotti entrambi». «Io do ragione a Sere» disse Carola. «Mi aggrego a voi» si aggiunse Flaza. «Va bene, convinte voi, convinti tutti» rispose Chiara, alla quale comparì sul volto un sorriso. Poi si buttò sul letto con la pancia all'insù, guardando il soffitto. Sentiva una sensazione strana nel petto, quasi come un calore. Sì, pensò, era decisamente un calore che proveniva dal cuore.

Dal primo momento //Mattia ZenzolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora