Capitolo quarantadue

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10/12/21

Quel giorno i ragazzi avrebbero organizzato una festa a sorpresa per Luca, per festeggiare il suo primo disco d'oro.

In mezz'ora doveva essere tutto pronto. Chiara aiutò Serena e Francesco a mettere in ordine tutte le cose da mangiare che la produzione aveva dato loro.

«Maro Sere ma quante cose sono? Ce li finiamo tra due anni» esclamò Alex, mentre contemplava il ritratto del disco di Luca.

«Sere io vado a cambiarmi, che sennò così sembro una scappata di casa. Ti serve ancora aiuto oppure...» disse Chiara, sciogliendo i capelli che fino a quel momento aveva tenuti legati. «No, vai tranquilla, tanto dobbiamo solo mettere le posate e attaccare i palloncini».

Chiara quindi andò nella sua camera a cambiarsi. «Cosa mi metto?» si disse, cominciando a togliere magliette a caso dall'armadio. «Questa no... oddio questo colore è troppo fluorescente... ma che avevo in testa quando l'ho portata?» rimise tutte le maglie nell'armadio, e alla fine, come sempre, optò per una nera che le arrivava all'ombelico. Per i pantaloni scelse dei jeans azzurro abbastanza scuro, e come scarpe le Converse. Era da tantissimo tempo che non le metteva, dato che per andare a lezione o stare in casa usava le Air Force e per le puntate aveva sempre i tacchi.

«Chia sei pronta?» Mattia aprì la porta come se dentro non ci fosse nessuno. «Alla faccia del-» «Non lo dire». Chiara gli tappò la bocca appena in tempo. «Sei bellissima, e siamo pure vestiti matchati» disse Mattia, appoggiandole le mani sui fianchi.

«Vero, ma non l'ho fatto apposta. Ho preso le prime cose che ho trovato».
«Ma sei bella comunque»

Chiara gli mise le mani intorno al collo, prima di appoggiare le sue labbra su quelle del ragazzo. Purtroppo però, il loro momento venne interrotto neanche dieci secondi dopo da Albe.
«Dario, avevi ragione tu, questi non si staccano mai» li prese in giro. Dalla cucina si sentì Dario ridere. «Dai piccioncini, andiamo, sta arrivando il festeggiato». Albe li prese entrambi a braccetto e continuò: «Al matrimonio vostro io voglio portarvi gli anelli, punto e basta.» «Sì, certo, Alberello» disse Chiara scompigliandogli i capelli.

Appena arrivò Luca tutti gli batterono le mani e lui fece un discorso, che riuscì, ma fu alquanto scarso. Poi i ragazzi gli fecero i complimenti abbracciandolo o dandogli dei baci sulla guancia, dopodiché andarono a mangiare. La redazione mise delle canzoni, e Alex si esibì in un ballo su "Take you dancing" di Jason Derulo.
«Alex ha il banco di ballo per l'anno prossimo, guai se non lo prendono» rise Luigi, che insieme a Dario cominciarono a fare le vocine con l'elio che c'era nei palloncini.

Poi Luca uscì fuori per far volare il palloncino con stampato sopra il disco d'oro. Lo dedicò a tutti i cantanti che c'erano, che c'erano stati e che ci sarebbero stati più avanti, e fu una cosa molto dolce da parte sua.

Quando poi lui andò a chiamare i suoi genitori, la festa finì.

Chiara andò nella sua camera, sia perché voleva rilassarsi e sia perché era il suo turno per usare il telefono.

Per prima cosa, scrisse a sua madre. Lei le chiedeva ogni giorno come stava, come andava, come erano state le lezioni, se le faceva male qualcosa... in pratica le faceva il terzo grado, ma Chiara riusciva a rispondere solo alla metà di domande che la madre, unita insieme a sua nonna, le facevano.

Poi aprì Instagram, mise mi piace a qualche post su di lei e rispose ad alcune chat con delle sue fanpage. Era incredibile come così tante persone credevano in lei e la supportavano giorno per giorno. Era stupendo, e Chiara non avrebbe mai smesso di ringraziarle.

L'ultima app che aprì fu Twitter. Non sapeva usarlo bene, ma era un'applicazione che le strappava sempre una risata.

Ad un certo punto però, Mattia invase il suo spazio. Si mise accanto a lei, e prese ad accarezzarle la punta del naso. «Voglio vedere cosa scrivono su di me». E quindi Chiara continuò a scorrere nella home di Twitter, finché un post attirò la sua attenzione.

"Beata la persona che potrà guardare quegli occhi per tutta la vita" era la descrizione del tweet. Sotto, allegata, c'era una foto di Mattia in cui si vedevano benissimo gli occhi.

Lei si girò verso di lui, chiudendo il telefono.

«Penso proprio che quella persona sarai tu» le sussurrò.

Quella frase le scaldò il cuore. E non in senso metaforico, ma proprio letterale. Sentì un calore pazzesco che partiva dal cuore e si propagava per tutto il corpo.

«Sicuro?»

«Sì, mai stato più sicuro in tutta la mia vita» rispose, prima di lasciarle un bacio dolce sulle labbra.

Dal primo momento //Mattia ZenzolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora