𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 1

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Mi faccio condizionare troppe volte da quel "Dammi un'altra possibilità".
Ma questa volta sono finite.
Ma facciamo un passo indietro, innanzitutto mi chiamo Allison Bonucci, si, la sorella di Leonardo Bonucci. Ho 22 anni e ora vivo a Londra per l'università. Ho una grande passione per il calcio, per questo gioco nel chelsea femminile. Sono una ragazza gentile, simpatica, stronza a volte e poco gelosa. Il mio migliore amico è Jorginho. Sono fidanzata con Kai, ogni tanto abbiamo qualche discussioni, io gli ho dato tante possibilità, molte volte lo trovavo a baciare qualche ragazza, ma ritornavo sempre al "Dammi un'altra possibilità" e lì cedevo.
Ma torniamo a noi, quella sera ci sarebbe stata la partita del chelsea, non potevo andare a vederla ma l'avrei seguita da casa.

__

La partita era finita 3-0 per noi, Kai mi aveva scritto che per festeggiare la vittoria sarebbero andati ad un pub in centro.
"Va bene amore, stai attento❤"
"Certo, non aspettarmi, vai a letto stai tranquilla, domani hai la partita, devi essere carica"
E così feci.

Erano le 3:20 quando sentì il telefono vibrare, era Jo che mi aveva mandato una foto.
"Che diavolo mi manda le foto alle 3 del mattino?!" Ancora mezza addormentata accesi il telefono.
"Merda la luminosità" abbasai la luminosità alla velocità della luce. Entrai su whatsapp, aprì la chat. Appena vidi quella foto, non credevo ai miei occhi. Un'altra volta. Un'altra volta Kai che stava baciando la sua ex.
Risposi a Jo:
"É quello che penso? è ancora lei?"
ricevetti subito una risposta da lui:
"Mi dispiace.."
Buttai il telefono per terra, ormai le lacrime presero il sopravvento. Mi lasciai andare in un pianto liberatorio, affondando la testa nel cuscino.

Rimasi sveglia per tutta la notte, finché non sentii la porta principale chiudersi.
Feci finta di dormire appena sentii i passi sulle scale.
Kai si mise nel letto abbracciato a me. Restai immobile, ma senza chiudere occhio per il resto della notte.

8:20
Mi alzai, andai in bagno, mi guardai allo specchio. Avevo due occhiaie peggio di non so cosa.
Mi lavai la faccia con l'acqua fresca. Poi scesi in cucina, mi preparai un caffè, dovevo essere carica per la partita di questo pomeriggio, ma non ci sarei riuscita dopo quello che era successo.

Sentii dei passi sulle scale, mi preparai in un batter d'occhio psicologicamente.
Lo vidi, mi si avvicinò ma io lo spinsi indietro.
"Va tutto bene?"
"No, non va per niente bene. Mi dici di andare letto e tu nel mentre cosa fai? torni a baciare la tua ex come se tu non mi conoscessi" feci un respiro profondo perché ormai sentivo gli occhi bruciare, stavo cercando di trattenere le lacrime, ma con scarsi risultati.
"Kai lo capisci che ti ho dato già troppe possibilità, questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Kai mi hai distrutto cazzo."
Lui rimase in silenzio, abbassando lo sguardo come se sul pavimento ci fosse qualcosa di più serio.
"I-io.. mi dispiace non era mia intenzione"
"Kai, è finita qui"
Andai di sopra, mi misi il completo per gli allenamenti pre-partita, presi tutto l'indispensabile, borsone, acqua, e tutto per la partita. Scesi e uscii senza salutare.
Presi il telefono e con ancora qualche singhiozzo a causa del pianto chiamai Jo.
𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑖.
1,2,3,4 squilli, al 5 rispose
"Pronto alli"
"Posso venire da te? almeno fino a quando ho allenamento per la partita"
lui capì subito cosa fosse successo.
"Certo, ti aspetto"
Attraversai tutto il vicinato fino a quando non mi trovai a casa di Jo.
Bussai, aspettai qualche secondo e davanti a me si presentò il mio migliore amico, spettinato, ancora in pigiama, pur essendo le 9:30.
Vide subito i miei occhi rossi, stra colmi di lacrime e aprì le braccia.
Mi catapultai lì.

Dopo qualche minuto mi fece entrare, non aprì bocca, ne io, ne lui.
Spezzò lui il silenzio cambiando completamente discorso da quello degli sguardi:
"Hai la partita oggi?"
"Si, ma non ho dormito per niente" Dissi guardandolo
Mi appoggiò le mani su entrambe le spalle e mi disse:
"Devi vincere per me, hai capito?"
𝑑𝑒𝑣𝑖 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑒
𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑒
Erano le solite frasi che mi diceva kai..
"Chiederò al mister di stare in panchina per vederti, almeno sarò lì con te, invito pure Mason ok?"
Annuii

12:00
Arrivai al campo, all'una dovevamo avere la partita. Era una giornata nuvolosa fortunatamente.
Mi stavo riscaldando, nella testa avevo solo lui. Infatti il mister mi richiamò più volte.
"Bonucci, svegliati, sembra che tu non abbia dormito per tutta la notte"
Guardai jo che si stava sistemando in tribuna. Distolsi lo sguardo e continuai serenamente il riscaldamento.

13:00- fischio d'inizio.
Avevo la testa fra le nuvole, letteralmente.
Mi arrivò la palla un po' di volte, scartai qualche avversaria fin quando, un'avversaria mi venne addosso in scivolata, provocandomi una grossa caduta.
Mi misi le mani sul ginocchio, un dolore atroce si spanse per tutto il corpo.
Non riuscivo a non piangere.
Sentii le mie compagne di squadra dire di alzarmi.
Ci provai, ma appena misi il piede a terra, una fitta assurda mi partì dal ginocchio.
Caddi, misi le mani davanti alla faccia per non far vedere in telecamera cosa stessi facendo.
Sentii il mio nome gridato da Jo e Mason.
Vidi i medici con la barella arrivare. Insieme a Jo che mi prese la mano e mi disse:
"Andrà tutto bene, te lo prometto.."
Aiutò i medici a mettermi sulla barella e mi portarono in infermeria.
Dopo ore di controlli, arrivò la verità.
Mi ero appena rotta il crociato del ginocchio sinistro, dovevo stare fuori per 5 mesi.
Capì subito che la mia stagione ormai era finita.
Mi portarono in ospedale.

Dopo qualche giorno..
Erano le 7 del mattino, oggi mi avrebbero dovuto operare, dalla porta vidi entrare jo:
"Ciao piccolina, come va?"
"Ciao jo, bah, mi devono operare oggi, va tutto alla grande sai"
"Quel tuo grado di sarcasmo non andrà mai via eh"
Sorrisi.
Parlammo del più e del meno, fin quando non venì fuori il discorso di kai:
"Kai lo sa?" Chiesi.
"Si, non fa altro che chiedermi di te agli allenamen-"
Non fece in tempo a finire la frase che entrarono gli infermieri a comunicarmi che dovevano portarmi in sala operatoria.
"Merda" dissi sussurrando.
"Starò qui fuori per tutto il tempo, al tuo risveglio ci sarò, te lo prometto".
Sorrisi.

Mi risvegliai, mezza rincoglionita, con una luce accecante puntata sugli occhi.
"Bentornata sulla terra piccolina"
Riconoscerei quella voce anche lontano un miglio.
Era jo ovviamente.

*𝐬𝐤𝐢𝐩 𝐭𝐢𝐦𝐞*
Erano passati ormai 5 mesi dal mio grosso infortunio che aveva causato la fine della mia stagione. Mi ero traumatizzata da quello che era successo. Tra Kai, l'infortunio, tutta la riabilitazione mi stava mandando fuori di testa.
Sentii molte volte mio fratello, lui non sapeva nulla dell'infortunio, e mai doveva venire a saperlo, come tutti ormai.
"Quindi? Come va lì a Londra?"
"Bene dai, solito, mi sto iniziando a stancare. anche perché l'università ormai l'ho finita.."
"Avrei una proposta da farti" disse secco.
"Oh, ok dimmi"
"Ti va di tornare? Sento troppo la tua mancanza"
"Leo, ti giuro che te lo stavo per chiedere pure io"
"Beh perfetto, ho visto che c'è un aereo tra due giorni, va bene quello?"
"Va benissimo"
"Ci sentiamo poi quando parti, ciao ciao"
"Ciaoo" dissi prima di attaccare.

Scesi giù di sotto, dopo l'accaduto di kai, Jo mi ha proposto di vivere da lui, almeno fin quando non trovavo una soluzione.
Vidi jo seduto sul divano, attento a tutto quello accadeva sulla TV.
"Jo, devo parlarti"
Appoggiò lo sguardo su di me, e indicò lo spazio libero sul divano.
"Torno in Italia" Dissi diretta.
Spalancò gli occhi, mi guardò stupefatto e mi disse:
"Stai scherzando? come farai con la squadra e tutto il resto?"
"Ci ho già pensato, ho mandato un messaggio al mister dicendo che non sarei più rientrata, ho perso troppo la forma fisica ormai. si, mi sono sempre allenata più che potevo, ma sono letteralmente traumatizzata da quello che potrà ancora accadermi" dissi con lo sguardo basso.
Jo mi prese le mani, mi guardò negli occhi e mi disse:
"Se pensi che sia la cosa giusta per te, va bene. rispetterò la tua scelta. ma non dimenticarmi."
"Come faccio a dimenticarti?" Gli saltai addosso e rimanemmo abbracciati per qualche minuto...

*𝐬𝐤𝐢𝐩 𝐭𝐢𝐦𝐞*

Era il grande giorno, dovevo dire addio all'Inghilterra, terra dove mi ero sentita amata, a casa. Ma bisognava anche cambiare aria ogni tanto.
Arrivai in aeroporto con Jo e Mason.
Abbraciai entrambi, gli feci un discorso. fin quando non sentii:
"Il volo LONDRA-TORINO CASELLE sarà in partenza tra 30 minuti."
"È arrivata l'ora" dissi tristemente.
Salutai entrambi, mi imbarcai e presi posto sull'aereo affondando la testa nel sedile e ascoltando musica, sarebbe stato un lungo viaggio.

Una storia complicata|| Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora