𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 9

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Era passata ormai la settimana.
Eravamo in aeroporto con paulo, lautaro e Joaquin.
"Ci vediamo appena torni" dissi guardandolo negli occhi.
"Va bene, quando inizi gli allenamenti?" chiese paulo
"domani dalle 15 alle 19, poi mercoledì ho la partita con l'atalanta" risposi.
"La guarderò"
Salutammo i ragazzi e poi salimmo sull'aereo per tornare in Italia.

Eravamo appena arrivati e io dissi ad alice:
"Ci vediamo uno di questi giorni?"
"Ovvio, magari io e Àlvaro veniamo a vederti alla partita, che ne dici?"
"Sii, va benissimo"

Salutammo tutti, ormai erano le 10 e decidemmo di andare a fare colazione in piazza, mi era mancata Torino.

Ci sedemmo ad un tavolino, ordinammo due cappucci e due brioches.
"A che ora inizi gli allenamenti? dovremmo avercela alla stessa ora" disse leo
"Inizio alle 15 e finisco alle 19, sono alla stessa ora"
Parlammo ancora un pò, per poi tornare a casa e riposarci.

SKIP TIME
Eravamo appena arrivati a vinovo, stavamo entrando tutti e due con i borsoni, c'era quell'aria di allegria che girava nell'aria che mi fece subito sorridere.
"Ci vediamo dopo" dissi entrando negli spogliatoi.
Appena entrai vidi solo Cristiana, e le saltai addosso.
"Mi sei mancataa" dissi
"Ciao piccoletta"
Piano piano arrivarono tutte, così da iniziare l'allenamento.
Fecimo due ore in campo, e due ore in palestra.

Stavo uscendo dallo spogliatoio, quando davanti alla porta mi trovai nicolò fagioli.
Lo guardai, mi sistemai il borsone sulla spalla e andai verso l'uscita abbassando lo sguardo.
Sentii che mi stava seguendo e disse:
"Dai allison non fare la bambina"
Mi fermai di colpo, stando qualche secondo di spalle a lui per poi girarmi.
"Non fare la bambina?" dissi stupita
Si avvicinò a me e cercò di baciarmi, ma arrivò bernardeschi, che lo prese dalla spalla e lo tirò indietro.
"Non mi sembra il caso" fece fede con un finto sorriso.
mi mise un braccio dietro al collo e mi portò all'uscita.
"N-non ce n'era bisogno" dissi
"Io invece penso di sì"
Mi diede un bacio sulla testa e mi disse:
"Ci vediamo domani nana"
e se ne andò.
Andai alla macchina e aspettai leo arrivare.

14 agosto 20:45
Stavo entrando in campo, erano venuti a vedermi leo, àlvaro e alice.
Alice aveva detto di essere curiosa di vedere come giocavo.

Fecimo la foto della squadra e poi ci mettemmo ai propri posti, avete presente quando avete quella sensazione che possa succedere qualcosa da un momento all'altro? ecco, non capivo il perché. Era tutto tranquillo, niente stava andando male,

Eravamo al 70', 2-1 per noi, avevo fatto un assist, stavo giocando bene devo dire tranne per il caldo, visto che eravamo in piena estate.
Avevo appena preso palla, stavo facendo buona parte del campo in contropiede, quando iniziai a tossire, ovviamente stavo ancora correndo, ma iniziai a vedere tutto oscurato, mandai la palla fuori dal campo e alzai il braccio, segno di fermarsi.
Sentii una fitta sul petto, mi accasciai sul prato.
"Cri" Cercai di chiamarla, ma non ce la feci e caddi a terra.
"Allison!" Cristiana mi richiamò velocemente.
Ma ormai avevo perso conoscenza.

POV LEO
Stavo guardando attentamente la partita, fin quando allison non prese palla e fece buona parte del campo, fin quando non mise palla fuori campo alzando un braccio, segno che si doveva fermare.
"Che ha fatto?" disse àlvaro alzandosi
Mi alzai anche io e cercai di richiamare la mister.
"Mister, mandate i medici!"
E così fecero.
Aveva appena perso i sensi, io scesi in campo di corsa, ma non mi fecero andare vicino a lei.

Le stavano facendo il massaggio cardiaco, non ci potevo credere.
Avevo ormai le lacrime agli occhi.
Stavano arrivando medici, barelle, e tutte le sue compagne erano in torno a lei per coprila.
Riuscirono a rianimarla fortunatamente, la misero sulla barella e la portarono fuori dal campo.
Corsi subito da lei ma era ancora senza sensi.
"Che le è successo?"
"ha avuto un malore" dissero i medici per poi portarla in ambulanza.
rimasi fermo, vedevo tutti i medici correre da una parte all'altra.
Stavo andando in panico.
Iniziai ad avere il respiro affannato, la testa mi girava, così misi una mano sul muro vicino a me.
"Stai calmo leo stai calmo stai calmo" ripetevo tra me e me ma era impossibile stare calmo in quella situazione.
Vidi arrivare di corsa alice e àlvaro.
"Leo.." fece àlvaro
Lo guardai con le lacrime agli occhi, e mi si avvicinò.
Mi abbracciò e io scoppiai a piangere.
"Ora andiamo in ospedale, va bene?" disse cercando di tranquillizzarmi.

Una storia complicata|| Paulo DybalaWhere stories live. Discover now