𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 19

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SKIP TIME
Stavamo scendendo dall'ultimo aereo, ora eravamo ufficialmente in vacanza.
"Oh, ora ci possiamo rilassare" Paulo mi mise le mani sui fianchi e mi girò verso di lui.
Lo guardai negli occhi, color mare, puri.
"Andiamo in hotel, poi andiamo in spiaggia?" propose.
"Va benissimo amore"
SKIP TIME
Stavamo andando in spiaggia, Paulo era di fianco a me e stavamo camminando.
Io avevo un costume azzurrino, molto semplice.
Avevo in mano la borsa per la spiaggia, mentre paulo, ovviamente, il pallone.
"Ci mettiamo qui?" chiese paulo guardandosi in torno. Era una spiaggia stupenda, c'era poca gente.
"Si va bene"
Paulo mi aiutò a stendere gli asciugamani e poi corse subito in acqua.
"Ma neanche il tempo-"
"Vieni, è bellissima" Gridò dall'acqua
Appoggiai il telefono nella borsa e poi lo raggiunsi.
"È gelida cazzo"
"Dai non è veroo" Disse
Alla fine mi buttai anche io e restammo in acqua per circa mezz'oretta.

"Tieni" Passai l'asciugamano a Paulo e mi ringraziò, poi lo presi anche io e rimasi in piedi a guardare il mare.
Paulo arrivò da dietro e mi abbracciò, circondandomi con il suo asciugamano e stampandomi piccoli baci sul collo.
"Lo sai che ti amo?" mi chiese sussurrando.
Sorrisi e lo guardai, dio quanto era bello.
Poco dopo guardai l'orologio e vidi che era ora di pranzo.
"Torniamo su?" proposi.
"Si, mi sta venendo una certa fame"
Raccolsimo tutto e tornammo in hotel.
Prima di uscire dal vialetto della spiaggia vidi una cartellone dove diceva che ci sarebbe stata una festa in centro.
"Paulo, guarda qui" indicai la scritta.
"Beh, sta sera non abbiamo niente da fare, andiamo?"
"Sii"
SKIP TIME
Avevamo appena finito di mangiare, ora stavamo tornando in camera.
"Sono stanca morta" sbadigliai.
"Sono solo le 14, la festa è alle 22, hai tempo per riposarti"
"Tu non sei stanco?"
"Mh un pò" Presi la tessera per aprire la porta e la passai sul sensore.
"Certo che è proprio bello questo hotel, e questa camera"
Paulo sorrise.
Entrai e mi buttai direttamente sul letto.
"Sembri una bambina quando sei così tanto stanca"
"Zitto e vieni qui con me" Picchiettai la mano sul materasso per dirgli di stendersi di fianco a me.
Mi sorrise guardandomi.
"Aah ti odio" Si stese di fianco a me.
Io ero a pancia in giù, mentre lui su un fianco rivolto verso di me.
"Non è vero, mi ami" Feci gli occhioni dolci.
"Come faccio a non amarti con questi occhioni"
Mi iniziò a fare i grattini sulla schiena io chiusi gli occhi, poi mi addormentai.

Mi risvegliai sentendo il telefono vibrare sul comodino. Mi guardai intorno per capire dove fossi, e vidi paulo addormentato con un braccio sulla mia vita.
Presi il telefono in mano e guardai chi fosse, era Juan.
Gli attaccai in faccia e poi guardai l'ora.
Erano le 18, avevamo dormito 4 ore.
Stavo dormendo così bene.
Vidi il telefono illuminarsi un'altra volta, sbuffai e ripresi in mano il telefono.
"Sei bastarda eh" Mi aveva scritto juan.
"Che cazzo vuoi"
"Volevo solo darti fastidio"
"Ti odio, stavo dormendo"
"Vai in vacanza e dormi?" mi rispose velocemente.
La tentazione di lasciargli il visualizzato c'era.
"Ma svegliati tu alle 2 di notte"
"Lo sai che ti voglio bene" E qui lasciai veramente il visualizzato.
Provai a riaddormentarmi ancora per qualche minuto ma niente.
Così decisi di andare nel balcone.
Il sole stava lentamente calando, l'arancione prevaleva nel cielo, e il mare lo rispecchiava. Sembrava un paradiso.
Mi affacciai dentro per guardare paulo che dormiva come un bambino, a petto nudo.
Dovevo iniziare a prepararmi, così tornai dentro e aprii la mia valigia, scelsi un vestito e poi andai in bagno.
La doccia l'avevo fatta prima, quindi dovevo solo sistemare i capelli.
Il vestito era così:

Il vestito era così:

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Una storia complicata|| Paulo DybalaWhere stories live. Discover now