𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 4

624 8 1
                                    

Era lunedì 14 maggio, il 16 avrei avuto la mia prima partita qui alla Juventus, contro l'Inter. Il mister mi disse che aveva visto qualcosa di speciale in me, e per questo mi aveva convocata dicendo anche che sarei partita già da subito come titolare.
Dissi questo a leo, che di conseguenza lui lo disse a tutto il resto della squadra. Che imbarazzo. Sarebbero venuti tutti a vedermi anche perché mercoledì avrebbero avuto una giornata libera.
"Vado all'allenamento" disse leo gridando su per le scale.
"Si va bene"
Una volta che leo fù uscito io pensai a cosa fare, stesa sul letto a guardare il soffitto, come se ci fosse qualcosa di interessante.
Decisi di andare nei parcheggi dello stadio a giocare con il pallone, perché era il posto più illuminato e che era come se fossi in un campo, con tutti i fari puntati su di me, tanto era a solo 5 minuti da qui.
Presi la felpa, le airpods, il pallone e le chiavi di casa, chiusi la porta a chiave e mi diressi verso lo stadio.
Era una fresca giornata di primavera, il sole stava tramondando e c'era un cielo stupendo, aprii instagram, feci una foto e la postai, non ero una molto attiva sui social.

Era una fresca giornata di primavera, il sole stava tramondando e c'era un cielo stupendo, aprii instagram, feci una foto e la postai, non ero una molto attiva sui social

¡Ay! Esta imagen no sigue nuestras pautas de contenido. Para continuar la publicación, intente quitarla o subir otra.


Cercai il posto del parcheggio più isolato, iniziai a fare qualche palleggio e un pò di freestyle. Avevo tutti i fari su di me, mi sentivo al centro del mondo.
Non mi resi conto che la gente mi stava guardando, ero troppo concentrata sul pallone.
Appena alzai lo sguardo, vidi un ragazzo abbastanza vicino a me, che appena lo guardai in faccia capì subito chi era, Nicolò Fagioli, giocatore dell'under 21.
Gli passai la palla, iniziò anche lui a fare dei palleggi e del freestyle.
Appena concluse si avvicinò a me e mi porse la mano.
"Nicolò, piacere"
"Come non conoscerti" dissi.
"Tu invece sei Allison Bonucci giusto?"
"Oh emh, come fai a conoscermi?" chiesi confusa.
"Sei nella bocca di tutti a vinovo"
"Spero che dicano cose positive su di me"
"Dicono solo che sei un talento raro, molto raro."
"Ah, bene" dissi ridendo.
"Vabbè dai io vado a casa, ci vediamo" dissi iniziando ad avviarmi verso la strada di casa.
"È STATO UN PIACERE CONOSCERTI" gridò Nicolò.

*𝐬𝐤𝐢𝐩 𝐭𝐢𝐦𝐞*
Ero arrivata a casa, ormai si erano fatte le 19:30. Decisi di preparare da mangiare, anche perché leo sarebbe arrivato a momenti.
Dopo circa 20 minuti sentii la porta aprirsi e subito dopo un "Sono a casa"
"Sono in cucina" gridai.
Leo mi raggiunse, mi salutò e mi chiese:
"Che hai fatto oggi?"
"Sono andata ai parcheggi dello stadio e ho conosciuto Nicolò Fagioli"
"Ah si, ho capito chi è"
"È normale che mi conosceva già e che ha detto che sono nella bocca di tutti a vinovo?" chiesi.
Leo iniziò a ridere per la mia faccia.
"Si, è così" disse addentando un pezzo di carne.

Finito di mangiare mi misi a pulire la cucina, nel mentre che Leo era seduto sul divano.
Una volta finito lo raggiunsi. Ci mettemmo a guardare un film, fin quando io mi addormentai sulla sua spalla.
Mi prese in braccio e mi portò in camera mia, mi coprì e mi diede un bacio sulla fronte.

8:30
Oggi avrei avuto allenamento, mentre leo la partita contro il Milan, e io sarei andato a vederlo.

Gli allenamenti passarono velocemente e alla fine la mister ci fece un appello:
"Domani alle 20:45 abbiamo la partita, alle 20 vi voglio in spogliatoio già pronte per il riscaldamento, ok?"
tutte dissero di si e poi ci dirigemmo negli spogliatoi.
Appena uscita vidi che leo ancora non c'era, quindi lo aspettai appoggiata alla sua macchina con il borsone in spalla e il telefono in mano.
Ero concentrata a guardare lo schermo quando sentii una voce chiamarmi, alzai lo sguardo e vedi che era paulo.
"Ciao pequeña" Non potei non sorridere.
"Ciao paulo"
"Pronta per domani?" mi chiese curioso.
"Si dai, venite tutti giusto?"
"Ovvio, che domande"
"Ah comunque alla fine ha vinto il chelsea" Dissi guardandolo negli occhi con aria di sfida.
"Stronza" disse sussurrando.
Vidi in lontananza Leo arrivare e salutai paulo, per poi salire in macchina.
"Cosa vi stavate dicendo tu e paulo?" disse con un sorrisino in faccia.
"Non fare quella faccia, stavamo solo parlando del chelsea che ha vinto contro lo United, avevamo fatto una scommessa e io l'ho vinta" dissi sorridendo guardando fuori dal finestrino.
"Io tifavo united" disse.
mi girai di colpo, guardandolo dritto negli occhi, fin quando non gli tirai una piccola sberla dietro la nuca.
"Okay okay stai calma" disse ridendo.

Una storia complicata|| Paulo DybalaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora