𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 12

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Eravamo appena entrati nel ristorante.
Un ristorante molto elegante, sembrava fatto apposta per noi, per non avere tutti i fan che chiedevano foto.

Un ristorante molto elegante, sembrava fatto apposta per noi, per non avere tutti i fan che chiedevano foto

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Mi sedetti, avevo difianco annekee, la fidanzata di de ligt, e di fronte avevo juan.

La serata passò velocemente, avevo fatto amicizia con praticamente tutte le ragazze, mi ero divertita un sacco.

SKIP TIME
Il 24 novembre avrei fatto gli anni, indovinate che giorno era oggi?
Il 23 novembre.
Oggi avrei ripreso a giocare, il mister mi aveva detto che mi ero ripresa velocemente, e che potevo tornare tranquillamente, ovviamente non per 90 minuti, ma 30 minuti buoni si.
Parlando del mio compleanno, a me non piaceva festeggiarlo, infatti non l'avevo detto a quasi nessuno, tranne a Paulo, Cristiana, juan, alvaro e matthijas.

Erano le 20:30, stavo sistemando i parastinchi perché tra poco sarei entrata in campo contro la Sampdoria.

Misi piede in campo, ero tornata. Quando ero in ospedale avevo dei crolli emotivi letteralmente. Continuavo a pensare che non sarei tornata, che sarebbe finito tutto lì, in quel campo. Ma ora avevo un cuore nuovo, pronto a ricominciare, passo dopo passo, anche se ci volessero mesi, anni, io ci sarei riuscita.
Mi misi al mio posto, e l'arbitro fischiò.

Era il 16esimo minuto, ero vicino all'area, vidi che non c'erano difensori, così cercai di tirarla, ma non entrò in porta per una questione di centimetri.
Mi misi le mani nei capelli e mi girai verso Cristiana, lontana qualche metro da me, e mi fece segno di stare calma.
Dopo poco ancora la stessa storia, avevo un difensore della Sampdoria attaccata, riuscii a tirare, ma presi la traversa.
Non c'era verso di buttarla dentro.
Era passata una mezz'oretta, l'arbitro fischiò e io guardai verso la panchina, e vidi che mi dovevano sostituire.
così, camminando, mi diressi verso di essa.
Diedi il 5 alla mia compagna, e un pò delusa mi avviaia direttamente negli spogliatoi, non mi sedetti neanche in panchina.
Presi l'orlo della maglia e la buttai sul tavolo presente nello spogliatoio.
Mi sedetti e fissai il vuoto per minuti che sembravano interminabili.
Ero soddisfatta perché ero tornata, ma io ero fatta così, ero testarda, dovevo rendere fiero qualcuno di me stessa, ma sta sera non ci ero riuscita.

POV PAULO
Ero nella tribuna da solo per vedere la partita di allison, eravamo circa al 16esimo minuto quando vidi allison prendere palla e tirare sul secondo palo, ma non entrò per pochissimo.
La stessa cosa fece dopo poco, prese in pieno la traversa.
Maledizione, sapevo quanto lei ci tenesse.
Vidi che la dovevano sostituire. così quando si avvicinò alla panchina la guardai meglio in faccia, le si leggeva tutto solo dalla sua espressione.
Decisi di andare negli spogliatoi, non ci dovrebbbe essere stato nessuno, perché mancava ancora un quarto d'ora alla fine del primo tempo.

La porta dello spogliatoio era aperta, la vidi di spalle in piedi, con le mani nei capelli, ci teneva tanto a questa partita.
Le andai vicino la presi per i fianchi e le sussurrai:
"Andrà meglio la prossima volta, ma sei stata comunque bravissima"
La girai verso di me, aveva lo sguardo basso.
Presi lentamente il suo volto con le mie mani, e le stampai un lungo bacio sulle sue morbidi labbra.
"Ti amo" sussurrò.
Era fatta così, le serviva solo un pò di amore per farla tranquillizzare.

Una storia complicata|| Paulo DybalaWhere stories live. Discover now