𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 24

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Da quella chiamata con Paulo, ci eravamo ripromessi di incontrarci e di chiarire la situazione.
Adesso ero alla continassa, Andrea, il fotografo, ci stava dicendo delle cose.
"Adesso alcune di voi dovranno venire con me per fare delle foto per natale, insieme ai ragazzi. Allison, Julia e Lineth venite con me"
Ci dirigemmo nel suo studio, ci disse di cambiarci mentre lui sarebbe andato a chiamare i ragazzi.
"Oh ciao Fede, ciao rek" Salutai chiesa e milik (si, lo chiamavo così).
Parlai un po' con Milik poi lui guardò alle mie spalle:"Che figone che sei Fede"
mi girai e vidi Fede intento ad allacciarsi la cravatta.
"25 anni e non sai ancora allacciare la cravatta" Mi avvicinai a lui e lo aiutai.

-
Avevamo finito di fare le foto, stavamo andando nella hall, nell'altro edificio, per fare gli addobbi di natale.
Stavo camminando di fianco a Julia e Arek.
Per scherzo feci lo sgambetto a Julia, sapevo benissimo quanto le dava fastidio perché glielo facevo sempre.
"Inizia a correre"
"No no no scusa"
Mi misi dietro a Milik e dissi:"Aiutami deficente, è capace di farmi davvero male"
Lui ci guardò ridendo e rispose:"Fatto sta che siamo arrivati"
Mi girai e vidi che ormai eravamo arrivati nella hall.
Erano già tutti lì, chi con delle scatole in mano, altri alle vetrate per appendere delle cose e altri ancora che montavano l'albero di natale.
"Ci siamo anche noi" Dissi insieme agli altri.
Iniziai ad aiutare i ragazzi con l'albero.
-
"E mo come mettiamo la punta? è già tanto se sono riuscito a mettere le palline sopra lì senza una scala" Disse Leo.
Mi guardai intorno per vedere chi fosse il più alto.
"Tek!- richiami szczesny che stava cercando di sdrotolare delle lucine tutte aggrovigliate- Vieni qui"
Lasciò le luci a terra e venne verso di noi.
"Riesci a mettere la punta?"
"Sarà alto 3 metri questo albero! Non sono così alto"
"Va bene allora prendimi in spalletta"
"Eh va bene, salta su"
Si abbassò e mi misi sulle sue spalle.
"Non farmi cadere" Mi sporsi un po' e misi la punta sull'albero.
"Fattoo" Tek si abbassò e mi fece scendere.
"Grazie Tek" Gli diedi il 5 e poi una voce mi attirò.
"Sta nevicando!" Era juan che stava guardando fuori, poi guardò me.
Corsi fuori seguita da lui, stando attenta a non scivolare, ma così non fu.
Cadde Juan su di me, e automaticamente caddi anche io.
"Porco due juan" Scoppiò a ridere e così tutti gli altri che ci stavano guardando, compresa io.
"Non ridevo così da una vita intera" Mi misi una mano sulla pancia.

SKIP TIME
"Leo devo andare qualche giorno in Inghilterra da Jo, domani ho il volo"
"Che devi fare?"
"È il compleanno di Mason lunedì, volevamo fargli una sorpresa"
"Mh va bene, ti accompagno io in aereoporto"
"Okok, vado a sistemare la valigia"

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"Pronto?" Dissi.
"Ma ciao signorina" Jo mi rispose sorridendo.
Guardai la videocamera e sorrisi.
"Per che ora arrivi domani?"
"Ho il volo alle 6, per le 7.30 più o meno"
"Va bene ti aspetterò, poi andiamo a fare colazione da Doctor Espresso" Quella era la mia caffetteria preferita quando ero a Londra, oltre il caffe di quella caffetteria il resto non riuscivo a berlo, faceva tutto schifo.
Sorrisi spontaneamente ripensando a tutte quelle volte in cui ci eravamo andati, tanto da fare amicizia con i proprietari che erano italiani.

-
"Allison svegliati" Leo mi chiamò, io mi girai di spalle e continuai a dormire, coprendomi anche la faccia.
"Oh allora non iniziamo" Leo sapeva benissimo quanto io amavo dormire.
Venne vicino al letto e mi tolse le coperte.
"Che due palle" Dissi alzandomi e stiracchiandomi.
Leo uscì dalla camera e io iniziai a sistemarmi, mettendomi un maglione caldo e comodo, jeans cargo neri altrettanto e le miei amate air force.
Mi misi un filo di mascare, mi sistemai i capelli e poi controllai se avevo tutti i documenti, poi scesi visto che leo mi stava aspettando.

"Stai attenta, va bene?" Leo mi disse tirando giù il borsone dalla macchina e guardandomi.
Io annuii capendo subito, poi lo guardai e gli diedi un bacio sulla guancia.
"Ci vediamo martedì" Sorrisi, poi mi girai e andai al mio gate.
Mi imbarcai e mi misi seduta al mio posto.

Una storia complicata|| Paulo DybalaМесто, где живут истории. Откройте их для себя