𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 23

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L'allenamento passò abbastanza veloce, domani ci sarebbe stata la prima partita di champions league, ma ovviamente il mister non mi aveva convocata, come giusto che era.
Già solo oggi avevo fatto fatica ad allenarmi, figuratevi in una partita.
"Allison" Qualcuno mi richiamò, ma io continuai a camminare nel corridoio verso l'uscita.
"Allison ti vuoi fermare!" Era cristiana.
Mi fermai ma non mi girai, voleva sicuramente delle spiegazioni.
"Cosa è successo?"
Le feci segno di seguirmi.
Salii in macchina e lei si mise difianco a me.
Accesi la macchina e mi diressi in un parco abbastanza isolato dove spesso andavo in queste situazioni.
Iniziai a spiegarle tutto, dall'inizio alla fine.
Non sapeva cosa dire, vidi i suoi occhi inumidirsi.
"No cri" sussurrai e l'abbracciai.
SKIP TIME (una settimana dopo)
POV LEO
Ero in giro a fare delle commissioni insieme a Perin, Allison invece era in trasferta, sarebbe tornata sta sera tardi.
A un certo punto mi arrivò una chiamata da Paulo.
"Ciao paulo!" Risposi felice di sentirlo.
"Ciao leo! come va?"
"Bene bene, tu invece? come va a Roma?"
"Si dai abbastanza bene, ascolta volevo dirti una cosa"
"Dimmi tutto"
"Sta sera vengo su a Torino, devo fare delle cose, poi vi passo a salutare domani a Vinovo, però organizziamo magari qualcosa di più, una cena o qualcosa"
"Si va benissimo, dopo vado agli allenamenti e lo dico a tutti, va bene domani sera?"
"Si!"
"Se vuoi passare da me sta sera per un caffè io sono a casa, va bene?"
"Allora accetto volentieri, ci vediamo dopo"

-
Stavo per mandare un messaggio a Paulo chiedendogli dove fosse, quando allo stesso momento suonò il campanello.
"Ciao paulo!"
"Oh leo da quanto tempo!"
"Vieni dentro"
Andammo in cucina e feci due caffè.
Fuori stava per arrivare un temporale quasi sicuramente, e faceva abbastanza freddo.
Allison doveva essere qui a momenti.
Ho guardato la partita anche se ha giocato solamente qualche minuto.
Da quando è tornata non è più la stessa.
Non riesce ad allenarsi, dorme e mangia poco, e di conseguenza non gioca più da titolare.
Ha la testa su un altro mondo.
Io e Paulo iniziammo a parlare del più e del meno.
"Allison invece?" Tirò fuori il discorso, ci avrei scommesso tutto che l'avrebbe nominata.
"Allison dovrebbe arrivare a momenti in realtà, era a Milano in trasferta"
Sapevo che voleva farmi una domanda, quella domanda che mi hanno fatto tutti, ma non feci in tempo a dirglielo che qualcuno suonò al citofono.
Andai a vedere chi fosse e dalla videocamera si vedeva allison con il borsone in mano.
Le aprii e l'aspettai alla porta.
"Ciao principessa" La chiamavo ancora così.
"Ciao Leo" Mi diede un bacio sulla guancia, entrò e lasciò il borsone di fianco alla porta.
"C'è una persona in cucina, va a vedere"
Lei mi guardò stranita e poi spostò lo sguardo verso la cucina.
"Emh ok?"
Andò verso di essa e appena vide paulo fece un sorriso a 32 denti.
"Oh mio dio" Disse a bassa voce e andò ad abbracciarlo.

POV PAULO
"Ciao piccolina" Le sussurrai all'orecchio.
"Ciao paulo" Disse felice.
"Come va?" Chiesi.
"Bene bene"
La prima cosa che notai appena la guardai meglio in faccia era una cicatrice sullo zigomo, pensai subito che se la fosse fatta in campo.
Si tolse la felpa, della juve e mi sorrise.
Ma io solo una domanda mi ponevo.
Perché era tornata in Italia?
Iniziammo a parlare e a raccontarci tutto fin quando lei disse:
"Vado a fare una doccia, faccio in tempo o vai via subito?"
"Se fai veloce fai in tempo"
Sorrise e andò su di corsa.
"Cos'ha fatto sul viso?"
"Ci sono troppe cose che non ti ha raccontato" Mi disse Leo.
Dopo 10 minuti decisi di andare via.
Però Allison non era ancora scesa.
"Vai su se vuoi, sai dov'è camera sua"

Appena salii trovai la porta della sua camera accostata.
La spinsi poco poco, il giusto per vedere Allison.
La trovai a fissarsi al piccolo specchio della scrivania, con le lacrime agli occhi.
"𝑆𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎, 𝐴𝑙𝑙𝑖𝑠𝑜𝑛, 𝑠𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎"
Diceva e diceva.
"Ei" Sussurrai.
"Non va tutto bene vero?"
Si mise i polsi sulle palpebre e prese un respiro profondo.
Io mi avvicinai a lei, intento a capire cosa stava succedendo.
Lei era seduta sulla sedia, io mi abbassai alla sua altezza e misi le mi mani sulle sue gambe.
"È tutto okay" Sussurrò facendo un piccolo sorriso.
Sorrisi scuotendo la testa.
"No non va tutto bene Allison, ricordati che io ti conosco, bene"
Mi guardò negli occhi.
"Perché sei tornata dall'Inghilterra? Cosa è successo?"
Iniziai a spiegargli tutto, dall'inizio alla fine.
Quando finii, guardai negli occhi paulo, i suoi occhi passarono tra i miei.
Lui si alzò basito.
"Non mi aspettavo una cosa del genere" Sussurrò.

Una storia complicata|| Paulo DybalaWhere stories live. Discover now