𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 17

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*il giorno dopo*
"Alle 16 fatti trovare pronta, dobbiamo uscire" disse leo passandomi dietro
"Cazzo leo dirmelo prima? sono le 15:30" corsi su in camera per cambiarmi, e preparai anche il borsone visto che alle 18:15 avevo gli allenamenti.
"Sei pronta?" gridò leo
"Si- scesi le scale- ma mi spieghi dove dobbiamo andare?"
"Vedrai"
Andammo in macchina e poi vidi che si stava dirigendo verso il centro, credo.
"Perché siamo ad una pasticceria?" Chiusi la portiera e guardai leo dall'altra parte della macchina.
"Vuoi smettere di parlare un attimo e entrare?"
"Va bene va bene stai calmo" alzai le mani e poi entrammo.
"Dì qua" mi indicò
Appena girai l'angolo vidi Claudio marchisio, pjanic e pogba.
Sbarrai gli occhi e mi girai verso leo.
"È uno scherzo?" chiesi indicandoli.
Con le braccia conserte Leo annuì sorridendo.
"È tutto vero" sussurrò.
Corsi incontro a loro e li abbracciai tutti e tre insieme, poi scoppiammo in una grande risata.
"Se è un sogno non svegliatemi"
Ci sedemmo al tavolo, e parlammo, tanto.
Mi erano mancati un sacco, non li vedevo da tipo 5 anni.

Accesi il telefono e vidi che erano le 18:15, cazzo ero in ritardo.
"Ragazzi vorrei stare qui altre ore, ma sono stra in ritardo per gli allenamenti"
Andammo a pagare velocemente e poi ci dirigemmo a vinovo, si, anche gli altri sarebbero venuti.
Una volta arrivati scesi velocemente dalla macchina e presi il borsone.
"Ci vediamo dopo" dissi velocemente correndo dentro.
Non era la prima volta che facevo ritardo, la mister continuava a rimproverarmi per questa cosa.
Ora ero nello spogliatoio da sola che mi stavo allacciando le scarpe.
Uscii di corsa con il fiatone e vidi già le ragazze riscaldarsi.
"Scusi mister"
"Allison, non va bene che continui a fare ritardo"
"Lo so mi scusi, non succederà più" risposi

SKIP TIME
Mi ero già fatta la doccia negli spogliatoi.
Ora ero appena uscita da vinovo.
"Sta sera alle 23 andiamo in discoteca con la squadra, vuoi invitare qualcuno?" chiese leo fissando la strada guidando.
"Chiedo, aspetta" mandai un messaggio a cri, sara e martina che subito mi risposero va bene.
"Comunque ho visto come giochi, domani ti voglio sfidare" disse Paul
"Pensi di battermi?" lo guardai dritto negli occhi.
"Non ti conviene sfidarla, te lo dico per esperienze" si intromise leo.

Quando arrivai a casa non mangiai neanche e corsi in camera mia a chiamare paulo, era da 2 giorni che non lo vedevo.
Appoggia il telefono alla scrivania aspettando che rispose.
"Ma buona sera pequeña" girai lo sguardo verso la telecamera perché stavo guardando l'armadio e sorrisi.
"Ciao piccolo" lo guardai ancora una volta.
Quel viso, cazzo.
Lui è me stessa più di quanto io lo sia. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono uguali, fatte per stare insieme.
"A che stai pensando?"
"A quanto io ti amo, e che tra 3 giorni passeremo giorno e notte insieme" risposi secca
Continuammo a parlare fin quando mi resi conto che dovevo iniziare a prepararmi.
"Mi aiuti a scegliere il vestito per sta sera?" feci aprendo l'armadio.
"Vai va bene, basta che non siano cose troppo corte"
Lo guardai male.
Mi sedetti sul letto, guardando l'armadio con lo sguardo perso.
"Cosa ti ferma?"
Non risposi subito.
"In tutti i vestiti che ho si vedrebbe la cicatrice"
"Amore, quella cicatrice, è segno che tu ce l'hai fatta, penso sia stupenda quella cicatrice. Te l'ho vista molte volte, Fidati di me. Quindi ora- Si alzò dal letto- Fammi vedere questi vestiti così ti aiuto a sceglierlo"
Sorrisi spontaneamente e iniziai a tirare fuori dei vestiti. Le opzioni erano 3.
"Allora questo qui bianco, questo rosso o questo blu"
"Penso che quello blu sia perfetto" disse.
Era il mio vestito preferito, me l'aveva regalato mia nonna anni fa e ancora mi andava.
Poco dopo chiusi la chiamata e mi andai a sistemare i capelli e il trucco.

Erano le 22:40 quando qualcuno mi urlò di scendere e così feci.
"Wow" disse Pogba, ma subito dopo Leo gli passo alla spalle e gli diede un pacca dietro la nuca e lui sobbalzò.
"Stronzo"
"Invece di fissare mia sorella muovi il culo e vai in macchina" gli fece un sorriso finto e pogba lo guardò male.
Andammo in macchina e ci dirigemmo alla discoteca.

Eravamo arrivati, stavamo aspettando gli ultimi ritardatari cioè moise, juan, locatelli e bernardeschi.
"Eccoci" arrivarono da dietro mentre che stavo parlando con le ragazze.
"Alla buon'ora" dissi guardandoli.
"Dai sono solo 20 minuti di ritardo" disse juan alzando le spalle.
"Fai sul serio?" disse szczesny
"Allora tu stai zitto perché sei il primo che fa sempre ritardo" rispose juan stendendo la mano come per zittirlo.
"Ma fammi il piacere dai" fece szczesny
"È possibile che voi due dobbiate sempre discutere?" si intromise matthijas.
"Si!" dissero contemporaneamente
"Dio siete insopportabili"
SKIP TIME
Eravamo seduti tutti al tavolo della discoteca, avevamo già bevuto, ma nessuno era ubriaco.
"Ragazze andiamo un attimo in bagno?" chiesi
"Va bene" accettarono.
"Amore torno subito" dissi a paulo che era seduto difianco a me con la mano sulla mia coscia.
Ci alzammo e per andare in bagno bisognava passare in mezzo alla sala.
Quando eravamo quasi arrivate, un uomo mi venne addosso, ma non feci in tempo a girarmi per chiedergli scusa che era già disperso nella folla.
"Allison!" mi richiamò Sara
"Oh emh dimmi"
"Ti sei bloccata in mezzo alla sala, stai bene?" aggiunse
"Si, io.. si sto bene" mi rigirai ancora una volta per cercare quella persona familiare.

Stavamo tornando al tavolo, io ero dietro tutte, fin quando qualcuno mi prese il braccio e mi trascinò fuori dalla discoteca.
"Che stai facendo" esclamai per farmi sentire.
Appena si girò, vidi l'unica persona che non volevo vedere.
Mio padre.
Mi portò verso i parcheggi, lontani da tutto e tutti.
"Mi vuoi dire cosa vuoi da me?!" dissi dimenandomi
"Quello che non ti ho mai fatto in 23 anni"
Mi spinse contro una macchina e mi si appiccicò addosso, mettendo le mani sul mio fondoschiena e iniziando a palparmi.
Pregai che qualcuno ci vedesse e che mi aiutasse.
POV PAULO
Vidi le ragazze tornare, ma Allison dov'era?
"Ragazze dov'è Allison?"
"È qui dietr-" Cristiana si girò ma non vide nessuno, poi guardò le altre.
"Era dietro di me fino a 10 secondi fa"
Mi alzai in piedi e mi guardai intorno ma niente, poi andai a cercarla per tutto il locale.
"Merda" sentii de ligt esclamare
POV ALLISON
"Ti prego lasciami andare"
"Non capisco perché dovrei farlo" L'odore di alcol stava invadendo le mie narici, nel mentre che le sue mani non si staccarono da me.
Tremavo, la paura si leggeva nei miei occhi.

POV DE LIGT
Stavamo cercando allison da ormai mezz'ora, mancava solo il parcheggio da controllare.
Ci dividemmo, io ero con pjanic, locatelli, moise, sara e danilo.
Mentre paulo, cri, weston, juan e tutti gli altri.
"Chi sono quelli?" Chiese cri indicando un punto nel parcheggio sussurrando.
"È allison" risposi "Chiamate gli altri" aggiunsi.
Cercai di capire chi fosse quell'altro uomo, ma non l'avevo mai visto. Aspettai che arrivasse paulo per avvicinarmi.
Poco dopo vidi tutti correre verso di noi.
"Cazzo" disse paulo appena vide allison.
Quell'uomo la stava toccando.

POV PAULO
Cristiana aveva chiamata Sara dicendole di averla trovata, ma con lei c'era anche un uomo. Così corsi velocemente al parcheggio.
"Cazzo!" dissi appena la vidi. Quello era suo padre.

POV ALLISON
Continuava a toccarmi, senza fermarsi. Pregai che qualcuno ci vide, che ancora una volta Paulo mi aiutasse. Sentii dei passi, ma non riuscii a girarmi perché mi prese dal mento e girò velocemente la mia faccia verso di lui.
"Allison!" qualcuno urlò. Era paulo.
"Non provate ad avvicinarvi" disse mio padre minaccioso.
Riuscii ad incontrare solo lo sguardo di Danilo e mimai con la bocca "Ti prego, aiutami"
"La lasci andare" disse capendo in che situazione mi trovavo.
"E cosa te lo fa pensare che la lascio andare?" fece sorridendo mio padre.
Matthijas si avvicinò di colpo con il pugno serrato "Questo me lo fa pensare" e gli diede un pugno dritto sulla mascella.
Mio padre cadde a terra, io invece ero immobile con le lacrime agli occhi che tremavo.
"Alli" sussurrò Danilo avvicinandosi piano piano.
Alzai lo sguardo da mio padre ai ragazzi che erano tutti intorno a me.
"È tutto ok amore, è tutto finito" disse paulo.
"Perché deve sempre rovinare tutto" chiesi sussurrando.
Paulo mi abbracciò, poi ringraziai tutti e tornammo a casa.

Una storia complicata|| Paulo DybalaWhere stories live. Discover now