18 - Vedere

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Se potrei decidere io cosa vedere, sarei talmente offuscato dalla pigrizia che richiuderei i miei occhi dimenticandomi di questa inreale opportunità. Ho visto tante cose, tanti colori, peccato che non ho mai potuto toccare i colori delle mie emozioni. Potrei decidere io cosa vedere sé capissi l'importanza di ogni granello di sabbia, ingrata è in questo momento la mia fantasia per vedere chissà cosa ho dovuto abbracciare il bianco e nero delle mie parole. Il riflesso di una bottiglia di vetro inquadra il volto di chi cerca affetto tra gli occhi della propria fantasia. Il soffio del mio respiro avvolge le mie parole, sarà trasparente di colore, ma anche se non posso toccarlo lo sto vivendo attraverso le mie paure... Ma i miei occhi, cosa vorranno dalla mia essenza, mi spingono a credere nel profondo dei colori, ed io sono perso nel profondo dei miei pensieri. Ingiusto sono stato con ogni raggio di sole, mi sono sempre immerso fra i loro colori, eppure i miei occhi non mi hanno permesso di comprendere di che tinta siano fatte le loro carezze.
Adesso sono quí a descrivere quanto incompetente sia diventata la mia fantasia, a sottolineare dei colori che non ho mai permesso di far conoscere alla mia essenza. Fossi a pari merito con la mia armonia deciderei di dipingerla usando colori che non conosco perché infondo non sarò mai in grado di vedere la tinta delle mie emozioni. Ignoto è il mio senso dell'umorismo, sembra nascondermi le sue intenzioni... amareggiato, divento anch'io ignoto non sapendo di che colore siano fatte le mie giornate. Ho visto un me isolato ma l'ho visto cantando a squarcia gola, l'ho rincontrato e ho visto che danzava fra il vuoto delle panchine. Ignoto è il mio stato d'animo, vorrebbe abbracciare chi sà cosa, ma si ritrova ad attorcigliarsi in sé stesso. Potrei dare un senso ai miei colori sè solo potrei riviverli toccarli e apprezzarli, ma... non trovo nessun mercante nei miei pensieri, non esiste nessuno che possa prestarmi i propri pennelli per imparare a comprendere il valore delle mie giornate.
Testa bassa e pugni stretti, il colore della rabbia inizia a dipingersi sul mio volto, non riesco a vederla ma sento le sue sfumature che si espandono nelle mie arterie, vorrei darle peso ma quando gli occhi non ti permettono di vedere il tuo nemico è più facile estraniarlo per poi rincontrarlo chi sà quando.
Egoisti sono diventati i miei occhi hanno deciso di farmi apprezzare i mille colori che avvolgono la mia umanità, ma non sanno che c'è una parte di quest'ultima che non hanno avuto la loro stessa fortuna. Egoista sono anch'io a non curarmi del loro talento, ignoto è diventato il mio sensibilismo, c'è chi vorrebbe vedere ogni giornata per gioire insieme a mille colori, invece si trova a combattere contro la propria cecità. Il riflesso della solita bottiglia di vetro viene diviso in due da qualche piccola lacrima, potrei decidere di dargli un colore ma non lo farei vorranno essere lasciate lì così come sono.
Deciderei io cosa vedere sé potrei conoscere il colore di ogni granello di sabbia, apprezzare i loro mille luccichii ma ad oggi non sento di meritare una inreale decisione.
I granelli della mia di essenza staranno combattendo per difendere i propri valori, quelli che io ho sotterrato esaltando il nero della mia tristezza.
Goccie di memoria cercano di fare la loro parte, e un sorriso dal nulla si stampa fra il bianco e il nero di queste mille parole.
Saranno pur sempre goccie, ma le cose piccole spesso danno colore alla mia essenza. Darei un senso concreto a ogni sfumatura che appartiene alla mia anima, l'abbraccierei e la dipingerei con gli stessi colori che appartengono ad un pizzico di armonia. Pur essendo ignote le mie paure le darei ascolto, così da rassicurarle, cercherei di accarezzarle perché infondo se non sarei in grado di dipingere le mie di paure come potrei pretendere di prendermi cura della mia essenza. In me germoglia uno spiraglio di pace, non avrà una luce accecante ma si inizia a toccare il suo di colore. Mille colori sono rinchiusi nelle mie emozioni, potrò non vederli ma se potrei decidere di toccarli lascerei il mio posto alla mia anima, sono certo che così facendo avrei di sicuro qualcuno, che un giorno mi metterebbe una mano sulla spalla e forse mi apprezzerebbe.
Tali parole resteranno bianche e nere ma spero di poterle rileggere in un momento diverso per farle conoscere quei mille colori che hanno accompagnato i miei passi, che pur in sofferenza mi hanno portato quí, su questa panchina, in compagnia di una bottiglia di vetro che ha saputo trasmettermi la sua vicinanza grazie al suo affetto. Mille colori saranno rinchiusi nel mio cuore, spero di trovare un mercante di desideri che apprezzi non ciò che si vede, ma ciò che è nascosto nel mio cuore.

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La profonda sensibilità {in revisione} Where stories live. Discover now