24 - Tempo di gratitudine

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Lì fuori! È tutto lì fuori!
... Cosa aspetti, chi aspetti!
Sulla mia pelle sento la brezza della malinconia... Guardo in sú e mi sembra di non poter più vedere il soffitto, anche se è a pochi metri dal mio capo.
È tutto lì fuori... Uccelli che cantano liberi di esprimere la propria armonia, cani che scodinzolano con i propri padroni arrabbiati per non essere del tutto liberi, ma fieri di essere portatori d'affetto.
Fuoco d'affetto in qualche vico sperduto starà divampando nella sua euforia, strade deserte ma accarezzate dal sole staranno proclamando l'importanza del silenzio. Giorno dopo giorno, è sempre tutto lì, lì fuori!
Fortunate sì ritroveranno due coccinella che a loro insaputa staranno cercando di tramandare il significato che il genere umano ha incarnato in qualche superstizione, ma forse fiere di portare a vita i propri valori, staranno cercando di strappare un sorriso all'umanità intera... Forse sarà questa la più grande fortuna.
Tutto gira... Il tempo passa.
Non sì riesce più a capire il suo valore, eppure, tutto scorre, tutto passa, tutto e troppo velocemente, per non apprezzare chi non sa apprezzare.
Fuori a quella finestra è tutto un mistero, un mistero che ha perso il valore di tenere stretto a sé chi vorrebbe gridare, ''LIBERTÀ''.
Dai vetri sì intravede tutto ciò che un essere umano avrebbe bisogno, eppure, ciò che sí intrufola da quelle stesse fessure è solo aria di dolore.

... ore 12:32
Tremolante faccio un appello al tempo:
Pur in sofferenza, vorrei ringraziarti per ogni singolo secondo che costantemente sì è incastratato nel mio quotidiano... Giusto che tu faccia il tuo percorso, ed è essenziale dire che senza le tue lancette io non sarei quì, a sottolineare, la mia sofferenza ma ad acclamare la tua importanza.
Bruciano i secondi, sarò in perenne conflitto anche con te che rappresenti l'equilibrio del mio quotidiano, mi sarai antipatico in questo momento, forse domani ancor di più, ma non posso permettere che la mia stessa sofferenza non dia un senso a chi cerca di dare un equilibrio alle mie giornate.
Sì spengono i miei occhi e con loro anche i stessi benefici che nel tuo equilibrio giornaliero ti sei preoccupato di tramandare, sempre con la stessa ricetta, ''la pazienza''.
Ululati di angoscia vorrebbero riabbracciarla di nuovo, quella stessa pazienza che a tempo debito sì è incastrata nei miei secondi di vita.
È tutto lì! È tutto lì fuori... ma sarà davvero così? Sì allontana il ricordo di un me diverso e sì presenta con prepotenza un me che non comprendo, non conosco, non capisco... Oggi sì è avvicinata la tua importanza ai miei pensieri, dovrai scusarmi ma riesco solo a essere in conflitto con te. Non proverei a fermarti nemmeno sè fossi capace, quella stessa pazienza che hai intrufolata tra i miei pensieri mi ha sussurrato che per adesso è così che deve andare... Non lo dico mai abbastanza, quindi.... Scusa!
Non ti ho apprezzato e forse per via di qualche scheggia di vetro che sì è intrufolata nelle ferite della mia essenza, ti ho addirittura odiato. Non so a cosa possono servire le mie parole, ma forse a prescindere di tutto, anche se non ci riesco non dovrei prendermela con te, anzi...
Forse non sarà veritiera la mia sincerità, ma sai quando non sì riesce ad essere più veritieri con sé stessi diventa difficile seguire il tuo stesso esempio sforzandoti di portare equilibro, ma forse senza sapere che la parola equilibrio è diventata un ricordo di una vita passata.
Insieme a qualche tremolio sto imparando a contare ogni singolo respiro quasi come se i miei stessi sospiri vorrebbero uguagliare l'equilibrio dei tuoi secondi, ma tante volte un insieme di un qualcosa accelera tutto, mischia le carte in tavola e ogni secondo del tuo tempo diventa il peggior nemico per affrontare L'INAFFRONTABILE.
Scusa... non so con chi affrontare in quei momenti le mie paure e mi fiondo tra quelle lancette che ignote diventano testimoni di sofferenza.
Divampa il fuoco del mio egoismo, ma oggi non darò sfogo alla sua presunzione voglio solo dirti grazie per ogni cosa, perché a tua insaputa sei riuscito a organizzare il mondo intero. Non ti prometto ciò che io non potrei mantenere... Ma ti dico grazie per tutti quei secondi di armonia e spensieratezza che hai incamminato fra le tue e le mie di lancette.
Indiscutibile è la tua potenza, come indiscutibili sono le carezze che sí sono posate sul mio petto attraverso quei secondi che racchiudevano l'equilibrio della nostra ormai spenta quotidianità.
Divampa in me il desiderio di voler correre su quelle lancette per non vedere più un equilibrio che non sono più capace di apprezzare.
... Scusa!
È parecchio che non porto con me un vero e proprio orologio, cercherò di farlo e quando avrò nostalgia di quei secondi di armonia, cercherò di bussare a quelle stesse lancette, che pur ignote, sapranno trovare il modo di stringere i denti insieme a chi già sarà coi pugni stretti e forse questa sarà una nuova ricetta per creare un legame di affetto, con te, che hai sempre cercato di svolgere il tuo lavoro senza troppi SI e senza troppi MA...

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La profonda sensibilità {in revisione} Where stories live. Discover now