[Kyotani x Reader] 'My Queen'

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Sono le cinque del pomeriggio e sono distesa a testa in giù sul divano da, credo, due ore mentre continuo a giocare con il mio amato coltello.

-È possibile che non ci sia niente di eccitante da fare in questa città? E Kyotani se ne è andato senza darmi spiegazioni-

Metto il broncio e lancio contro il muro la mia arma, mancando di poco il bersaglio affisso.

Essere la fidanzata del capo della Yakuza è davvero una figata, ma quando lui se ne va e non ti dice niente è orrendo.

Ti tocca restare dentro casa a lanciare coltelli e lucidare pistole solo perché non vuole coinvolgerti nei suoi affari.

-Che palle!- mi metto in piedi -Se non torna entro un'ora lo uccido-

-Chi è che uccidi?- parla una voce che proviene dall'ingresso

Questa è seguita da una porta che sbatte e, senza aspettare di più, mi dirigo verso il supremo capo.

-Te!- gli punto un dito contro mentre avanzo -Non puoi lasciarmi qui da sola a non fare niente mentre tu ti diverti!-

-Ma se ti offro tutti i benefici possibili. Hai una spa, un centro benessere, cinque massaggiatori e una palestra. Senza contare la stanza giù dove puoi allenarti, anziché prendere a coltellate il muro-

-Ma io mi annoio~-

-È che vorresti fare quindi?-

-Venire con te!- gli rispondo con tono ovvio

-Troppo rischioso. Non potrei perdonarmi se dovesse succederti qualcosa- mi dice, passando il pollice sul mio labbro inferiore

-Ma voglio divertirmi anche io! E poi non sono incapace. So maneggiare meglio dei tuoi scagnozzi le pistole. E i coltelli, soprattutto i coltelli-

-Lo so, ma vedrai che presto arriverà anche per te il momento giusto-

Si volta e se ne va. Osservo la sua figura snella ma muscolosa e noto che, sul retro del suo giubbotto di pelle, c'è una piccola chiazza di sangue.

Ti vai a disfare della concorrenza? Chi è che ha fatto il passo più lungo della gamba questa volta, tesoro?

Estraggo il coltello dal muro e mi reco verso la nostra camera.

Prendo un panno che trovo sulle scale e inizio a lucidare la mia fidata arma a tal punto che devo essere in grado di specchiarmi.

Giunta in stanza, la poso sul letto e apro l'armadio. Cerco degli shorts e un semplice top, mi cambio ed esco, sempre con la lama al mio fianco.

Nel mentre percorro il corridoio al contrario, sento l'acqua della vasca scorrere e deduco che sia andato a darsi una sciacquata per togliersi lo sporco e la possibile puzza.

Sposto il costoso quadro che ha comprato in asta un anno fa e prendo le scale che mi portano verso il piano sotto terra.

Lo percorro al buio, conoscendo a memoria la collocazione di ogni stanza tra il magazzino, la palestra, il deposito di armi e la stanza per allenarmi verso cui mi sto dirigendo.

Vista una casa così bella viene in automatico chiedersi se la polizia l'abbia notata o abbia provato a confiscarla.

Ma quelli delle forse dell'ordine sono semplicemente dei buoni a nulla che vengono messi ko in due secondi. Quantomeno tutti quelli con cui mi sono scontrata.

Kyotani, inoltre, è molto bravo a nascondere le prove ed possiede i giusti agganci in tutti i settori, pure in tribunale. E ha solo 20 anni! Però un boss è un boss e lo si percepisce da subito.

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