[Kuroo x Claustrophobic!Reader] 'Happy to Have You Here'

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Richiesta di callmebxll, spero ti piaccia :)

Un suono insistente continua a infastidirmi e riempie tutto il mio abitacolo. Un suono quasi assordante e per nulla rilassante.

Mi rigiro nel letto a una piazza del mio piccolo appartamento, cercando di allontanarmi il più possibile dalla sveglia, ma senza cadere giù dal letto. Mi premo il cuscino contro l'orecchio scoperto e mi rannicchio, nella speranza che qualcuno, magari mia mamma, mi assista e spenga la mia sveglia.

Tuttavia, nel momento in cui realizzo che ora vivo da sola, che sono a Tokyo e non più in mezzo ai boschi e che la mia sveglia suona perché ho un appuntamento importante, subito mi desto, quasi inciampando sulle coperte che ho fatto cadere per terra mentre mi alzavo.

Corro a spegnere la sveglia e, solamente nel momento in cui noto l'orario, mi metto le mani tra i capelli e comincio ad andare in panico. La mia sveglia sta suonando da 20 minuti. Io dovevo alzarmi 20 minuti.

Questo significa che...Oh mio Dio! Ho mezz'ora per prepararmi per il mio colloquio di lavoro!

In questo momento, con questa consapevolezza e realizzazione, sono completamente sveglia e attiva. Mi dirigo veloce in cucina, dove metto a scaldare l'acqua per farmi un tè al matcha. Dopo averla messa a scaldare, mi dirigo in bagno dove mi lavo il volto e poi ritorno all'ingresso, controllando di aver messo tutto l'occorrente in borsa la sera prima. E fortunatamente c'era davvero tutto.

Almeno quello!

Il bollitore inizia a fischiare e allora prendo, in tutta fretta, una scatola di natto e un uovo da metterci sopra. Prendo la polvere al matcha e la verso sul fondo di una tazza, poi riempita con l'acqua calda. Mentre aspetto che questo si raffreddi un po', inizio a mangiare in velocità. Finisco, bevo il mio tè, e mi dirigo in bagno, lasciando la tazza sopra il tavolo (cosa che non faccio mai). Mi lavo denti e viso e poi inizio a sistemarmi. Prendo la camicia bianca e me la abbottono quasi interamente, successivamente indosso i pantaloni con la piega di colore nero, inserisco la cintura e, alla fine, indosso anche la giacca del completo nero. Mi guardo allo specchio e cerco di sistemarmi il meglio possibile i capelli, in modo tale da non averli troppo scombinati. Per quanto riguarda il trucco, decido di limitarmi a usare un po' di mascara e una tinta labbra di colori molto naturali e neutrali. Ho paura di strafare e, di certo, non è quello che voglio fare. È il mio primo colloquio con una grande testata giornalistica e voglio sembrare formale, ma senza esserlo troppo.

A quel punto, prendo in mano il telefono e, notando come manchino circa dieci minuti all'appuntamento prefissato da mesi, in velocità vedo di recuperare delle scarpe con il tacco nere, semplici e laccate, e le indosso, rischiando quasi di inciampare.

Mi ricontrollo allo specchio e poi esco dal mio appartamento. Scendo quell'unico piano di scale che mi separa dall'ingresso e, una volta fuori dal complesso, inizio a camminare il più veloce che posso, scarpe permettendo si intende. La sede di questa testata giornalistica è, fortunatamente, relativamente vicina a casa mia, quindi non devo prendere metropolitane o autobus. Questo, però, non esclude che debba sgambettare. Soprattutto sui tacchi.

Sento i miei piedi implorare pietà dopo appena cento metri e subito mi maledico per aver preferito il look alla comodità di un paio di stivali alti. 

Avresti almeno potuto mettere altre scarpe e cambiartele una volta arrivata, (T/n)!

Controllo l'ora nuovamente e, con un po' di ottimismo, mi rendo conto che potrei ancora farcela. La sede della testata giornalistica con cui ho il colloquio si inizia a intravvedere e questa visione (la riterrei quasi miracolosa) mi dà la forza per resistere e combattere il dolore ai piedi e proseguire verso la mia direzione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 22, 2023 ⏰

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