Haikyuu!characters x Reader

🔴[Kuroo x Reader] 'You, Stupid Cat' pt.2

Non posso crederci. Siamo già a febbraio. Tra poco dovrò sostenere l'esame di maturità. Tra qualche mese frequenterò l'università...Quando sarebbe passato il tempo?!

Trovo assurdo come tutto questo stia per finire. Ormai i miei tre anni al Fukurodani stanno giungendo alla loro fine, ma nonostante lo sappia, non riesco a capacitarmi di ciò.

Non basta vedere tutti i libri e i compiti in aumento. Non basta studiare un sacco. Non mi basta sentire i professori parlare solo di quello. Non mi basta ricevere le chiamate da un povero Bokuto in panico (che Akaashi riesce a calmare, per mia fortuna). Non mi basta vedere come il tempo per uscire si sia notevolmente ridotto. Non mi basta niente. Non riesco comunque a realizzare il tutto.

In questi mesi il tempo è davvero volato. E non solo quello scolastico.

Da qualche mese posso dire di essere ufficialmente fidanzata con quell'insopportabile gattaccio amante delle moto e, per quanto mi sembri assurdo, la nostra relazione sta anche andando molto bene.

Di tanto in tanto, viene a prendermi a scuola, di solito i giorni che ho i club pomeridiani. Delle sere mi porta anche a vedere le sue gare e ogni qual volta che prova qualcosa di nuovo e pericoloso, mi arrabbio un sacco. Le scene possono sembrare comiche viste da fuori, ma non per me. In sostanza, lui fa quella sua assurda impresa, io mi arrabbio, lui viene da me tutto sorridente e felice e, vedendomi seria, si preoccupa e inizia a chiedermi scusa. Le prime volte l'ho subito perdonato, ma ora non cedo più.

Ammetto senza problemi di aver una grande paura tutte quelle volte. Sono più che consapevole che la moto è di suo un mezzo molto pericoloso e se con esso ci fai pure acrobazie, è ancora peggio di prima.
Non è che voglio privarlo di questa sua passione e di questo suo divertimento, solo che non voglio si faccia del male.

Come gli avevo già detto, al nostro primo appuntamento mia mamma ha voluto conoscerlo. È venuto a prendermi sotto casa direttamente con la motocicletta e, quando ha suonato, mi sarei aspettata una super ramanzina sulla guida prudente e tanto altro. Ma questa non è mai arrivata e, al contrario, lei lo ha accolto a braccia aperte e ha iniziato a lodarlo per quel suo 'bel faccino', alimentando ancor di più il suo ego e il mio imbarazzo.

Quando ha conosciuto mio padre, un mese dopo aver ufficializzato la nostra relazione, è andato tutto meglio del previsto. Ero pronta a sentirmi dire di lasciarlo, che non ero quella giusta per un pazzo scatenato come lui e simili, ma l'unica cosa che gli disse fu "Trattala bene e farla tornare a casa per la mezzanotte massimo". Timoroso, mi riportò a casa mezz'ora prima e salì pure, giusto per far vedere che non mi aveva lasciato nemmeno un momento. E con ciò, passò la prova del padre.

Purtroppo, a causa dello studio ci vediamo assai di rado ora. Alle gare lo vado a vedere solo qualche volta e i pomeriggi assieme si sono ridotti drasticamente. Forse, ecco, ci troviamo anche a casa di uno dei due, ma stiamo concentrati sui libri.

A conferma di ciò, oggi il gattaccio mi ha chiesto con ben poco preavviso di andare a casa sua e, rimarcando il fatto che devo studiare e non posso perdere tempo, ho accettato.

Racimolo ciò che mi serve per, appunto, svolgere i compiti ed esco di casa, salutando mia madre. Mi dirigo alla prima fermata e aspetto l'arrivo dell'autobus mentre nelle mie cuffiette risuona la mia voce registrata che ripete gli argomenti per l'esame. Ogni minuto è essenziale per me, non posso permettermi di perdere tempo.

Quando qualche manciata di minuti dopo scendo davanti alla fermata vicino al suo palazzo, tolgo le cuffiette e mi avvio con passo spedito. In quel medesimo condominio vive anche il suo migliore amico, Kenma, un ragazzo del secondo anno alla Nekoma che ho avuto modo di conoscere meglio grazie a questa relazione. È un tipo, direi, molto riservato e taciturno, ma è anche molto intelligente e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Certo, non alza le mani o ti risponde dietro con rabbia, ma gli bastano poche parole mirate per farti restare con l'amaro in bocca per non saper in che modo controbattere.